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I blog di Psiconline

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Parliamo di Psicologia insieme ai nostri amici online...

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Quando le idee diventano Azioni!

azione pensieroOgni idea accettata dalla nostra mente tende a tradursi in azione.

Spiego meglio queste parole: non ho detto che ogni idea diventa un’azione, ma che tende a diventare un’azione; in pratica è come se il pensiero sia un atto allo stato nascente. Ogni azione, ogni singolo atto è prima immaginato e solo dopo, se è il caso, tramutato in un’azione vera e propria.

Dietro ogni idea è come se esistesse una particolare configurazione neuronale e questa configurazione agisce come una realtà, predisponendoci in un modo particolare. Inconsciamente vengono così messi in moto gli apparati destinati a realizzare le azioni da compiere.

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Cogliere una bugia dall’espressione del viso

espressioni menzognaLa maggior parte della comunicazione non verbale passa per il volto, il che è allo stesso tempo un bene e un male.
Un bene perché è una zona piccola e quindi si può osservare in modo facile, quasi sempre.
Un male perché, proprio in virtù della sua capacità espressiva, il viso può riprodurre fino a 10.000 segnali diversi.

La combinazione dei muscoli facciali permette infatti di esprimere qualsiasi emozione, anche quelle appena accennate.
E, soprattutto, di mentire.
Il viso è l’unica parte del corpo con cui si mente in modo conscio e consapevole.
Si comincia a farlo fin da quando siamo neonati, e continueremo a farlo per tutta la durata della vita.
Ma, per quanto si  possa esser bravi a dissimulare, nessuno ha il controllo ASSOLUTO dei muscoli mimici.
Per questo, è sempre possibile identificare un bugiardo.

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La comunicazione non verbale

comunicazione non verbaleLa comunicazione non verbale comprende tutti gli eventi comunicativi personali che non siano la parola parlata o scritta, e consente di avere una visione globale per creare ipotesi sul vissuto inespresso verbalmente dal soggetto.

Per inviare in modo congruente questi segnali è importante anche sapersi muovere mentre si comunica qualcosa, dimostrando una certa padronanza dello spazio circostante.

Il non verbale sappiamo che riguarda il linguaggio del corpo: la gestualità, la mimica facciale, la postura, la prossemica, quindi la gestione del proprio corpo e del proprio spazio.

Noi ascoltiamo con tutto il corpo; gesti quali muoversi in continuazione, ammiccare, mordersi le labbra, aggrottare le sopracciglia, controllare l’orologio ecc. sono tutti segnali disturbativi che possono confondere o distrarre l’interlocutore.

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Feedback e autostima

feedback e autostimaFinché supponiamo che nella comunicazione non ci siano giudizi, ci concentriamo sull’informazione, ma non appena intercettiamo parole legate alla nostra identità, alla nostra autostima, ci concentriamo più sul giudizio.

Quando si intacca il senso di autostima, tutta la comunicazione viene a soffrirne, è importante allora saper valutare correttamente il feedback del nostro interlocutore e, nel caso, chiedere spiegazioni.

Tutto quello che si fa, lo si fa per mantenere, difendere o anche migliorare il proprio senso di sicurezza ed autostima (V. Birkenbihl, 2003).

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La forza dell’atteggiamento mentale giusto

Atteggiamento MentaleLo sguardo è un’espressione di noi stessi, e non deve essere ovviamente solo un atteggiamento, deve essere uno stato interiore.
Non si può aver veramente l’aria di determinazione senza essere veramente determinati.

Non è possibile che facciate le cose che non credete di poter fare.

 Quando c’è una MANCANZA di FIDUCIA IN VOI STESSI, non potete che DESIDERARE di fare.

La mancanza di fiducia, l’assenza di fede reprime tanto la potenza di volontà che non ve ne potete più servire.

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