La cronicità di una depressione la rende incurabile? (1574465951359)
Arianna, 46 anni
Buongiorno, ho una lunga storia pregressa di disturbo depressivo (con lieve dissociazione), di cui 16 anni inclusivi di disturbi alimentari. A guardare le cose dall'esterno direi che di base i nodi del problema risalgono alla mia nascita (nata fuori dal matrimonio da una relazione extraconiugale). Famiglia numerosa.
Se dovessi appiccicare dei post-it sulle varie fasi passate userei: infanzia=senso di illegittimità, preadolescenza=progressivo isolamento e distanza dal modello materno, adolescenza=tentativi di morire (inclusa l'inedia), dai 20 ai 28 il caos totale, con entra-ed-esci da vari studi di psicologi, tentativi di integrazione sociale, laurea con i massimi voti, ricerca di un partner... un episodio orribile con un uomo che mi ha fatta finire in ospedale (sorta di violenza fisica), dai 28 ricerca di un lavoro (niente), per anni una relazione con un ragazzo (finita, non voleva sposarsi), dai 35 ad adesso ricerca di un lavoro... una laurea umanistica è un ostacolo, di conseguenza sono costretta a vivere con i miei genitori pur desiderando l'affrancamento e di liberarmi della loro personalità opprimente, con tutti i sensi di colpa annessi ovviamente. Qualche anno fa a mia madre è stato diagnosticato un cancro, dopo le opportune terapie attualmente si trova in remissione, ma ricordo che in quel momento mi è sorta una rabbia immensa. Ho usato quella rabbia e ho trovato un paio di lavori, l'ultimo dei quali "vero" con contratto e tutto, ma ho dovuto lasciarlo sia perchè ero sottopagata, sia per motivi famigliari.
Ora mi ritrovo punto e a capo. Penso sia troppo tardi per trovare una relazione sentimentale, ormai ho perso il treno, sono vecchia, certo non sono brutta, ma a casa mia se non sei alta e formosa non sei una donna, per di più sono completamente paralizzata quando si tratta di interagire con qualcuno che mi piace. Voglio morire di nuovo. Oppure voglio quella bellissima, spietata rabbia che si era impadronita di me qualche anno fa e mi faceva sentire invincibile... si sta affievolendo, perchè? Sta tornando quel velo nero che per anni mi ha tenuta in ostaggio. L'ultima psicologa che ho frequentato in terapia era molto brava ma mi fece capire che oltre una certa età non accettano più i casi cronici. Ne ho guadagnato la guarigione dall'anoressia (e parlo di più di 6 anni fa, senza recidive), ma le voci opprimenti e distruttive della depressione stanno tornando.
Chiedo: 1) Se un caso è dichiarato cronico, è incurabile? 2) socialmente, terapeuticamente (e dal punto di vista di un padre, poichè il mio una volta me l'ha proprio detto) sono ciò che viene definito un fallimento? 3) casi come il mio arrivano vivi all'età che ho raggiunto? Perchè quando ci penso il senso di alienazione aumenta. Ringrazio anticipatamente se vorrete rispondermi.
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Salve, per prima cosa la Depressione cronica é trattabile, infatti molti studi é emerso che puó essere trattata con un percorso psicoterapeutico (che come ha detto lo ha fatto) in quanto agisce sul modificare alcune convinzioni o atteggiamenti comportamentali, migliorare le relazioni interpersonale e stima di sé, aumentare la consapevolezza e la capacità di gestire le proprie emozioni.
Da come emerge dal suo racconto, per lei ció che sta provando o vivendo é una situazione irrecuperabile, ma ricorda che non é sola, altre persone hanno vissuto quello che sta vivendo e con un buon sostegno e un buon percorso ne puó uscire!
Alcune strategie che potrebbero essere usate:
- Riconosci e sfida la tua voce interiore critica (voce interna che porta a non vivere serenamente la tua quotidianeità) in questo caso potresti chiedere “questo pensiero é vero” e successivamente “perché”
- potresti fare dell’attività fisica, meglio se all’aperto a contatto con la natura.. ad esempio una passeggiata (l’attività fisica rilascia endorfine, sostanze chimiche, che migliorano il tono dell’umore)
- percorsi di Mindfulness che aiuta a prestare attenzione nel qui ed ora in modo non giudicante.
Buona giornata!
Dottoressa Ilaria Luciani
Pubblicato in data 22/01/2020
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