Lo psicologo scolastico nell’immaginario collettivo degli insegnanti. Lavorare nella scuola o per la scuola? (2)
La scorsa settimana avevo concluso la mia riflessione sulle relazioni che spesso intercorrono tra scuola e psicologo. Ora vorrei approfondire il discorso della domanda di psicologia che pone la scuola, in quanto è molto importante per definire la risposta della psicologia.
La scuola è comunemente ritenuta il trampolino di lancio per ogni operazione di rinnovamento formativo e culturale. Essa si pone come il luogo privilegiato in cui si verificano e si anticipano modelli socio-culturali più vasti, volti a ricercare i modelli più congrui e produttivi per la formazione delle giovani generazioni. In questa prospettiva l'intervento dello psicologo a scuola sarebbe non solo auspicabile ma addirittura indispensabile se guardiamo alle nuove esigenze di benessere integrale dell'individuo, che scaturisce dall’interazione di diverse competenze specifiche. Ma cosa maggiormente gli insegnanti richiedono quando si rivolgono ad uno psicologo scolastico?
Per rispondere a tale domanda troviamo in letteratura una ricerca effettuata da Foderà e Pighetti qualche anno fa a Roma fra insegnanti di scuola elementare e media, psicopedagogisti e psicologi delle ASL, la quale mostra che spesso la richiesta della scuola e la risposta della psicologia molto spesso si incontrano sì, ma in maniera collusiva, in quanto si muovono non nella prospettiva dello sviluppo ma in quella “ortopedica”, così come ho scritto la scorsa settimana, rifacendomi a Carli e Paniccia.
Vediamo quindi prima il versante della richiesta scolastica e rifacendoci, alla citata ricerca di Foderà e Pighetti, cerchiamo di comprendere quale psicologia richiede la scuola rispondendo ad alcuni interrogativi. Il primo è: a chi è rivolto l’intervento?
L'intervento psicologico svolto con maggiore frequenza è quello rivolto prevalentemente al singolo alunno e alla famiglia. Viene mantenuta quindi l’impronta clinica dello studio del caso o dell’aiuto al singolo (che si rifà ad un modello medico-psichiatrico di “ripristino della normalità”), mentre marginali appaiono gli interventi a favore delle altre componenti delle strutture educative come la formazione in merito a tematiche emotive o gli interventi in classe.
C’è poi da chiedersi: quali figure effettuano più frequentemente la segnalazione? Per quali motivi? Quanto alla segnalazione, avviene, nella stragrande maggioranza dei casi, effettuata dall’insegnante, probabilmente perché è quotidianamente a contatto con gli alunni, individua la presenza di alcune problematiche e interpreta a suo modo le difficoltà osservate. Famiglia, psicologi, psicopedagogisti e medici difficilmente segnalano situazioni problematiche. Trombetta sottolinea come “anche in questo caso la segnalazione di origine poliziesca, viene utilizzata da chi detiene un potere, anche se professionale, e non da chi ne ha bisogno”.
I problemi dai quali scaturisce la richiesta dell'intervento sono prevalentemente legati all'apprendimento (ritardi scolastici, mancanza di attenzione e di concentrazione). Secondariamente vengono considerati lo svantaggio sociale e i problemi relazionali. In tal modo la scuola considera il mondo emotivo e motivazionale dell’alunno come secondario e marginale. Le emozioni (focus specifico per un intervento psicologico) sono considerate una deviazione della norma, basata sulla razionalità e la produttività, incarnata dal rendimento scolastico.
La riflessione continua la prossima settimana dove vedremo in che modo la psicologia risponde alle richieste della scuola.
Bibliografia
- Foderà, C., Pighetti, C. (1997). Una ricerca sulla percezione del ruolo dello psicologo. In Trombetta, C. (a cura di). L’alleanza e il cambiamento. Storia ed immagine del rapporto tra scuola e psicologia in Italia. Roma: Armando.
- Improta, A. (2015). Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi. Strategie per la costruzione dell’intervento. Francavilla al Mare: Psiconline.
- Salvatore, S., Scotto Di Carlo, M. (2005). L’intervento psicologico per la scuola. Roma: Carlo Amore.
- Trombetta, C. (2011). (a cura di). Lo psicologo scolastico. Competenze e metodologie professionali. Trento: Erickson.
By accepting you will be accessing a service provided by a third-party external to https://www.psiconline.it/
Commenti