depressione(45738)
xSilvia, 25anni (24.11.2001)
Sono il ragazzo di Silvia, vi scrivo perchè ho paura per lei,
è in una condizione disperata. e' come bloccata nella sua
vita. è una ragazza molto intelligente, ma a causa di attacchi
di panico e della sua eterna insicurezza ha abbandonato
l'università ( e ne è molto pentita, ma non ha mai
insistito ne' riprovato), da un anno e mezzo ha un lavoro come
segretaria che non le da nulla e di cui è scontenta, e lei sa
che potrebbe fare molto di più ma non fa niente per migliorare
o per cambiare.Il suo problema ovviamente non è solo il
lavoro, ma è più in generale il sentirsi inadeguata per
tutto..
Quando le parlo lei è disperata, non riesce a trovare una via
d'uscita da questa situazione e non vuole fare niente per cambiare
"perchè non ne ha la forza". Ha sempre dei sensi di colpa,
perchè non è quello che ha sempre pensato di diventare
quando era piccola e perchè pensa di aver deluso le
aspettative di tutti. Vorrebbe cancellarsi dal mondo, dice spesso che
vorrebbe sparire. Dorme tantissimo, anche se da un anno va in
palestra e frequenta un corso di ballo che le piace molto. Questa
poteva sembrare una terapia per uscire dall'apatia ma non è
cambiato nulla e non le ha dato più fiducia. Alla fine diventa
estremamente egoista e cerca di fare del male a me, in ogni modo.
Anche se dice sempre che vorrebbe vivere con me e che mi ama
moltissimo. Io le sono stato sempre vicino e ho sempre cercato
ciò che era meglio per lei e per il nostro rapporto e lei ha
fatto altrettanto.
Su questo lei non mi ha mai accusato di niente. Ora è in pieno
nella crisi (queste crisi ricorrono ogni 12 mesi, piu o meno) e
sembra completamente fuori di se. Ci siamo lasciati e sta
peggiorando. anche fisicamente. Non vuole più appoggiarsi a
me, perchè vorrebbe trovare da sola le forze per uscire da
questa situazione. E non vuole trascinarmi nella sua disperazione. A
me è servito questo doloroso distacco, come capita spesso, e
ho trovato un nuovo lavoro, ho più speranze nel futuro. A lei
invece non sembra esserle servito. Sta solo più male.
Non ha mai preso farmaci ne' li prenderebbe. ha un'ottima famiglia
che però in tutto questo non può aiutarla perchè
silvia è molto chiusa e non parla con nessuno dei suo problemi
tranne che con me. Vorrei sapere cosa è possibile fare per
aiutarla o cosa può fare lei per uscire da questo vortice che
la sta portando sempre più giù. Sicuramente ha bisogno
di uno psicologo che la aiutasse a trovare ciò che la blocca e
le impedisce di vivere. E' molto intelligente ed ha piena coscienza
di tutto quello che le succede, sa essere estremamente lucida
nell'analizzare i suoi problemi, e sa che dovrebbe essere aiutata. Vi
prego di aiutarmi, temo che possa anche farsi del male, non poche
volte ha detto che vorrebbe morire per non far fatica a vivere.
Il guaio è che ne' lei ne' io capiamo quale sia il vero
problema ..Leggo molti vostri messaggi, e tutti hanno un problema
chiaramente identificabile, una rottura di un rapporto, la morte di
una persona cara, un trauma insomma. Qui apparentemente non
c'è nulla di tutto ciò.
Vi ringrazio se avrete la pazienza di leggere tutto e di dirmi anche
solo due parole per iniziare a capire cosa le succede.
Ciao,Lorenzo
Caro Lorenzo, anche se a volte uno stato di sofferenza appare legato ad un
evento esterno, in realtà il fatto che accade rappresenta solo
uno spunto che fa emergere una sofferenza che era già presente
ad un livello meno cosciente. Quello che veramente succede ed
è in grado di determinare alterazioni emotive e psicofisiche,
nasce nella mente di una persona, e, dipende da un atteggiamento
interiore, molto spesso distruttivo, che prima o poi manifesta i suoi
effetti nel comportamento.
La tua ragazza sta esprimendo un malessere profondo che è nato
all'interno della sua storia di vita, e che deriva dalla sua
esperienza interiore, e, quello che è certo, è che i
suoi sentimenti nei confronti di se stessa non sono di amore. Ha
bisogno di un aiuto competente, di una psicoterapia che affronti le
radici del suo dolore, e l'unica cosa che puoi fare è
incoraggiarla a prendere questa decisione, e a rendersi conto del suo
livello di sofferenza. Non tentare di fare più di questo, che
è già molto, per non correre il rischio di sentirti
frustrato e di farti indebolire da quello che, giustamente, definisci
un vortice.
In bocca al lupo.