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Un amore folle (1467448966202)

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le risposte dellespertoPepsi, 18

 

D

 

 

Salve, sono una ragazza molto giovane che però ha passato un periodo alquanto orribile tanto da non riuscire più a vivere tranquillamente, a stare bene e ad andare avanti. Sento il bisogno di parlare con un esperto perché il mio problema è diventato serio.


In breve, tre anni fa ho conosciuto un ragazzo e me ne sono subito innamorata. Inizialmente vidi un interesse legato all'amicizia che poi divenne più un interesse legato a qualcosa di più dopo un anno e mezzo.

Entrambi cominciammo a parlarci, conoscerci bene per vari mesi, dimostrandomi un forte interesse e affetto, quando lui smise di farsi sentire dicendo semplicemente che la colpa non era mia, ma sua.


Io ovviamente non la presi bene, ci stesi male perché non sapevo nemmeno il motivo di questa fine così anticipata quando ancora non era iniziato nulla. Dopo un mese però ci incontrammo e parlando per un po', anche se io con distacco non sapendo che considerazione avesse di me, mi baciò.

Gli chiesi spiegazioni e lui mi disse che l'avrebbe voluto fare da molto tempo. Io ero davvero entusiasta, finalmente ero arrivata a qualcosa di concreto ed ero riuscita ad avere quell'amore che avevo sempre desiderato fin da quando lo conobbi.

Dopo tre giorni però, mi disse che aveva riflettuto parecchio e si era reso conto di avere paura di iniziare una vera e propria relazione e non ce la faceva a pensare di essere impegnato in qualcosa di serio, forse per paura o per mancanza di coraggio.

Non si sarebbe sentito bene con stesso e non sarebbe stato a suo agio, mi chiese scusa per avermi illuso di qualcosa di non fattibile e che la colpa era soltanto sua perché comunque mi voleva davvero bene.

Inutile dire che da quel giorno crollai completamente, pensavo finalmente di avercela fatta e di poter festeggiare questo trionfo ma solo dopo tre giorni tutto finì e quando si ha tutto e poi lo si perde immediatamente si prova una sensazione bruttissima, non riuscivo a respirare, mi sentivo inghiottita dal nulla, dal vuoto. Non ero più in me.


Io non incolpai lui, soltanto me stessa di non essere abbastanza. E questo si confermò quando dopo due mesi si fidanzò con una ragazza. Lui aveva paura di pensare di essere impegnato in qualcosa di serio però dopo due mesi questa paura era cessata, con un'altra ragazza.


Altro dolore che man mano mi stava distruggendo, non mangiavo, non dormivo, saltavo la scuola, non avevo voglia di fare nulla e persino di vivere. Successe che però, dopo un anno di fidanzamento venni a sapere che la loro relazione era un casino.

Litigavano sempre, lei non faceva che criticarlo e lui ormai non provava più nulla per lei tanto da volerla lasciare più volte, da non parlarsi per mesi, da non vedersi. Nel frattempo lui ripensò a me. Ripensò a come fossi, una ragazza seria e che l'aveva sempre amato, aspettato nonostante tutto e che non l'aveva mai incolpato di nulla.

Lui si sentiva in colpa per quello che mi aveva fatto, da morire, cominciò a guardarmi nello stesso modo di prima e pensare che ancora gli piacevo. Per altri otto mesi stese con questa ragazza, senza però sentirsi molto, vedersi molto o trattarsi come una coppia.

Lo erano soltanto ufficialmente e non in sostanza. In questi otto mesi nel frattempo, lui pensava a me, al passato, a come fossi, a quanto fossi perfetta per lui. In questi otto mesi ci riavvicinammo mentre lui si allontava da lei. Ci salutavamo abbracciandoci, ci guardavamo in un modo speciale, scherzavamo e flirtavamo.

Lui parlava sempre di me, mi pensava sempre, non vedeva l'ora di vedermi e parlarmi. Ma in questi otto mesi in più ancora non lasciava la sua ancora ufficiale ragazza. Questo perché, diceva lui, non aveva il coraggio e preferiva che lo lasciasse lei.

Non ci riusciva, anche se ormai non poteva nemmeno guardarla negli occhi e non provava più un minimo di amore. Ma non la lasciava. E io ho passato un anno soffrendo perché lui fosse fidanzato e altri otto mesi con la speranza che potesse ritornare e che avesse pensato nuovamente a me ma dovendo appunto aspettare.

L'attesa fu durissima, pensare che potevo farcela davvero ma allo stesso tempo avere paura che fosse di nuovo soltanto un illusione. Poi, finalmente, dopo otto mesi lui decise di lasciarla, ebbe il coraggio di dirle tutto in faccia e di andare avanti con la sua vita che comprendeva anche me. Lui diceva che gli piacevo davvero, come mai nessun altro, che voleva avere un futuro con me e che voleva stare seriamente con me, sempre.

Pensava sempre a me, quando mi vedeva mi abbracciava e mi dava tanti baci, mai sulle labbra essendo ancora presto. Sembrava tutto perfetto, finalmente potevamo avere un nostro futuro perché sapevo che lui teneva davvero a me e che stavolta ci sarei riuscita. Ma voleva aspettare, giustamente.

Voleva aspettare a fare un passo concreto perché ancora era presto però poteva sempre iniziare a ricercarmi per poi risentirci e riavvicinarci ancora di più. Ma ancora non lo faceva, e io aspettavo un suo passo avanti ormai convinta che ce la stavo facendo davvero, che era arrivato il mio momento dopo tre anni che lo aspettavo e desideravo con tutto il cuore.

Ma ieri notte, venni a sapere che lui e la sua ex ragazza ci volevano riprovare, dopo che quasi l'intera relazione era stata orribile e piena di litigi e senza un momento di pace. Con me voleva aspettare, gli piacevo seriamente, pensava e parlava sempre e solo di me, a quanto avrebbe voluto baciarmi, abbracciarmi e tenermi stretta per sempre, coccolarmi, vivere un futuro con me.

Però ci stanno riprovando ed io ieri notte ho pianto per cinque ore consecutive senza chiudere occhio. Ero convinta che il mio momento fosse arrivato ma da una parte avevo anche paura che potesse finire tutto, che fosse anch'essa una illusione e così fu. Io pensavo che se per la terza volta fosse finita, non sarei stata più me stessa. Quel vuoto che mi aveva inghiottito precedentemente è diventato parte di me, sono io il nulla adesso.

Mi sono sentita letteralmente morire, tanto che stavo andando all'ospedale perché non riuscivo a respirare. Come può qualcosa di tanto bello e quasi certo, trasformarsi subito e finire? Per la terza volta io ci avevo creduto. E questo non riesco a sopportarlo, perché non riesco più a credere a niente.


Il mio problema è questo, non riesco a superare questa delusione e mi fa troppo male da non riuscire a parlare nemmeno, a respirare appunto. Non ce la faccio a proseguire, ho bisogno di aiuto perché mi sto distruggendo e non ho più nemmeno voglia di continuare.

Mi sentivo benissimo, finalmente completa e immensa e potevo dire che finalmente ce l'avevo fatta ma no. Sto bruciando dentro e non so come fare per superarlo. Ci ho provato in passato ma in tre anni non ce l'ho mai fatta, non so come andare avanti, non so come fidarmi ancora, non so come farò adesso.

Sembra una cosa banale e che io stia esagerando, ma davvero sento come se mi avessero strappato tutto all'interno e che adesso non avessi più nulla. La speranza si è spenta così come il mio io. Non so cosa e come fare. Per favore, rispondetemi. Grazie per aver letto.

 


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R

 

 


Cara Pepsi,
l'amore è un sentimento che porta con se sfumature di sensazioni ed emozioni che colorano la vita di ciascuno di noi, per questo vorrei rimandarti che è comprensibile il dolore, il bruciore, la delusione ed il vuoto  che tu ora stai ascoltando e accogliendo (Sembra una cosa banale e che io stia esagerando).

Alberoni, nel suo libro dal titolo Ti Amo a pag. 17 scrive testualmente "l'innamoramento è un'esperienza unica ed inconfondibile, uno sconvolgimento radicale della sensibilità, della mente e del cuore, che confonde insieme due persone diverse e lontane" e quando ci si innamora per la prima volta tendiamo a pensare che sia l'unica e l'ultima.


Il modo in cui hai conosciuto e ti sei avvicinata a questo ragazzo mi ha riportato alla mente una strofa  "15 anni quasi 16  è la più bella età per imparare come baciare e quando dovrai baciar... E aspetti lo so, che lui spieghi a te, che cosa è mai l'amore. ( dal musicol "Tutti insieme  appassionatamente” https://www.youtube.com/watch?v=ATdAOYwhdq0)


Il periodo adolescenziale che stai attraversando porta con se una fase delicata in cui ci sono tanti cambiamenti, esperienze da vivere, nuovi desideri, valori, amicizie e la domanda  che si pongono molte ragazze"  troverò anche io un ragazzo che mi amerà per sempre?"


Mentre rileggevo la tua narrazione ho immaginato che il tuo desiderio più grande sia vivere una storia d'amore  tanto da essere disposta ad attendere che lui scelga proprio te.  Infatti sapere di avere una possibilità quasi reale ti ha fatta sentire" benissimo, finalmente completa e immensa" tanto da poter" dire che finalmente ce l'avevo fatta".


Eppure ciò che sta caratterizzando questo rapporto è uno stato di malessere che ti ha suscitato confusione  (non riesco a superare questa delusione e mi fa troppo male da non riuscire a parlare nemmeno, a respirare appunto.... non so come andare avanti, non so come fidarmi ancora, non so come farò adesso.... ma davvero sento come se mi avessero strappato tutto all'interno e che adesso non avessi più nulla. La speranza si è spenta).


Per trovare nuove strategie al "Non so cosa e come fare" vorrei rimandarti una grande risorsa a cui  oggi puoi dare ascolto: hai un buon intuito o quello che gli analisti transazionali chiamano il Piccolo Professore. (Ero convinta che il mio momento fosse arrivato ma da una parte avevo anche paura che potesse finire tutto, che fosse anch'essa una illusione e così fu).  


In questo rapporto vi è uno script copionale, ossia un evento caratteristico che si ripete in modo ciclico (almeno tre volte i questi tre anni): vi avvicinate, entrate in intimità, quando sembra che ci sono tutte le condizioni per iniziare un rapporto  lui si tira indietro e tu resti in attesa di un suo ritorno.


Vuoi rivivere la delusione di un comportamento che ora sai riconoscere in modo consapevole?  Tu che cosa puoi fare di diverso per interrompere questa dinamica?
Vorrei portare la tua attezione su alcune generalizzazione che hai  su te stessa e che sembrano emergere da alcune frasi collegate  all'esperienza di una relazione amorosa negativa " sono io il nulla adesso...Io pensavo che se per la terza volta fosse finita, non sarei stata più me stessa..Io non incolpai lui, soltanto me stessa di non essere abbastanza."   


Da queste parole ho immaginato che nel rapporto con l'altro tu ti ponga in una posizione di non okness ( Io non OK, Tu OK approccio Analitico Transazionale) svalutando le tue risorse, il tuo essere, idealizzando l'altro. Questo può innescare  giochi psicologici non consapevoli come "prendimi a calci" op. "Il bacio da lontano" (giochi psicologici di Berne) che si esplicano ad esempio in comportamenti  come tenere la porta aperta verso l'altro in attesa che si accorga di te senza proteggerti.( come in questi tre anni)


A volte pensiamo che solo se qualcuno ci ama, siamo degni di amore, siamo importanti e possiamo avere successo. In realtà un Noi nasce da un Io ed un Tu.
L'Io è in continuo cambiamento in ogni tappa evolutiva ed  ha delle risorse da valorizzare e dei limiti da accettare in ogni situazione. Quali sono i tuoi? Quali progetti hai per il futuro? Continuerai a studiare? Stai cercando lavoro? Chi sono I tuoi amici? cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?


Il viaggio verso il proprio Io è un'esperienza avventurosa e necessaria che ti permetterà di riacquistare il tuo benessere, scoprire come proteggerti e prenderti cura di te stessa, chiarire che cosa desideri, stabilire degli obiettivi, costruire il tuo futuro, vivere  l'amore verso te stessa e  gli altri.


Allora non attendere scegli lo zaino e dopo aver messo gli strumenti da portare, inizia il tuo cammino senza indugio.

 

A cura della Dottoressa Silvia Errico

 

Pubblicato in data 20/07/2016

 


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Tags: confusione delusione malessere entusiasmo attesa cambiamenti relazione amorosa paura della relazione periodo adolescenziale approccio analitico transazionale

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