Pedofilia femminile: sguardo introduttivo.
L’esistenza anche di un femminile capace di abusare dei bambini è una realtà concreta ma poco conosciuta. proviamo a parlarne in modo approfondito attraverso alcuni articoli dedicati.
Parlare di donne pedofile rappresenta un argomento che suscita ancora molta 'sorpresa', è un argomento in contrasto con le 'regole' sociali e culturali insite nella società in cui viviamo.
La pedofilia femminile è più rara di quella maschile e spesso rappresenta una condizione critica della salute mentale di chi la attua. È chiaramente difficile comprendere come una figura così importante e di riferimento nella società, se pensiamo al ruolo di madre, amica e baby-sitter, possa essere protagonista di una così efferata storia di abusi.
Sono state osservate delle specifiche caratteristiche nelle donne pedofile. Sono emerse storie pregresse di maltrattamento infantile, di disturbi mentali, assenza di intimità o difficoltà nelle relazioni intime, una predisposizione a scegliere come vittime soprattutto bambini e adolescenti di sesso maschile, con una tendenza ad agire contro i propri familiari.
Molto spesso si tratta di donne passive e dipendenti che vengono costrette ad agire con abusi sessuali sui propri figli; altre nutrono, a seguito di storie incestuose, fantasie sessuali devianti e una tendenza ad abusare di figure vicine come i propri bambini.
Esistono donne con difficoltà nelle relazioni con i partner coetanei che rivolgono le loro 'attenzioni' a minori pre-adolescenti con i quali intrattengono relazioni di fiducia a volte attraverso il loro ruolo di insegnante.
Le vittime confuse da tali atteggiamenti di protezione, spesso non considerano tali pratiche sessuali come devianti.
La pedofilia femminile può rendersi protagonista anche del fenomeno del turismo sessuale, poiché recandosi in paesi in cui la mercificazione dei minori è socialemente accettata, si rende spesso protagonista di attività sessuale con adolescenti.
Esiste anche il lato passivo della pedofilia femminile o di pre-pedofilia, che indica un atteggiamento non direttamente agito dalla donna nei confronti di un bambino quanto piuttosto condiviso. Il vero protagonista in questi abusi è l’uomo, di cui la donna è complice, la quale non si assume le sue responsabilità poiché non si percepisce come la protagonista principale dell'evento.
Le molestatrici solitamente sono conoscenti delle vittime: la baby-sitter, la vicina di casa o comunque una figura di fiducia.
È un crimine poco denunciato e rare sono le donne che si sottopongono ad una terapia psicologica, uno dei motivi è che nella maggior parte dei casi sono madri ed in questi casi i figli non riescono ad accusarle.
Poichè nella maggior parte dei casi delle donne che hanno riferito di avere agito contro un minore riferiscono di aver subito a loro volta un abuso in età scolare, si può individuare questo comportamento come una coazione a ripetere ma è chiaro che ci si trova di fronte ad una serie di meccanismi complessi che vanno ben oltre l'identificazione con l'aggressore.
Chiusa questa breve introduzione, vi invitiamo a leggere gli articoli seguenti che scandagliano in modo più completo il problema della pedofilia femminile.
Riferimento:
- Pedofilia rosa. Il crollo dell'ultimo tabù di
Di seguito riportiamo i link per leggere gli articoli sulla Pedofilia Femminile:
- Pedofilia Femminile: identikit-https://www.psiconline.it/articoli/relazioni-coppia-famiglia/pedofilia-femminile-le-tipologie.html
- Pedofilia femminile: ultime considerazioni-https://www.psiconline.it/articoli/relazioni-coppia-famiglia/pedofilia-femminile-ultime-considerazioni.html
(a cura della dott.ssa Assunta Giuliano)
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