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athena

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messaggi di athena

  1. Guarda judy, io sto elggendo quello di carotenuto sul rapporto terapeutico, ed è davvero itneressante e ben scritto ma la cosa che più mi è piaciuta è proprio la sua apertura mentale, è uno junghiano che però ammette apertamente che ogni terapia può essere funzionale solo se lo psicologo è una persona che innanzitutto ha fatto un suo percorso personale ("ha visto i suoi demoni, e solo così può permettere al paziente di incontrare i suoi") e poi che non abbia il paraocchi rispetto alle diverse toerie....inoltre (e questo ti piacerà ) lui insiste tantissimo sull'unicità del rapporto, sul fatto che ogni paziente è diverso e che la pterapia (sembra brutto dirlo) vada inventata al momento mantenendo propri oquesta apertura mentale, e basandosi solo sull'accoglimento, la fiducia, la mancanza di giudizio e sul proprio sentire. Parla anche deull'impossibilità di omologare le varie esperienze e teorie e di dogmatizzare l'uno o l'altra corrente di pensiero.

    Insomma io ho letto solo un terzo del libro ma sono già una sua fans...nel senso che condivido pienamente ciò che dice.

    Fin'ora tra l'altro non fa esempi particolari ma parla solo di ciò che ho detto facendo riferimenti a questa e quell'altra teoria e a sue particolari idee...ma niente di preconcetto.

    Credo che questo potresti leggerlo senza andar contro al tuo principio di non "indagare" troppo sull'argomento...

    Sono troppo contenta nel leggere il tuo commento, Digi! Ma sono soprattutto felice che questo libro ti abbia trasmesso la stessa fiducia nella psicoterapia e la stessa positività che ha fatto provare anche a me. Comprendi meglio quando dicevo che è un libro che ti accarezza, che ti sostiene e ti sorregge anche quando si è lontani dallo psi? E, secondo me, che rinforza. Il tutto con l'uso di parole ed esposizione semplici, nonostante la profondità dei concetti. Benvenuta nel gruppo delle innamorate di Carotenuto. Ha scritto moltissimi libri, potrai proseguire con calma nella lettura..... Anzi ..... nell'ascolto.... non ti sembra quasi di essere in seduta con lui? Chissà come saranno stati i suoi incontri....

    Beh, basta coi sogni, risvegliamoci! Per rispondere anche al tuo post precedente.....sì, ho finito la psicoterapia e ne parlo ancora con partecipazione. Ma non so se sia il caso di parlarne ora. Rispetto i tempi del percorso che state facendo, non penso che sia questo il momento per parlare della fine e preferisco aspettare le vostre esperienze finali e confrontarci quando saremo tutte allo stesso punto..... Tanto il titolo del topic andrà ancora bene.... non ci si "disinnamora" di una persona che è stata così importante nella nostra vita!

    E chiedo scusa ad Elli, che magari, in questo momento, si trova in disaccordo con la mia ultima affermazione.... Mi spiace davvero tanto per la difficoltà che stai incontrando e per la mancanza di quel clima di empatia e di unione che ha invece caratterizzato il mio percorso e che, detto sinceramente, mi sembra necessario per procedere nella cura. Ti abbraccio forte, Elli, e ti sono vicina.....

  2. Io invece proprio oggi pensavo che forse è meglio che non li leggo questi libri, nonostante la grande curiosità, però me li segno per tempi più tranquilli.

    Perchè temo che mi possano far venire ancora di più la nostalgia di Enzo, perchè quando leggi di storie belle, di rapporti intensi, poi li desideri e finirei per rompere ancora di più le balle al povero Ric chiedendogli di essere qualcuno che non è, chiedendogli un approccio che non è il suo.....no, no.....meglio non mettere altra carne a cuocere...già sono presa dai turchi (ricordate il senso dell'espressione, vero? :Raised Eyebrow: ) per fatti miei.

    In un certo modo ti capisco, Zazà.... anche io sono presa da una gran nostalgia quando penso al mio psi (io ho finito la terapia due anni fa). La mia situazione è diversa, però, in quanto ora non posso /devo fare confronti con un altro psi. E siccome la malinconia resta, e anche il pensiero di tutto l'affetto scambiato, di tanta intensità di rapporto, mi ritrovo a cercare descrizioni di altre esperienze, specialmente quelle raccontate dagli psicoterapeuti stessi. E ritrovando nei loro racconti le descrizioni dei loro sentimenti di affetto per i loro pazienti quasi velati da una certa nostalgia, penso che un tale sentimento non sia poi così tanto negativo.....anzi....forse lo vedo come un sentire normale in una persona che abbia raggiunto un certo grado di consapevolezza dello scorrere del tempo e della vita....oddio mi sono un po' avvoltolata, spero di essere sta abbastanza comprensibile..... Insomma, penso che anche le persone che noi ammiriamo e riteniamo essere nostri maestri abbiano nostalgie e malinconia come le nostre. Pensi che non ricordino come noi i loro analisti? Solo che maturando e diventando un po' più forti si trova anche la forza per caricarsi sulle spalle il fardello dei ricordi.... Sono troppo romantica....? :unsure:

  3. ah volevo dire che ieri ho fatto un ordine online di libri....athena due dei tre sono tuoi suggerimenti (quello di carotenuto e quello di akeret), l'altro è un libro che era in cima all'elenco dei libri consigliati....da leggere, si intitola : donne che si fanno male, chi l'ha letto mi ha detto che è un libro che insegna molto...poi se interessa vi faccio sapere come l'ho trovato...e anche gli altri...

    Grazie ancora per i suggerimenti, arriveranno fra circa 4-5 giorni.

    Son contenta! Speriamo che piacciano anche a te!

    Un altro libro che ho letto e che è sembrato interessante è "Diario di bordo. Storia di Malinka e del suo dottore" di Fabrizio Rizzi (edizioni Bollati Boringhieri). Dalla recensione....: "Diario di bordo è la narrazione di un caso, ma non solo clinico (relativo al disturbo alimentare di una giovane donna); più complessivamente, è relazione di una rete di relazioni: terapeuta e paziente, terapeuta e supervisore, terapeuta e famiglia del paziente, paziente e famiglia, supervisore e paziente, terapeuta ed amica … mostrando quello che effettivamente è una psicoterapia: "un viaggio fatto insieme alla ricerca di significati umani”. Si tratta di un romanzo autobiografico. E' molto dolce e intimista.

    Ancora un tirolo e non rompo più..... Vi passo il titolo di quello che sto leggendo ora. Tenetevi forte: "Se incontri il Buddha per la strada uccidilo" di un tal Sheldon B. Kopp (edizioni Astrolabio). Perchè l'ho comprato? Leggete cosa è scritto sulla copertina: ....Uccidere il Buddha quando lo incontri significa superare il mito del maestro, il mito del guru, il mito dello psicoterapeuta: significa distruggere la speranza che qualcuno all'infuori di noi possa essere il nostro padrone". :im Not Worthy:

    ...vi saprò dire...... :blink:

  4. io ti do ragione...

    l'approccio del mio psi è totalmente diverso, ma io non faccio una terapia di tipo analitico... fatto sta che lui fin dalle primissime sedute mi disse che per come funzionava la terapia, doveva darmi qualcosa di se... poi non so se funziona cos' con tutti i pazienti, è certo che per quanto mi riguarda se lui non mi avesse mostrato il suo lato umano, avrebbe cavato ben poco da me. forse è anche per questo che dice che non potrei fare analisi...

    tornando a te, io posso accettare che un analista dica di essere uno strumento e che la sua vita deve rimanere totalmente al di fuori... ma c'è un enorme MA...un analista uomo può nascondere ai pazienti particolari privati come la nascita di un figlio. un'analista donna NO. in quel caso la dimensione privata dell'analista irrompe prepotentemente nella stanza dell'analisi... e di questo bisogna tenere conto, non ributtando tutto sul paziente, secondo me!

    anche il mio psi aveva un approccio come il tuo! Io so moltissime cose su di lui, proprio perchè me le ha raccontate con estrema semplicità..... le sue esperienze, i suoi dubbi, i suoi sbagli, i suoi pensieri. Mi ha abbracciata, consolata, trasmesso fisicamente la sua forza. E io mi sono sciolta, mi sono liberata dalle nevrosi che mi bloccavano, anche grazie a questa intimità e vicinanza che si era creata. Non interpretate male, vi prego......nulla di deontologicamente scorretto!! Diciamo che io avevo bisogno di imparare a riconoscere ed esprimere i miei sentimenti e che la cura che si è rivelata vincente per me è passata anche attraverso il suo esempio di vita reale..... Mi piace l'espressione che hai usato, Juditta, .... "doveva darmi qualcosa di sè......" E' proprio quello che è successo anche a me!

  5. ciao athena che dire, grazie!!! Li prenderò appena possibile, anzi se ti va aggiungi gli altri titoli che magari faccio un ordine completo in internet , visto che ti piace i lgenere ti chiedo se hai letto "le parole per dirlo" di Marie Cardinal? Se si mi paicerebbe sapere il tuo parere, io l'ho letto due volte e mi ha appassionato molto, mi rispecchio nella protagonista su molte cose..(è un'autobiografia che parla di una donna che fa un'analisi freudiana che dura sette anni, è un libro che dà fiducia nella psicoterapia, perchè la protagonista inizia l'analisi da "pazza" da ospedale psichiatrico e la finisce da donna matura che nel corso dei sette anni ha saputo ricostruirsi la sua vita)...

    A presto e grazie ancora....

    Uhh...! Troppo bello aver trovato una patita come me! Io adoro leggere e inizio ad avere una discreta biblioteca "specializzata" in psicologia e psicoterapia. Sono sempre e in continua ricerca! Sì, ho letto "Le parole per dirlo".... un libro che mi ha colpito molto. Non mi sono completamente immedesimata con la protagonista ... i miei "problemi" erano (e forse ancora sono...), fortunatamente, molto meno gravi. Ma ho molto sentito tutto il racconto e soprattutto mi sono ritrovata nella descrizione della fine della terapia, nel sentirti rinata (se non addirittura nata per la prima volta, veramente), nella forza di affrontare la vita, nell'essere diventata una persona vera. Che emozione....

    Aggiungendo, allora, altri titoli che ho letto.... Tra i più famosi scrittori italiani c'è Ferdinando Camon "La malattia chiamata uomo", scritto nel 1981...dice il retro della copertina: "È la storia, forse per la prima volta raccontata dall'interno, di un'analisi: quindi il rapporto tra psichiatra e paziente, le tappe della lunga "via crucis" dell'analisi con i suoi rituali (i lunghi silenzi, i concitati sfoghi, le dolorose rivelazioni, i trucchi punitivi e autopunitivi), i sogni e gli incubi ricorrenti, le malattie psicosomatiche, i traumi privati e sessuali." E' scritto con uno stile semplice ma che ti tiene incollata fino all'ultima pagina. Come Marie Cardinal, è scritto da un paziente.

    Poi c'è un altro mio autore "mito" (dopo il citato Carotenuto - che tra l'altro ha un modo di fare che assomiglia molto all'Enzo di Zazà e anche al mio psi). L'autore è Irvin Yalom. Il libro che racconta delle sue esperienze di psicoterapia e che è davvero molto bello si intitola "Guarire d'amore". E che bel titolo, che dire di più esemplificativo!!!! Il libro purtroppo non è più in commercio. Io però l'ho trovato in biblioteca. Vale proprio la pena cercarlo. In commercio ci sono altri due suoi libri: "Le lacrime di Nietzsche" (se guardi su IBS vedrai che ha raccolto una serie infinita di recensioni positive) e ancora più bello, "La cura Schopenhauer" che racconta di una terapia di gruppo. Ancora una volta il cuore batte per il terapeuta.... :wub:

    Mi fermo qui per il momento.... Appena posso proseguo con altri titoli. Ciao!!

  6. sono a caccia di libri sull'argomento analisi e company, qualcosa però di autobiografico non di didattico...se avete suggerimenti datemeli please!!! ^_^

    Ciao Digi, anche io sono sempre a caccia di storie vere di psicoterapia. Ho trovato e letto parecchie cose interessanti. Inizio a citarti due titoli....se poi vorrai te ne indicherò altri.

    il primo libro che vorrei consigliarti - anzi mi sento di insistere proprio che tu lo legga - è "La nostalgia della memoria. Il paziente e l'analista" di Aldo Carotenuto (Bompiani). Questo non è un vero e proprio resoconto di un'analisi bensì la descrizione dei sentimenti provati dall'analista, narrati attraverso il ricordo di storie di psicoterapie da lui fatte negli anni. Ti innamorerai di Aldo, uno psicoterapeuta (professore universitario molto famoso e mancato qualche anno fa) che non ha paura di relazionarsi col paziente con tutto sè stesso. Ti prego di leggerlo!! Per me è come una bibbia da tenere sotto il cuscino nei momenti del bisogno.....

    Come secondo titolo ti consiglio "L'uomo che si innamorò di un orso bianco" (lo so, il titolo è strano :mellow:) di Robert Akeret (Pratiche editrice). Sono diverse storie di psicoterapie che l'autore ricorda quando, ormai a fine "carriera" si mette in strada (letteralmente - il sottotitolo è Uno psicoterapeuta in viaggio per rivisitare i suoi pazienti più memorabili) per andare ad incontrare i suoi vecchi pazienti e vedere se la psicoterapia è servita e se il suo lavoro ha avuto almeno un po' di successo.... E' serio e simpaticissimo allo stesso tempo. Lui si rivela dolcissimo....

    Ne ho trovati poi altri molto belli..... te li segnalo quando vuoi....

    Buona lettura!

  7. Buongiorno e su con la vita, ragazze! Altrimenti me ne vado giù anche io... Io cerco di avere un atteggiamento positivo e di rincuorare più che posso, anche a rischio di sembrare maestrina :10: ..... Ma anche io ho i miei momentacci.

    Per me niente ferie, quest'anno. O meglio, ferie lavorative :(: Nel senso che sono in ferie in queste due settimane, ma impegnata nel trasloco di casa. Causa "drastico cambiamento degli equilibri familiari" :Rose: mi ritrovo a dover cambiare casa e soprattutto a trasferirmi in un appartamento più piccolo e più vicino alla mia ridotta "gestione economica residuale" .... mi sono spiegata?! E dunque eccomi immersa in scatoloni, fogli di giornale, divisioni di servizi di piatti ex liste di nozze, rimuginamenti davanti al cassetto delle fotografie e riduzione, comunque, degli effetti personali per minor spazio disponibile. Niente di così tragico, visto che, superate con successo le tristezze (grazie al supermega psi) dovrebbe iniziare per me una nuova fase della mia vita. :Rose:

    Però, però, ora mi trovo stanca, sudata e occupata al limite dello stress....

    Ecco, tutto qui. Ora parto, approfittando del similfresco del mattino, caricando l'auto e trasportando, oggi, scatoloni di libri, e aspettando l'idraulico per la sistemazione della doccia.....

    Un caro saluto a chi condivide con me l'afa e la calura da lavoro e gli stress familiari.

    Un miao a Sabina da parte del mio Tathi (mi dice di essere rimasto favorevolmente impressionato e che è disposto ad aspettare che Margherita

    lasci uscire la miss una sera....!)

    E consolatevi pensando che almeno avete ancora la possibilità di incontrare, parlare, toccare i vostri Eccelsi, mentre io posso incontrarlo solo nei miei sogni :abbr::10::cry::(:

    A presto e un "caldo" saluto!

  8. Ho passato gli ultimi mesi a cercare di sbarazzarmi di questo benedetto transfert, più lo psi entrava nella mia vita e nei miei pensieri, più io cercavo di fuggire e di sminuire quello che in fin dei conti provavo.

    Non mi è mai interessato ciò che provava lui, mi dicevo "e chi se ne frega, lui la cosa la gestisce benissimo, nei casini ci sono io", mai ho rifletutto.... E poi stasera mi sono accorta che ho sbagliato, che invece di stare a fuggire, dovevo fermarmi a pensare, che lui è davvero lì per me, che mi stava aspettando, stava aspettando che io capissi, e per un breve attimo in quella stanza stasera ho capito cosa sia l'intimità (quella vera).

    Un abbraccio a tutte.

    Leggendo le tue parole sono stata colta da un'emozione dolcissima. Comprendo il tuo stato d'animo e ti auguro di riuscire a rimanere in questo stato di condivisione con lui il più a lungo possibile. Fissalo nel tuo cuore più che puoi. E' solo tuo e potrà essere uno scaldino del cuore nei momenti più freddi!

    Un abbraccio!

  9. ciao Ilaria non volevo sminuire quello che fai, anzi davvero mi interessava sapere se poi tu lo portavi in terapia o era uan cosa che tenevi per te, a quanto ho capito la tieni per te, e me lo chiedevo perchè a volte a m viene in mente di portare avanti uan specie di diario delle vacanze proprio per poter annotare glie eventi, o i sogni più importanti e non perderli con il passare dei giorni, ma poi mi chiedo se questo può servire alla terapeuta o no, se lei lo accetterebbe o meno.

    Ciao Digi, innanzitutto un saluto, con la speranza che tu abbia potuto trovare un pochino di serenità.....

    Io non ho iniziato subito a scrivere della e durante la mia terapia. O meglio, dalla prime righe che riuscivo a buttare giù all'inizio, con grande difficoltà di espressione e di introspezione, sono passata a scrivere solo col tempo sempre più e con maggior piacere.

    E ho trovato assai utile, durante il percorso di cura, sia sfogarmi e dire, scrivendo, tante cose che a voce non riuscivano proprio ad uscire, sia andare a rileggere le pagine indietro; diciamo che mi sono incoraggiata, molte volte, da sola, vedendo che i progressi arrivavano. E davvero non sempre è stato facile trovare il modo di scrivere. Pensa che alla fine ci riuscivo solo sedendomi al tavolino di un bar.....

    Questo per dire che mi ha colpito il tuo pensiero ... "mi chiedo se questo può servire alla terapeuta o no" .... perchè penso che sarebbe bello che tu riuscissi a scrivere non tanto per dare qualcosa al terapeuta, cioè finalizzato alla terapia, ma per te, solo per te! Forse questo è anche il desiderio della tua terapeuta. E' la cura delle parole la nostra, non è vero? E le parole hanno lo stesso valore sia parlate, che scritte, che gridate.... basta che escano, basta che i nostri penseri in quelche modo si materializzino, si concretizzino!

    Ancora un caro saluto, ciao!

  10. Ciao,ma tu lo sai che non esistono "ZONE SOTTODEPRESSE"........tu mi insegni che niente può essere impossibile,la cosa bella che tu dici è quella di mettersi a disposizione degli altri interessante.....se vuoi magari in privato ti posso consigliare qualche altro testo,tu dirai in privato, perchè,e se dico una materia magari a qualcuno può dar fastidio tutto qua......corsi? ne ho fatti tanti,ma vedi alcune cose non basta fare corsi,aggiornarsi,la devi fare QUOTIDIANAMENTE una determinata cosa....ci sono emeriti deficenti con tanto di MASTER che non sanno un fico secco al contrario,chi magari non è titolato sa di più.....sappi che io sto fino a domani,poi vado in ferie se vuoi questo argomento lo possiamo trattare all'infinito.......come dico spesso fai uscire il GIGANTE che è in te,sta sonnecchiando ma se lo sfrocolei so dolori di pancia per tutti.AD-MAIORA!

    A parte il disaccordo sull'esistenza di zone più o meno depresse ... :o: , dal "tu mi insegni che niente può essere impossibile" (frase adorabile che non insegno ma vorrei imparare) sono in accordo con te. Il mitico proverbio "tra dire e il fare..." regna ancora imperituro in tutti i campi del sapere!

    Sono nel forum da troppo poco tempo per capire il grado di fastidio che potrebbe procurare questo argomento :(: ma proseguirei con interesse e piacere la discussione. Dunque, goditi le ferie al meglio (mentre io applico le mie al trasloco di casa :(: ) e risentiamoci al tuo ritorno.

    Io sto provando già ad applicare quotidianamente un approccio positivo al rapporto con gli altri; proprio per questo mi rendo conto di aver bisogno almeno degli strumenti di base. Mi sembra rischioso trattare una cosa così delicata come l'interiorità solo affidandosi all'empatia o alle "buone" parole.....

    E speriamo di non dover partorire un gigante.... io ho già partorito un bambino normale e i dolori mi sono bastati ...

    Buone ferie!

  11. io vi saluto dopo questa giornata non facile <_<

    tante le emozioni che si stanno agitando dentro di me e manca quella sicurezza derivante dal sapere che "lei è lì per me"

    adesso dovrò cavarmela da sola, almeno per queste settimane

    il buon proposito sarà quello di cercare di rimettere un po' in ordine dentro di me, di vivermi queste emozioni che mi stanno frastornando, di non sfuggirgli come faccio di solito, ma di usarle come una palestra cercando di fissare quello che sento, di anlizzare le mie emozioni e sentimenti, di capire il perchè di tanti miei comportamenti e poi, a settembre, portarle le mie considerazioni

    buona serata a tutte voi e a domani !

    Buona serata e ... animo! So cosa stai provando, credimi! Ho avuto anche io centinaia di momenti tragici, per non dire disperati.... Ma i tuoi propositi sono i migliori e la strada è tracciata! E sono sicura che, magari in fondo in fondo e un po' fuori dal cono di luce, riuscirai a trovare la forza. Cerca con fiducia e caparbietà! Ciao!

  12. L'ARTE DEL COUNSELLING,DI ROLLO MAY

    e un libro in cui spesso mi ci rivedo in quella figura ,e per cui perseguirò

    questa strada......l'autore spiega la figura del COUNSELLOR che è quella di favorire

    lo sviluppo e far capire la potenzialità del "CLIENTE" aiutandolo a superare alcuni problemi della personalità,

    ed altro che spesso impediscono di fare determinate cose,relazionarsi con il mondo esterno,non avere paura di

    affrontare alcune cose,le fobie,le ansie,che spesso non sono altre che meccanismi paurosi che inneschiamo

    inconsapevolmente.....insomma lo scopo finale e di far ritrovare il piacere

    di essere se stessi......per alcuni possono essere SCUSATE IL TERMINE,puttanate,stronzate,ma sono problemi loro

    non miei...........sono presuntuoso?.....sono incoscente?.......NO!!!.....sono solo una persona in cui

    a una sete di imparare a qualsiasi prezzo.

    Leggo con piacere il tuo topic. E cerchero' anche di procurarmi il libro, grazie del consiglio! Sai che anche io avrei grande desiderio di frequentare un corso per counsellor? Sono troppo in là con gli anni per andare all'arrembaggio di psicologia all'università e abito distante da sedi universitarie. Ricordo di aver letto, all'incirca lo scorso settembre, un manifesto con la pubblicità di un corso per counselling. Ero però ancora in psicoterapia e allora non me la sono sentita. Avendo ora finito..... ed essendomi rimasto il desiderio di studiare qualche nozione di psicologia ma soprattutto di continuare ad avere rapporti profondi con "anime doloranti" e di mettere a buon uso la mia "capacità" di ascolto..... mah?! ... sai che la penso proprio come te .... tanta sete di imparare e di condividere! E di pensare positivo! Non mi sento presuntuosa, magari molto incosciente, sì. Ma sento una grande voglia di essere utile per qualcuno.

    Incrocio le dita e spero che anche nella zona sottodepressa dove vivo esca qualcosa.... Tu stai frequentando qualche corso?

  13. .... non si tratta di una cosa da riversare al di fuori ma al contrario...

    sto cercando un modo come un altro per trattenere dentro di me qualcosa che non voglio che si disperda, per mantenere il contatto...non credo che l'analisi si svolga solo "in presenza" dell'analista, c'è un'elaborazione che avviene attraverso un dialogo che uno fa con se stesso riandando con la mente agli scambi avuti...dopo un anno e mezzo io sento che le sue parole hanno scavato dentro di me, ci sono stati dei colloqui dai quali sono uscita con un senso di pienezza, quasi di sazietà, a volte "straripavo", non riuscivo a contenere dentro di me tutto quello che veniva detto,forse vi facevo muro con la distrazione, le resistenze o forse il ritmo serrato della quotidianità mi strattonava altrove....ora ho del tempo per far decantare i discorsi, per prestare più attenzione a qualcosa che magari ritorna in mente perchè c'è qualcosa che la evoca e perchè c'è un silenzio che consente l'ascolto...

    Proprio così, Ilaria, grazie! Hai descritto benissimo le sensazione che provo anche io, a terapia finita. Negli ultimi mesi di incontri, lo psi mi diceva: "....voglio entrare e restare dentro di te...". A parte la facile ironia (e i pensieri molesti che mi hanno torturato a queste parole....), posso dire che è riuscito appieno nel suo intento. E lo sento nella mia mente sia nei momenti di meditazione e di ripensamento interiore, sia quando mi trovo a dover prendere decisioni o al bivio, sia ancora quando, vivendo la più concreta quotidianità, mi salgono facilmente e inconsciamente le domande che mi faceva lui, i commenti sui miei comportamenti e gli insegnamenti sulle mie reazioni e le mie difese.

    E una volta finite le ansie provate nel corso degli incontri, la testa "vuota" di fronte alle sue domande nelle sedute, ecco che ora, da sola, la mia mente ricorda lucidamente le sue parole, molti comportamenti si sono illuminati retrospettivamente. Il dialogo con lui prosegue a pieno ritmo; finalmente ho capito il concetto di "specchio" che tanto mi risultava ostico. Ora, più che mai, metto in pratica la regola di pormi delle domande: E la cosa fantastica è che, ora, da sola, senza la sua presenza fisica, solo con la sua presenza mentale, trovo risposte. E sono le mie!

  14. PS: spero questo forum non sarà così deserto ad agosto...

    Come "nuovo ingresso" (che appartiene alla categoria delle non partenze :;): ) mi complimento per questo topic, non solo interessante. Direi profondo.

    Buongiorno a tutti!

    Anche io faccio parte della categoria delle non partenze...o meglio, per essere un po' positivi, diciamo delle presenze di agosto! E ti porgo il mio più cordiale saluto di benvenuto!

    :sun:

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