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depressione bipolare (46644)

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on . Postato in Depressione | Letto 491 volte

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Marta, 35anni (21.12.2001) Salve, innanzitutto vi ringrazio per l'attenzione dimostrata. Sono una ragazza di 35 anni, che è stata in cura per 10 anni e più con psicofarmaci e analisi freudiana. Ho avuto 2 esaurimenti, attacchi di panico e una forte depressione bipolare. Ne sto finalmente uscendo fuori anche se la strada è stata molto lunga e vorrei da voi delle lucidazioni. Ho assunto molti medicinali e insieme con il mio psichiatra stiamo arrivando al traguardo, visto che attualmente sono arrivata a prendere 2 farmaci e 1/2. L'intenzione sarebbe di arrivare a Aprile-Maggio ad interrompere la cura farmacologica visto che con mio marito avremmo intenzione di avere un figlio. Devo ammettere però che c'è in me un problema relazionale, vale a dire che in questo ultimo anno c'è stato un netto calo di interesse sessuale. Potrebbe essere legato alle medicine? Oppure un mio pudore visto che mi vedo ingrassata? Resta comunque una situazione ambigua che mi mette pensiero. Cosa mi consigliate? Aspetto gentilmente una vs. risposta e vi auguro buone feste... Cara Marta, e' difficile darle una risposta certa. Il calo dell'interesse sessuale puo' dipendere da tanti fattori, come la stessa patologia depressiva (anche se i sintomi piu' importanti regrediscono nettamente, vi possono essere dei sintomi residui di lieve entita' che pero' non regrediscono facilmente) o una conseguenza dei farmaci che prende (eventualita' piu' difficile, in verita', visto che la terapia la sta facendo da lungo tempo mentre i sintomi sessuali sono sorti di recente). Ma potrebbero anche esserci dei fattori piu' psicologici che medico-psichiatrici. Ad esempio, lei e il suo psichiatra avete programmato di sospendere la terapia: questo le fa senza dubbio piacere ma dopo tanti anni possono anche essersi instaurati dei meccanismi non consapevoli di dipendenza, per cui, magari senza esserne pienamente cosciente, lei si sente piu' in ansia perche' senza piu' farmaci di copertura che in qualche modo la rassicuravano. Inoltre, in questo stesso periodo, ha anche pensato di avere un (primo, immagino) figlio. Anche qui, senz'altro e' una cosa molto positiva che le fa immenso piacere, ma si tratta anche di una importante prova di responsabilita' da cui potrebbe essere spaventata, soprattutto in considerazione del lungo periodo in cui non e' stata bene. Anche l'idea che ha di se' e' importante, come dice lei stessa a proposito del peso corporeo. Il consiglio migliore che le posso dare e' di parlarne francamente con lo psichiatra che la segue o con uno psicologo (che potrebbe essere lo psicoterapeuta che l'ha seguita in passato o un altro di sua fiducia). E' possibile che non ci voglia molto tempo per sbloccare la situazione, ma bisogna prima esaminare l'intera vicenda per potersi pronunciare.
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