Essere spocchioso... (1547225160470)
Paolo, 42
Quali sono i significati profondi e psicologici di una persona "spocchiosa" ?
Questa persona non si rende minimamente conto di esserlo, per lei "la cultura non può essere un difetto", non si percepisce minimamente come tale e si sente addirittura incompreso se qualcuno lo classifica in questo modo.
Questa persona è molto intelligente e colta, dice che la sua "normalità" è diversa da quella degli altri e che dunque il suo modo "normale" di essere non viene percepito come tale dagli altri che vivono una normalità diversa.
Come affrontare la cosa col mio amico? il punto è che io non lo vedo in questo modo ma il primo impatti che fa a tutte le persone sono di questo tipo...
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra risposta illuminante.
Distinti saluti.
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Caro Paolo,
a volte la realtà è troppo complessa per essere riassunta in una risposta che possa considerarsi illuminante, e questo non è necessariamente un male.
Purtroppo o per fortuna (e da psicologa propenderei per la seconda) non siamo tutti fatti con una serie di stampini corrispondenti ognuno ad una tipologia di personalità, ad una diagnosi o ad una qualche etichetta categorizzante.
Lo stesso modo di essere, che in questo caso lei definisce di "spocchia", non ha un solo significato per tutti, ma è per ognuno il risultato, sempre in evoluzione e mai dato definitivamente, di una storia irripetibile, di un mondo dinamico auspicabilmente pieno di senso, è quasi sempre il meglio che in quel dato momento quella persona ha potuto fare.
Sono tante le domande che ci si può porre prima di giudicare il modo di essere di qualcuno, così tante che forse a giudicarlo non si arriverà infine mai.
Che valore ha per lui essere acculturato? Che ruolo ha la cultura nella definizione della sua identità? Come, quando e a quale scopo è arrivato ad essere così? Questo modo di essere arreca danno o sofferenza a lui o a qualcuno che gli è vicino? In che cosa il suo modo di porsi gli è funzionale, e in cosa invece lo ostacola? Lui vorrebbe cambiare? Altri vorrebbero che cambiasse? E perché? Il senso che questo modo di essere aveva quando è cominciato, è ancora attuale o è un retaggio del passato? Lui sta bene con questo suo modo di essere?
Non è certo facile rispondere a tutte queste domande, e le risposte possono cambiare nel tempo, ma solo così potrà capire se e come "affrontare" quello che potrebbe essere un problema, oppure non esserlo.
Pubblicato il 17/01/2019
A cura della Dottoressa Elisabetta Ranghino
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