Quando ho ricevuto in dono i miei primi tarocchi ero una ragazzina. Le immagini di quel mazzo rinascimentale mi hanno accompagnata, insieme ad altre versioni dei ventidue arcani maggiori e dei loro compagni ‘minori’, fino alla giovinezza e oltre. Oggi i mazzi in mio possesso sono due, tre, quattro, cinque… e, a seconda delle attività che svolgo nel campo della formazione, che si tratti di laboratori di drammatizzazione o di scrittura, di performance artistiche e teatrali, scelgo di utilizzare di volta in volta i bellissimi e suggestivi Rider-Waite, gli accattivanti Crowley, i più popolari marsigliesi. Ciò che mi interessa è la pratica immaginale con le carte, la possibilità di farne strumento nella creatività quotidiana. Tra le mie ultime attività c'è “Il piccolo teatro delle carte”, una performance poetica e di teatro d’oggetti che condivido con l’attrice Marta di Giulio.
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«Ci sono cose che non si possono dire ed è indubitabile.
Ma è proprio ciò che non si può dire che bisogna scrivere».
(María Zambrano)
LaScrittura Creativa. La scrittura, come atto creativo, permette a tutti noi di esprimere il nostro universo affettivo, le nostre paure, le nostre gioie, le nostre emozioni, la nostra fantasia. Scrivere rafforza l’immaginazione, ci immerge in un mondo nel quale la parola, libera da legami sintattici, trasforma i nostri limiti in opportunità: mettersi in gioco, ascoltare, confrontarsi con gli altri, sviluppare la sensibilità necessaria per gustare un testo. Scrive infatti María Zambrano: «Ci sono cose che non si possono dire ed è indubitabile.Ma è proprio ciò che non si può dire che bisogna scrivere».
Sto esagerando? Si, ma appena un po'.
Il programma televisivo ideato da Maria De Filippi nel lontano 1996 come spin off di un altro programma (Amici), è stato accusato di essere tra i campioni del trash tv italiano al punto da far affermare che "il trash in TV non è più un guilty pleasure da guardare di nascosto, telecomando alla mano e orecchio teso verso la porta, ma un piacere manifestato e soprattutto condiviso".
Sostanzialmente la meccanica del programma è quella di suscitare nel pubblico delle identificazioni con i vari personaggi (non persone) così da sentirsi legati al programma ed avere voglia di continuare a vederlo.
Nella popolazione occidentale postmoderna e globalizzata c’è la convinzione che tutte le ricorrenze che si festeggiano coinvolgano tutte le popolazioni presenti sulla terra.
E’ una convinzione sociale, individuale che prende origine da un atteggiamento antropologico etnocentrico: è il termine tecnico che designa una concezione per la quale il proprio gruppo sociale è considerato il centro di ogni cosa, e tutti gli altri sono classificati e valutati in rapporto a esso.
“Micol sogna di trovarsi spesso dentro a un ascensore che la porta in vari piani di una struttura molto grande, potrebbe essere un ospedale o forse una scuola, e in questi piani vaga alla ricerca non sa di cosa e quasi si perde.
Poi Micol si ritrova dentro a un locale dove c’è una sua conoscente che ha un cane mastino che puzza.
Micol si siede dall’altra parte del tavolo per non sentire l’odore, ma non ritiene giusto che il cane esca dal locale considerato che fuori piove tanto, ma non ritiene neanche giusto che gli altri avventori debbano sopportare la puzza del cane.
Poi Micol si ritrova in collina tra varie coltivazioni e in uno di questi pendii dispone in modo ordinato e parallelamente tra loro dei lunghi tralci di una pianta rampicante simile al luppolo, dal punto in cui era coltivata appoggiandoli lungo il terreno scosceso come fosse una lunga chioma.”
Scrive Micol: “avrei anche una curiosità a proposito di sogni ricorrenti. Il mio riguarda da decenni sempre la solita situazione: devo andare in bagno, ma mi è impossibile farlo perché o il bagno non è accessibile perché intasato, rotto o particolarmente sporco, ma molto spesso perché non è possibile chiudere la porta o la porta è molto bassa e quindi impossibilitata ad avere privacy.”
Da pochi minuti si è chiusa, nel duomo di Trento, la cerimonia dei funerali di Antonio Megalizzi, il giovane rimasto vittima dell'attentatore di Strasburgo. Scrivere a caldo non consente sempre una puntuale analisi degli avvenimenti, ma qualche impressione la possiamo già registrare. Perché, a sei giorni dalla sua morte ed a nove dall'attentato, abbiamo potuto assistere alla consueta foga mediatica.
I telegiornali sono pieni di notizie dei famigerati femminicidi. Già solo questa parola, coniata nel 1992 da Diana Russell, è stata entusiasticamente usata dai giornali che sono sempre a caccia di neologismi che possano arricchire e caratterizzare il loro racconti. Una parola che ha il compito di indurre sdegno e ripudio.
«"Uguale" è giusto, "Diverso" è sbagliato.
Guerra a chi si discosta, a chi non si omologa,
a chi ragiona con la propria testa. […]
Ma cosa bisogna fare per contrastare questa
"fabbricazione" delle personalità?».
(venereds)1
Nel post precedente avevamo individuato i presupposti per realizzare un modello educativo volto a rafforzare le pratiche inclusive nelle classi appartenenti a paesi che cooperano insieme.
Nell’ambito della fase 3 del progetto Educreando, relativa a implementazione e realizzazione, le azioni educative e le metodologie scelte sono quelle volte ad aiutare ciascuno studente a trovare il proprio spazio nel mondo, valorizzando i propri talenti, per scoprire la propria unicità.
Volevo farlo da tempo. Desideravo ascoltare le colleghe psicologhe e i colleghi che si occupano di bullismo. Alcuni casi di cronaca occorsi di recente, andandosi ad aggiungere alle storie crudeli che ogni giorno popolano le pagine dei giornali e gli schermi televisivi, mi hanno spinta ad affrontare, finalmente, la questione, portandomi a contattare la Dottoressa Paola Sacchettino.
La fragilità psicologica dell’attuale società post globalizzata nei paesi occidentali prende origine dal fallimento della Lehman Brothers, e mette in crisi tre elementi portanti: le politiche monetarie espansive, attuate dalla banca centrale americana (FED), la deregolamentazione del settore finanziario, voluta dall'amministrazione Bush e lo scoppio della bolla del mercato immobiliare.
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