La sessualità meticcia della globalizzazione
La sessualità meticcia non è la body art del contorsionista. La sessualità interagisce con la soggettività, la cultura, è un modo di essere che migra da una continente all'altro evidenziando l’originalità di oikos in parallelo con il globale.
La sessualità è il prodotto dell'interazione con l'ambiente: quella metropolitana è altro da quella urbana che è diversa da quella agricola, da quella asiatica o australiana. In ogni angolo del globo c'è un archetipo, c'è un mito che narra l'origine della sessualità e poi ci sono delle simbologie ancestrali che evocano fantasie sessuali diverse in rapporto ai singoli contesti ambientali.
La sessualità meticcia globale va oltre la concezione del principio idraulico dell’ottocento o quello energetico del novecento che corrisponde al sexsi shop dove si acquistano oggetti protesici prestativi che rinforzano la funzione del sesso e esaltano la potenza anatomofisiologica, che è un fattore forte dell'ideologia onnipotente del mercato.
La sessualità è diventata multiculturale, genera e sollecita comportamenti oppositivi e rivendicativi; la sessualità meticcia sovverte l’ordine delle tradizioni e i parametri comportamentali.
L’interazione sessuale meticcia potenzialmente produce conflitti sociali, psicologici tra persone che provengono da ambienti e contesti antropologici diversi.
La sessualità nella società globale è costretta a sottostare a trasformazioni cognitive-emozionali che turbano i riferimenti della propria appartenenza e generano un processo di cambiamento che inevitabilmente contrappone parti di Sé passate con quelle nuove.
La sessualità globalizzata sovverte i riferimenti classici dello sviluppo, quelli dell’appartenenza, i riti di passaggio, gli schemi; tutto questo non coinvolge soltanto le vecchie società europee ma riguarda anche le altre, quelle africane, quelle asiatiche.
La sessualità, tra due persone che provengono da contesti antropologici diversi all’interno della società globalizzata, è costretta a misurarsi con tradizioni, con simboli che sono altro dall’originario.
La sessualità meticcia della globalizzazione, generando conflitti dentro e fuori i propri ambiti di appartenenza, è costretta a costruire uno strutturato nuovo che rimuova paradigmi mentali e comportamentali precostituiti, per far questo sono necessari dei cambiamenti sociali e culturali.
A differenza della sessualità dell’appartenenza, della tradizione sociale, culturale, etnica che porta in sé uno strutturato comportamentale ben organizzato e definito, la sessualità meticcia scompiglia l’esistente storico, scientifico e farmacologico, supera la distinzione tra età biopsichica e cronologica.
La sessualità meticcia nel sistema globalizzato, pur generando tensioni, conflitti fra le tradizioni e appartenenze, rivoluziona i comportamenti sociali.
Le stesse disfunzioni sessuali generano un vissuto diverso, le metodiche ‘terapeutiche’ devono confrontarsi con le credenze, le appartenenze; per esempio il vissuto di impotenza del maschio occidentale e urbano evoca contenuti angosciosi di derealizzazione che non necessariamente appartengono all’asiatico o all’africano. Anche le disfunzioni sessuali rispondono a delle dinamiche antropologiche che necessitano di essere collocate dentro l’appartenenza di provenienza e nella società globalizzata.
La stessa sessuologia è costretta a confrontarsi con questa sessualità meticcia globalizzata e ricercare, scoprire nuove risposte a questa nuova condizione.
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