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Psicologia del biopotere

psicologia del biopotereLa pandemia ci ha portati a ridefinire quelle che sono le regole della convivenza sociale e individuale mettendo al centro di qualsiasi decisione il potere biologico e delegando in seconda battuta lo psicologico e il sociale. Nel nome della sicurezza, dell’ordine della salute pubblica si sono scritte leggi che ridefiniscono regole riguardanti il comportamento individuale e sociale.

Il potere politico, tecnologico, a secondo delle condizioni dei rispettivi paesi, per effetto di questo nomos (sanità), sta imponendo le sue regole: paesi autoritari diventano più autoritari, paesi democratici riducono le libertà individuali in funzione del controllo pandemico.  

La pandemia ha “liberalizzato” il fantasma punitivo, regolativo, sanzionatorio della legge. E questo rischia di piegare la legge alla biopolitica, al biopotere (Michel Foucault) evocando oscure ombre: la legge al posto di regolare, organizzare il convivere civile rischia di trasformarsi in controllo.

Si opera una biologizzazione del politico: ecologia, ambiente, medicalizzazione della vita, mito della crescita, prolungamento della vita, invecchiamento, maternità e paternità s’impongono come elementi decisivi dell’esercizio del potere.

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Il richiamo alla responsabilità individuale è posto in contrapposizione alla responsabilità collettiva, eppure l'uno implica l'altro e non ci può essere separazione: anche questo è un messaggio che confonde l'io dal noi, l'io dall'altro.

Come nel romanzo svelante, Cecità, di José Saramago, la condizione del contesto rischia di generare aggressività, violenza, limitazioni, conflitti tra parti sociali, tra categorie economiche, tra disagiati e agiati, tra centro e periferia, tra alfabetizzati e analfabeti del web. E’ un conflitto ramificato che si muove e si sviluppa su più livelli difficilmente riconoscibili.

Sono giorni carichi di confusione, il tutto e la parte si mescolano nel fiume carsico dell’indistinzione: è difficile dare ordinare alle cose più semplici, banali e  più complesse. Ci sono milioni di morti, ogni giorno ci sono nuove vittime. C’è la sensazione di assuefarsi anche alla morte.  E’ come se fossimo gettati in un mondo stravolto e travolto da un grande evento che ci schiaccia e ci impedisce di vedere il confine del dolore. La linea si sposta sempre più in là. Il dolore e la sofferenza ci assalgono, ci rendono cechi e invisibili. Diventiamo dei numeri, un conteggio. Abbiamo trasformato la conoscenza scientifica in un mantra religioso. Ci sono credenti e non credenti. Nel frattempo sono appena atterrate delle sonde robotiche su il pianeta Marte per esplorare il nuovo territorio, ma allo stesso tempo alcuni stanno cercando la pozione magica e altri si affidano alla scienza galileiana. Primo Levi con i racconti “La chiave a stella”, ci aveva offerto una chiave di lettura riguardante la tecnologia, la scienza per avvicinarci alla comprensione della complessità della ricerca e di come cercare di scoprire il visibile nell’invisibile.

Questa chiave a stella questa mattina, mentre facevo il solito footing, mi è caduta sul piede. Un uomo come me, come tanti, diceva che il vaccino deve essere personalizzato, sostenendo che non fa effetto perché è standardizzato. Diceva: non siamo tutti uguali, siamo diversi.

La caduta della chiave inglese sul piede mi ha costretto a confrontarmi con i suoi pregiudizi. Così mi sono messo a camminare con lui, cercando di slegare, sciogliere il pregiudizio e convincerlo dell’opportunità del vaccino. Per costruire un ragionamento propositivo è necessaria una comunicazione chiara, comprensibile, perché la decisione si fonda sull'informazione immagazzinata, su quella di breve termine, sul pregiudizio e sul vissuto.

Decidere è il frutto di un processo mentale che coinvolge: l'influenzamento, il pensiero razionale, irrazionale e la suggestione. La suggestione svolge una funzione importante, tanto da indurre malattie immaginarie in grado di alterare l'equilibrio del sonno, della temperatura, della sudorazione, della vista e di mille altri aspetti che Moliére non si sarebbe mai sognato.

Le informazioni che circolano invece sono bipolari: efficacia/inefficacia, chiusura/apertura, favorevoli/contrari, complottisti/realisti, negazionisti/giustificazionisti. E, prevale un messaggio paranoideo che non aiuta a scegliere.

 

 

 

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