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Intervista a Roberto Calvani, Presidente Ordine Psicologi FVG

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on . Postato in Le interviste di Psiconline® | Letto 4398 volte

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Roberto Calvani, Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, risponde alle domande di Psiconline sul presente e sul futuro della psicologia nella sua regione e a livello nazionale.

roberto calvani presidente dell'ordine degli psicologi del friuli venezia giuliaProsegue l'impegno di Psiconline nel tentativo di far conoscere la psicologia italiana nel suo complesso ma anche in quella che è la realtà locale, regione per regione, attraverso le interviste che i Presidenti degli Ordini regionali degli Psicologi man mano rilasciano al nostro portale.

Oggi è la volta di Roberto Calvani, Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, che ha cortesemente risposto alle nostre domande e ha voluto fornirci uno spaccato interessante e completo della psicologia nella sua regione e di quello che è il suo contributo allo sviluppo dell'intera psicologia nazionale.

Roberto Calvani è nato a Motta di Livenza (TV) il 18.03.1057 ed è Psicologo-Psicoterapeuta. E' dirigente presso l’ASS n° 4 di Udine ed è attualmente Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia. Dal 1993 al 1999 e dal 2005 al 2009 è stato Consigliere presso lo stesso Ordine ed inoltre ha ricoperto la carica di Consigliere CIG ENPAP dal 1998 al 2009 e di Componente del Collegio Sindacale dell’ENPAP dal 2010 al 2014.

Buongiorno Presidente e grazie per la sua disponibilità a confrontarsi con noi nell'interesse della psicologia. Da quanto tempo e alla guida del suo ordine regionale?

Sono alla guida dell'Ordine regionale degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia in qualità di Presidente dal dicembre 2013. In passato, fin dalla prima istituzione dell'Ordine, mi sono sempre occupato direttamente o indirettamente degli aspetti "pubblici" della nostra professione, l'Ordine Professionale, il sindacato di categoria, l'Ente di Previdenza.

Cosa è stato realizzato dall'Ordine da lei guidato in questi anni a vantaggio della professione di psicologo?

In questi anni ritengo che abbiamo fatto davvero molto e l'elenco sarebbe lunghissimo, che va dalle iniziative di formazione gratuite, ai servizi gratuiti dedicati per gli iscritti, alle iniziative di promozione della professione preso enti, strutture e istituzioni, ai rapporti con il mondo accademico, alla presenza degli psicologi nei tavoli istituzionali regionali, alla valorizzazione delle risorse psicologiche presenti nel nostro territorio, al continuo miglioramento e implementazione della comunicazione ai cittadini e alle istituzioni.
Ogni anno produciamo, a memoria di tutti gli iscritti e per le istituzioni con cui ci rapportiamo, un "bilancio sociale" pubblico in cui dettagliamo tutte le iniziative.

Pensa che ci sia ancora molto da fare per trasformare gli psicologi da singoli professionisti in un gruppo coeso e funzionale alla promozione della psicologia e del benessere psicologico?

Nonostante i passi da gigante fatti in questi anni non dobbiamo dimenticare che la nostra  ancora una professione relativamente molto giovane e la strada da compiere  ancora molta. Ritengo che dovremmo preoccuparci TUTTI di favorire al massimo lo sviluppo di una vera e propria comunità professionale unica e unita anche combattendo, se necessario, quanti cercano di dividere anzichè unire. Chi cerca divisioni non fa che rallentare questo processo evolutivo fondamentale per la salute sociale.
Solo una psicologia unita può svolgere l'importante ruolo che riveste nella nostra società.

Quali progetti ha per il futuro prossimo per far crescere e per tutelare la professione di psicologo?

Dobbiamo dare sempre maggiore visibilità alle capacità, alle competenze al ruolo proattivo della psicologia in tutti gli ambiti di possibile applicazione e intervento. Stiamo cercando, in collaborazione anche con il CNOP di costruire una fitta rete di relazioni interne ed esterne in grado di tenere sempre vivo il focus sull'importanza della psicologia in tutti i meandri della vota sociale.

La psicologia sta passando definitivamente fra le professioni sanitarie. Cosa ne pensa? È un vantaggio? È uno svantaggio?

La legge Lorenzin, che ha sancito definitivamente il passaggio definitivo della psicologia fra le professioni sanitarie rappresenta un provvedimento che modernizza la sanità italiana e riforma il suo impianto professionale.

Con questo decreto si completa un'altra grande tappa del lungo cammino che ha visto nascere e crescere la professione in tanti ambiti: nell'Università, nelle Scuole di psicoterapia, nella Sanità pubblica, nella Libera professione.

Va considerata come una pietra miliare che sottolinea il valore costituzionale e sociale della professione psicologica e prevede norme severe per l'abuso della stessa. Senza una professione riconosciuta a tutti gli effetti ed un Ordine che la garantisca, praticamente tutti avrebbero potuto avere la presunzione di essere sedicenti Psicologi.

Si tratta di un importante risultato per la professione di Psicologo, oggi ridisegnata all'interno del grande sistema salute del paese. Questa legge, unitamente alla promulgazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) psicologici, rappresenta un riconoscimento per il contributo indispensabile che gli psicologi italiani danno allo sviluppo della nazione e al benessere dei cittadini. Cambieranno molte cose, da nuovi sbocchi occupazionali per gli psicologi, a questioni fiscali e assicurative, per giungere anche ad una maggiore possibilità di tutela della professione.

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La legge Lorenzin, che inserisce lo Psicologo tra le professioni sanitarie, non è  la risposta magica a tutti i problemi della professione di Psicologo ma apre una stagione nuova, che rafforza ruolo, tutele e prospettive. Con il passaggio della Psicologia al Ministero della Salute, da "ospiti" gli psicologi diventano interlocutori a pieno titolo nei contesti dove si decide, si programma, si investe nel campo della Salute.

L'Ordine a livello nazionale, e in modo spesso sinergico con il livello regionale, sta portando avanti una politica per affermare il ruolo dello Psicologo nel "Sistema Salute" (che è concetto assai più ampio del Servizio Sanitario pubblico) e l'assistenza psicologica come diritto dei cittadini.

Con il passaggio fra le professioni sanitarie emergerà per tutti gli psicologi l'obbligo della Formazione continua. Cosa ne pensa? Può essere un un momento di crescita della categoria oppure è un obolo ulteriore da pagare al sistema?

La professione svolta seriamente e nell'interesse della società e dei cittadini  fatta di competenze e le competenze si acquisiscono con la formazione continua.
Per una disciplina, come la psicologia, in continua evoluzione e sempre tesa ad intercettare i bisogni di salute, fondamentale che l'aggiornamento sia costante e continuo per tutti i professionisti.
Peraltro abbiamo già rappresentato al ministero della salute le peculiarità della nostra categoria e abbiamo varato la proposta per l'Educazione Continua in Psicologia (ECP) che affiancherà l'attuale sistema ECM vigente che consentirà di garantire tutti e di valorizzare e salvaguardare le specificità della professione.

Cosa pensa dello sviluppo della psicologia online? Può essere una nuova opportunità di lavoro oppure crea solo confusione?

Lo sviluppo della psicologia online rappresenta certamente un obiettivo costante per la nostra professione. L'importante  che ci siano regole e linee guida precise e condivise da tutta la comunità professionale.

Secondo il suo parere, in quali campi nuovi la psicologia dovrebbe trovare i suoi spazi di ampliamento?

All'interno del CNOP Stiamo lavorando attivamente sull'aggiornamento dei nuovi ambiti emergenti della nostra professione e dobbiamo tenere un contatto costante con le istituzioni.
Sono davvero tanti i nuovi ambiti in cui la psicologia dovrebbe trovare spazi e ampliamenti.

Ne cito solo alcuni... la Psicologia del territorio, la Psicologia dell'Emergenza, la Psicotraumatologia, la Psicologia in ambito assistenza umanitaria e cooperazione allo sviluppo, la Psicologia nell'ambito della collaborazione con le Forze dell'ordine e le polizie municipali, la Psicologia in ambito di etnopsicologia e multiculturalità, la Psicologia in ambito di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, la Psicologia in ambito Nutrizione ed educazione alimentare.

Vuole aggiungere qualcosa a quanto abbiamo già detto?

Vorrei aggiungere che la psicologia  davvero la più bella professione del mondo e rappresenta una vera e propria mission. Vorrei ribadire l'importanze dell'unità e la compattezza se vogliamo che venga valorizzata come merita.

E' però necessario che da ora in avanti chiunque si trovi a guidare la professione affronti tutte le questioni in modo serio e responsabile e in sinergia e costante rapporto con le istituzioni.

 

Grazie per la sua disponibilità e per la cortesia che ha voluto riservarci. Psiconline ne è veramente lieta.

Si conclude qui l'intervista con Roberto Calvani, Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e contiamo di proseguire nelle nostre interviste con le risposte che probabilmente arriveranno dai Presidenti degli altri Ordini regionali. E' con orgoglio che vi invitiamo a seguirci con costanza per conoscere ulteriormente lo svuluppo a livello lacale della nostra magnifica professione.

 


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Tags: roberto calvani Intervista ordine psicologi friuli venezia giulia presidente ordine psicologi

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