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Relazione di coppia e rifiuto sessuale

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Quanto il rifiuto sessuale influenza gli uomini e la propria relazione? È funzionale credere che gli uomini cerchino il sesso solo per un soddisfacimento fisico?

Relazione di coppia e rifiuto sessualeSei a casa. Ti senti rilassato. Hai avuto una grande giornata e ti senti in vena di fare l’amore. Accendi lo stereo e versi due bicchieri di vino. Il vostro partner rientra a casa e pensate “ho proprio voglia di lei/lui”. Date un bacio al vostro partner e suggerite di andare in camera da letto, ma lui o lei si allontana. Si nota subito che il partner è irritato e seccato da quella richiesta; vi dice che ha avuta una giornata lunga e pesante, e che è troppo stanco per pensare di fare anche sesso.

La maggior parte delle donne, rispetto ad uno scenario di questo tipo, descrive la sensazione del rifiuto come qualcosa che arreca malessere.

La credenza comune invece, porta a pensare che il rifiuto sessuale non faccia così tanto male agli uomini, e questo si basa, almeno in parte, su due assunzioni: la prima è legata alla Teoria della Mascolinità, la quale ritiene che gli uomini desiderino il sesso per ragioni puramente fisiche e superficiali, piuttosto che per una ricerca di connessione emotiva.

Se gli uomini quindi propongono il sesso, ma i loro tentativi vengono respinti, non “soffrono” più di tanto, proprio perché viene meno solo il contatto fisico.

La seconda ipotesi, relativa alla Teoria dello Script Sessuale, suggerisce che nelle relazioni eterosessuali, qualora gli uomini propongono l’attività sessuale più spesso, ne consegue che sono esposti ad una maggiore esperienza di rifiuto.

Tutto questo porta a pensare che il rifiuto sessuale non possa danneggiare gli uomini in quanto sono già preparati a tale eventualità.

Ma proprio perché lo scenario di rifiuto sessuale è più probabile che veda come protagonista un uomo, ciò non significa che sia più facile da gestire, anzi a volte può provocare l’effetto opposto: più si esperisce il rifiuto più viene lesa la propria autostima, il senso di virilità maschile, con conseguente diminuzione dell’interesse verso il sesso.

All’interno della sua ricerca, la Dottoressa Sarah Hunter Murray, ricercatrice e terapeuta relazionale specializzata nell’analisi delle esperienze femminili e maschili del desiderio sessuale in relazioni a lungo termine, ha intervistato un campione comunitario di uomini (età compresa tra i 30 e i 65 anni) aventi relazioni eterosessuali a lungo termine (durata media di 14 anni), sulle loro esperienze di desiderio sessuale.

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È stato chiesto loro se ci fossero stati momenti in cui si sono sentiti meno desiderati o se avessero esperito un’assenza di desiderio sessuale.

Quasi ogni uomo ha risposto che il loro desiderio sessuale, e talvolta la loro autostima, diminuiva quando i tentativi di approcciarsi sessualmente al partner venivano respinti:

“Quando sei quello che cerca sempre di prendere iniziativa e lei risponde ‘no, no, no, no’, avverti un senso di depressione e ti chiedi se qualcosa sta cambiando”, Jerry 42 anni

“Se lei non mi vuole, in qualche modo non è più interessata a me.. mi offende in qualche parte dentro e sento che lei non mi vuole, come se ti dicesse, lasciami perdere!”, Kyle, 38 anni.

Ciò che questi uomini stanno descrivendo non è percepito come: il mio compagno non ha voglia di fare sesso in questo momento; la sensazione è, il mio compagno non mi vuole più.

La maggior parte degli uomini intervistati non ha parlato di un rifiuto occasionale legato alla presenza di un disagio fisico, come un mal di testa, l’influenza, o psicologico, come un cattivo umore a causa di altri problemi.

L’idea che l’interesse sessuale subentri ogni volta contemporaneamente e in un arco temporale lungo, come anni, è una bella idea, ma purtroppo inverosimile.

Si verificano infatti molte situazioni in cui uno dei due partner dice: “non stasera!”.

Gli uomini intervistati hanno infatti parlato di un rifiuto con “cadenza regolare”, che determinava un abbassamento del tono dell’umore con il trascorrere del tempo, un mettere in discussione sé stessi e il loro rapporto, nonché un impatto negativo sulla loro autostima.

Hanno inoltre indicato che, avendo esperito spesso il rifiuto, era diminuito anche il proprio livello di interesse per il sesso.

“Di solito sono una persona molto positiva, ma quando si tratta di sesso è difficile rimanere positivo quando ti senti sempre respinto. Quindi è più facile non pensarci!” Ben, 49 anni.

Questi sentimenti negli uomini sono spesso presenti nella pratica clinica sessuologica; il rifiuto sessuale è difficile e, di conseguenza, gli uomini spesso iniziano a comportarsi in un modo tale da evitarlo, tirandosi indietro o mostrando meno interesse, o riducendo la frequenza e la qualità delle avances sessuali.

Un recente studio condotto da Amy Muise e colleghi supporta questo risultato; nel corso delle prime due fasi dello studio, i ricercatori hanno esplorato le dinamiche del desiderio sessuale in 128 coppie, scoprendo che vi erano pattern ricorrenti di rifiuto a fare sesso da parte delle partner.

Decise pertanto di condurre un terzo studio per esplorare il motivo e il potenziale ruolo del rifiuto all’interno di tali dinamiche.

Questo studio ha incluso 101 coppie eterosessuali con età compresa tra i 18 e i 53 anni, aventi relazioni comprese tra i 6 mesi e i 22 anni.

Nel corso di tre settimane, è stato chiesto alle coppie di tenere un diario della loro attività sessuale; una delle affermazioni a cui i partecipanti dovevano rispondere, su una scala da 1( per niente importante) a 7( estremamente importante) era: “Non voglio che il mio partner mi rifiuti”.

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I ricercatori hanno concluso che nei giorni in cui gli uomini erano particolarmente motivati a evitare il rifiuto, erano più propensi a sotto-percepire l’interesse sessuale del proprio partner.

In altre parole, quando gli uomini hanno riferito la sensazione di essere più contrari alla possibilità di sperimentare il rifiuto (per qualsiasi motivo, insicuro, una brutta giornata, etc) hanno perso gli stimoli sessuali verso le loro partner.

Essi quindi non si proponevano sessualmente e tendevano a pensarci di meno.

Questa sembra essere una risposta adattiva: se pensate che il vostro partner potrebbe non essere in vena, non rischiate di esperire ancora una volta il rifiuto.

È comprensibile che qualcuno non sia in vena di sesso se nota che il partner deve solo soddisfare un’esigenza fisica.

Quando però si lavora in terapia con coppie di questo tipo, si assiste ad un reale cambiamento negli uomini, in quanto il loro desiderio sessuale non è legato ad un semplice soddisfacimento fisico, ma alla ricerca di un contatto emotivo con il partner.

Quando il partner viene così a sapere che il loro rifiuto produce un malessere più “profondo” di quanto pensassero, tendono a rifiutarli di meno e a essere più predisposte all’incontro sessuale.

Anziché rispondere in maniera fredda e distaccata propongono “un’offerta conciliante” come ad esempio “forse domani avremo più tempo per rilassarci insieme”, oppure “forse potremmo semplicemente sederci e coccolarci sul divano”.

Potreste quindi restare sorpresi di come una reazione del genere possa solo beneficiare al vostro rapporto!

 

(adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)

 

 

 


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Tags: psicosessuologia coppia relazione di coppia rifiuto sessuale

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