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A.Vita

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messaggi di A.Vita

  1. Gentile Signora,

    Il bambino soffre dell'abbandono del padre. Non l'ha ancora rielaborato. Non è semplice.

    Ha presente il libro di Massimo Gramellini dal titolo" Fai bei sogni"?

    E' una ricerca della propria madre scomparsa quando lui aveva 9 anni. E non aveva mai saputop come era morta. Poi a 49 anni scopre che la madre, affetta da un male incurabile, si era tolta la vita. L'autore racconta tutto il tempo che da 9 anni è trascorso sino a quando riesce a capire e sapere come era scomparsa la mamma. Ha sofferto per tutta la vita e ha vissuto sentendo sempre questo vuoto incolmabile.

    Suo figlio sta vivendo quello che ha vissuto l'autore di quel libro. Adesso ha paura di perdere anche lei, e così, non è. Ma per lui non c'è altra spiegazione possibile. D'altronde la realtà, spesso, non è quella concreta ed oggettiva, ma quella soggettiva e propria dell'anima che soffre e che sente un vuoto incolmabile. Gli stia vicino e lo ami sempre di più, e cerchi di capirlo.

    Avrò altre cose da dirle in una prossima comunicazione che non tarderà a vedere in queste pagine.

    Per ora la saluto con grande amicizia e senso di compartecipazione alle sue preoccupazioni.

    Antonio Vita

  2. Mia cara amica,

    Alcune scelte dell'esistenza si fanno per necessità e perché gli eventi sono tali che non ci sono altre uscite di sicurezza. Parlo della tua scelta di interrompere il tuo legame.

    Credo che adesso Tu abbia bisogno di riflettere un po' su di te, sui tuoi desideri e sulle tue aspirazioni... e soprattutto sul tuo futuro. Puoi mettere a frutto tutto ciò che hai appreso dalla vita sino ad ora, esperienze positive e quelle negative.

    Per fare un esame più appropriato e più profondo di te e dei tuoi sentimenti, e delle tue attuali esigenze, e per leggere in modo più chiaro dentro di te, sarebbe opportuno che per qualche seduta tu ti faccia seguire da uno psicoterapeuta. Ma non per molto. Ti gioverà per riprendere animo e per cogliere alcuni aspetti fondamentali del tuo essere. Poi potrai continuare da sola.

    Ti saluto cordialmenmte e ti faccio tanti cari auguri.

    Antonio

  3. Il diritto e il rovescio ovvero Storia di tre piccole indiane -

    "Siede con le vicine

    su la scala a filar la vecchierella"

    Insieme ad altre due amiche della stessa età.

    La prima, sferruzzando, dice: "A me piace fare la maglia con punti a dritto - Sto infatti facendo un maglioncino per mio nipote con le maglie a dritto"

    Dice la seconda:" A me invece piace fare la maglia con punti al rovescio"

    Dice la terza: " A me piace fare la maglia con un punto a dritto e un punto a rovescio"

    La prima adopera gomitoli di colore beige o grigio;

    la seconda adopera gomitoli di filo a colori blu, rosso e giallo.

    La terza invece è fornita di tanti gomitoli di svariati colori. E li adopera tutti, in modo estroso, senza molte regole.

    La terza è la nonna di Missoni, lo stilista della maglieria, colui che ha ridato alla maglieria sia per gli uomini che per le donne quei disegni e quei colori che sembrano ispirati ai pittori futuristi, agli informali, ai moderni. E sono maglie piene di luce e di fascino.

    Esiste il dritto o il diritto in tutte le cose, ma esiste anche il rovescio.

    Il diritto è seguire le regole e le norme, la mano destra, la destrezza.

    Il rovescio è non seguire le norme, andare contro corrente, creare nuovi modi di esprimersi in ogni tipo di lavoro e in ogni attività della vita.

    La destra è gradevole, piacevole, benevola, scontata, prevedibile, immaginabile, certa, sicura, indubbia, indiscutibile, equilibrata, ovvia, ma anche banale.

    La sinistra è inquietante, minacciosa, nefasta, funesta, avversa, tragica, sciagurata, imprevedibile, bizzarra, strana, inconcepibile, inimmaginabile, eccentrica, stravagante, ma è anche progressista

    Esistono le norme e le leggi che costituiscono il diritto.

    La dialettica è rottura della logica, è la sua parte "sinistra".

    Esiste la dialettica che è l'invenzione di nuove espressioni di vita, di nuovi mondi, di nuove esistenze.

    La destra è il dogma.

    La sinistra è l'eresia.

    La destra è noiosa, monotona, è sempre uguale a se stessa.

    La sinistra è divertente, stimolante, piacevole, pericolosa.

    La dialettica è rottura della logica, è la sua parte "sinistra".

    La sinistra è quella mano che abbiamo dimenticato e che adoperiamo soltanto quando andiamo in bici o ci laviamo il volto.

    La sinistra è delle streghe, dei maghi, delle alterazioni, delle calligrafie scomposte.

  4. salve a tutti,

    mi sono iscritta da pochissimo in questo sito perchè volevo indagare sul mio problema ma non riesco a risolverlo..

    volevo un consiglio da voi; io per varie motivazioni sono stata in terapia con un terapeuta piu grande di me per 7 mesi, capitava che andavo anche 2 o 3 volte a settimana. Dopo 7 mesi, decisi io stessa di non andare più da lui inviandogli un messaggio abbastanza crudele, dandogli colpe che non aveva... ma da che ho smesso di andarci, è sempre nei pensieri dalla mattina appena mi sveglio alla sera prima di andare a letto, e lo sogno ogni santa notte.. sogno di baciarlo e faccio sogni erotici su di lui. Lo sogno persino ad occhi aperti prima di addormentarmi... è da un bel po che cerco di distrarmi cercando di capire come devo fare leggendo libri che riguardano la psiche di Freud, e sinceramente non riesco a trovare la risposta, ho solo capito di essere in pieno transfer.. sono 3 mesi che non giro nel paese dove ha lo studio e dove vive perchè ogni cosa di quella città mi ricorda lui e il percorso che facevo per arrivare al suo studio, ma non posso continuare cosi, perchè in città prima o poi dovrò capitarci per obblighi magari anche di lavoro.. Ma è più forte di me.. credo proprio di essermi innamorata di lui. Nessun uomo da che ho conosciuto lui mi riesce a prendere.. Sono uscita con un ragazzo per un mesetto e mezzo ma è andata male oltre per il fatto che non eravamo compatibili ma anche perchè mentre baciavo lui, pensavo al mio terapeuta per stare bene.. Ma mi sono resa conto che sono veramente fredda con gli uomini, Odio che si avvicinino e che mi abbraccino.. è uno sforzo immenso per me.. Ma non posso continuare in questo modo.. Quante volte mi verrebbe di chiamarlo e fissare un appuntamento.. Ma non ce la faccio, mi vergogno e non se servirebbe a superare il transfert.. Ogni canzone di ogni genere mi ricorda lui. Sono mesi che ascolto musiche gregoriane per cercare di calmarmi perchè è un genere che si rispecchia assai con la mia anima a tal punto che ogni volta mi fanno venire i brividi... Io sento il bisogno di vederlo e abbracciarlo stretto stretto. Cosa posso fare? Ora mai sono più di 5 mesi che continuo così e più va avanti il tempo più cresce il desiderio di incontrarlo, ma ho tanta paura e tanta vergogna.. l'ultima volta che l ho incrociato(circa 4 mesi fa), mi è poi venuto un attacco di panico.. Vi prego aiutatemi!!!

    Il tuo messaggio privato è andato perduto, probabilmente ho smaneggiato troppo.

    Ho pronta la risposta. Ma non ho più il messaggio che mi hai inviato.

    Vuoi riprovare a inviarmelo di nuovo? Grazie.

    Avrai a breve la mia risposta.

    Ciao

    A. Vita

  5. ecco io su questo punto son sempre , da esterno, stato combattuto.

    Dal punto di vista del simbolico, ha una valenza etica tremenda. Amare così profondamente gli altri da essere preparato a morire in modo atroce per loro è indubbiamente un insegnamento ineguagliabile. Se sta a significare che l'amore per gli altri passa attraverso il sacrificio, l'incomprensione, lo scherno e quant'altro, è una raffigurazione della condizione umana non lontana dal vero.

    Se invece la si veicola come esempio per tacitare le sofferenze causate dal potere temporale, dall'autorità, dal ricco etc etc, per la serie "se lui ha fatto questo, tu che non sei il figlio di Dio sta ben zitto e adeguati..." beh allora è una cosa che rifiuto in blocco.

    Il punto è anche l'uso strumentale fatto dei Vangeli, credo.

    E se non c'è libertà di lettura e interpretazione delle scritture, come se fa ?

    Io potrei leggere nella croce molti referenti simbolici, volendo non tutti legati al supplizio.

    Ma inevitabilmente sarei sempre fuori dal recinto delle pecorelle.

    Sono d’accordo. Da un punto di vista simbolico ha una grande valenza umana, eccezionale.

    Di quei tempi poi, in cui la pietà non era di casa tra gli uomini, la solidarietà nemmeno, l’amore per il prossimo nemmeno, chi poteva immolarsi per l’umanità?

    La risposta è solo una, un uomo-dio.

    Ma, tornando al tuo post, l’amore per gli altri non può passare quella via crucis che ricalchi, soltanto la redenzione passa attraverso quelle fasi….

    Il potere temporale ci marciò e parecchio.

    Ma il valore umano, più che dottrinale e chiesastico, rimane e sul Cristo morto per gli altri c’è forse ancora molto da meditare.

  6. Tornando seri, in quel bellissimo musical che è Jesus Christ Superstar c'è quel fermo immagine...

    (minuto 2:35):

    http://www.youtube.c...h?v=pyopTGmti5U

    Come cambia l'espressione di quel Gesù cinematografico lì, quando in mezzo ai canti festanti e

    osannanti compare la domanda "Hei, J.C, moriresti per me...?".

    E' ovviamente un'interpretazione degli autori del film, e probabilmente sottende qualcosa che per

    molte confessioni cristiane è al limite dell'eresia, se non oltre. Però colpisce. Potenza del cinema....

    Sì, è molto importante quello che dici... un po' di esitazione un uomo seppur uomo-dio, dovendo soffrire e morire come UOMO, ce l'ha avuta. Non tutti meritano che qualcuno si immoli. E questo lo rende umano, molto umano, grandiosamente umano.....

    Io vorrei credere come quando ero fanciullo, o preadolescente.

    L'opera è grandiosa. Dovrò compramela prima che sparisca, è qualcosa da lasciare ai posteri.... e da rivedere, qualche volta...

    Fa bene all'anima.

    A proposito, credete all'anima?

    e da quando, se sì?

    da quando eravate ragazzi o bambini?

  7. oh a proposito prima volevo essere seria e mi sono scordata di raccontarvi una cosa che mi è capitata ieri alla processione...ovviamente non l'ho seguita eh, l'ho vista solo passare, e il bello che c'erano lì i bambini tutti seriosi che seguivano le preghiere e tutto il resto, mentre mio figlio ha detto "ma non possiamo vederne solo metà"? :D:

    Va beh dicevo...non so se siete pratici di queste cose, dalle mie parti ste cose sono ancora molto seguite, però dietro al corteo ci sono le varie congreghe religiose delle varie chiese. Queste persone sono vestite tutte con gli stessi abiti dietro alle varie statue e seguono tutti lo stesso passo...ora noi eravamo fermi a vedere e questi ci sfilavano davanti, ogni tanto si fermavano e uno di queste persone che guidava i vari gruppi diceva "ave maria" per far fermare tutti quandosi fermavano le statue... a un certo punto proprio davanti a noi succede che un gruppo di queste persone non sentono il "segnale" di fermo e continuano a camminare disperdendo un pò l'ordine creato all'inizio. Il capogruppo si avvicina e li sgrida un pò ma un odi questi non ci sta e cominciano a litigare :D: e alla fine ci scappa pure la bestemmia alla madonna! :huh: insomma molto istruttivo per i bambini... :D: però noi ci siamo divertiti devo dire... :LOL:

    Cosa è una bestemmia?

    Un atto di preghiera?

    Un'invocazione?

    Beh, quella non è stato altro che un atto di impazienza.

    Però non doveva esserci.

    Ormai le processioni sono soltanto espressioni di vecchie rappresentazioni che non contengono più, se non per poche persone, quel misticismo e quel valor di sacralità che avevano: non sono più sentite come un pellegrinaggio di fede....

    Per me è un ricordo dell'infanzia.

    E ci tenevo una volta, adesso molto meno...

    Ma il Cristo morto sta per tutti coloro che spariscono in un forno crematorio, per tutti quelli che spariscono e basta, per quelli che sono vittime di terremoti, di follie di guerra, di violenze private e pubbliche.

    Un archetipo della sofferenza e della morte.

  8. Che importa di sapere se ce l'ha data un Dio o no? Una domanda che stuzzica il piccolo protestante che c'è in me,

    ma gli do una botta in testa e mi trattengo dal digressioneggiare...

    Può importare invece la cosa dell'esempio di cui si parlava in precedenza. Cioè... il far diventare esempio

    pro-martirio quella che è un'espressione di solidarietà, potrebbe essere visto come un tradimento dello "spirito"

    che l'ha animata. In un certo senso...

    Spiegati meglio , per favore...

  9. riguardo alla festa in sè pure io spero che arrivi presto martedì ma premettendo che non è una festa che seguo dal punto di vista religioso mi ha sempre colpito la storia della morte di Gesù e di sua madre lì a piangerlo sotto la croce....proprio in questi giorni mi è capitato fra le mani il testo di una poesia si Jacopone da Todi " il pianto della Madonna"!!! Che poi di solito viene usata nelle processioni "viventi" della passione di cristo...beh non nego che mi commuovo a leggere le suppliche straziate di quella madre che ha visto suo figlio morire in croce... appunto mi colpisce profondamente questo aspetto della madre che piange suo figlio morente, mi tocca delle corde interne che nemmeno io riesco a comprendere bene. O meglio so che ha a che fare con il mio rapporto con mia madre ma in che modo mi colpisca proprio l'aspetto della madre piangente sotto la croce del figlio non lo so!

    Ieri per esempio per mia curiosità dopo anni ho voluto rivedere la processione e non vi nego che mi sono commossa .anche se devo ammettere che ultimamente basta davvero un minimo per farmi crollare in lacrime... :deadtired:

    Sì, penso che per una madre vedere un figlio morto è il massimo del dolore che può provare. Se poi è stato crocifisso, ed era innocente, il dolore è incommensurabile.

    Se poi non riesce a provare rabbia e rancore, non riesce a odiare il nemico, il suo stato d'animo è il massimo dolore che una donna, madre, può provare.

    Ecco perché, sia che siamo religiosi, sia che lo siamo di meno, l'immnagine della crocefissione e della Madre dolorosa è l'immagine archetipica che nessuna religione possiede. E che diventa un pilastro per tutti i dolori che gli uomini possono avere e sopportare. Era soltanto una donna. Una donna piena di amore. Addolorata come se le avessero strappato le carni.

  10. anche io ho un sogno da bambina che ricordo bene, anche perchè era un sogno ricorrente, l'ho fatto fino all'adolescenza, poi niente più ma è rimasto sempre nella mia mente.

    Ovviamente ogni volta cambiavano un pò le situazioni ma l'elemento centrale del sogno era sempre uguale.

    C'ero io con i miei e mai sorella in una specie di casa di vetro, fuori c'era la guerra o insomma io ricordo qualcosa del genere... la situazione di per sè era inquietante ma a un certo punto mio padre apre un armadio e da lì esce fuori un mostro bruttissimo che però non so descrivere, in realtà non so nemmeno se fosse davvero un mostro.

    Il mostro lo coplisce violentemente alla testa con un oggetto pesante, non so perchè a me viene di associarlo a un tamburo...e io vedo la testa di mio apdre che si apre facendo uscire fuori tutta la materia celebrare, uan cosa orrenda! Tant'è che poi mi sveglio...

    Dalla prima volta che ho fatto questo sogno, finchè non sono cresciuta un pò, quando aprivo l'armadio, mi allontanavo empre un pò temendo di rivedere quel mostro dei miei sogni.

    Questo sogno l'ho interpretato superficialmente un paio di volte in analisi, si è concluso che a uccidere mio padre fossi io stessa, che emtaforicamente avessi bisogno di farlo fuori per poter sopravvivere io...è stato un padre ingombrante!

    Mio figlio invece proprio stamattin prima di andare a scuola mi ha detto che appena si è svegliato ha visto sul soffitto una scritta blu molto grande con le lettere "EHIL"...gli ho detto che probabilmente stesse ancora dormendo ma mi chiedo come mai ha questo ricordo vivido delle lettere blu stampate sul soffitto!

    Di solito sogna che gli facciamo regali che lui desidera!!! Just%20Kidding.gif

    Può succedere che da piccoli si facciano sogni clamorosamente tremendi e che appaiano figure mostruose ed inquietanti. Da piccoli si è vicini all'inconscio più primordiale. E si affacciano sogni terrificanti. A volte possono significare, come quello che hai fatto tu, che si teme che il padre possa essere divorato da un essere cattivo e orribile. La paura di perderlo, il fatto di rimanere senza la protezione, per quanto ingombrante, del padre, può farci sembrare la vita più pericolosa e più difficile da vivere.

    La guerra è ricorrente, perché nell'inconscio si presentano problematiche di tensione e di conflitti che ci accompagnano poi per tutta la vita. Non per niente Freud classifica il complesso di Edipo, nascente verso i tre anni di età. Figuriamoci gli altri, tutti quelli che ci rivelano la paura, il terrore, l'angoscia, l'ansia di affrontare il mondo. Sa quanti ne appaiono?.

    Lo sai che però i bambini riescono a vedere senza batter ciglio i film horror più ripugnanti e spaventosi ? Lo svilupperemo meglio......

    La morte del padre. Ogni analista freudiano riporta a così poca cosa questi sogni che sono carichi anche di fantasie occulte e piene a volte di saggezza.

    Anche se uno se le porta dietro per tanto tempo?

    Nel bambino il segno che gli è apparso può essere un acronimo? Ma di che? Che significa? Che cosa voleva intendere?. Sono sogni del risveglio, carichi ancora di fantasmi della notte !! Ci ritornerò sopra......

  11. dottore ,so' che nn hai tempo pero' mi piacerebbe

    conoscere la tua opinione.........grazie

    Sembra che quando uno va in analisi, se l'analisi è di tipo freudiano (Freud) si fanno alcuni tipi di sogni (sessuali, o simili), se invece va da un analista junghiano, sembra che sia portato a farne di diversi, come quelli compensatori, predittivi, archetipici.

    Ma occorre studiarci ancora sopra a questa ipotesi.

    Influenza molto il modo di mettersi in contatto con l'analista.

  12. Ciao a tutti ^^ noto con piacere che questa discussione è recentissima, solitamente quando cerco con i motori di ricerca tropo discussioni vecchie di anni, vorrei raccontarmi il mio sogno fatto qualche settimana fa.

    Mi trovavo in una stanza paragonabile ad un aula scolastica e in questa stanza eravamo in 3: io, una professoressa ( o maestra) e un altro ragazzo, nella prima parte del sogno io sono a colorare il disegno di un volto femminile che la professoressa ci aveva dato e l'altro ragazzo faceva la stessa cosa. Il tutto dura 5 secondi dopo mi scoccio, mi rendo conto che sono a fare qualcosa di abbastanza stupido e la reputo infantile infatti penso " ma che siamo all'asilo?" con tono ironico, cosi mi indietreggio dal disegno e cerco di prendere il cellulare per fotografare il disegno ( a scuola sono solito fare foto alle varie cavolate: disegni, compiti, compagni che copiano ecc.) mi accorgo di non averlo e allora mi rendo conto che c'è qualcosa di strano, anche perchè porto sempre il cellulare con me, così mi rendo quasi conto che sia un sogno. La scena cambia e mi ritrovo alla mia ex casa (piano rialzato) decido di arrampicarmi fino al 1 piano e di buttarmi giù per vedere se era un sogno: lo faccio ma poi penso "magari e troppo poco" mi arrampico fino al secondo piano e faccio la stessa cosa, poi decido di arrampicarmi al terzo ma il sogno finisce prima che mi possa buttare giù. In tutti e tre i lanci atterro in piedi accoccolandomi per attutire il colpo.

    cosa può significare soprattutto la prima parte del sogno? grazie a tutti ^^

    Fare una cosa semplice a scuola può anche significare non tener in debito conto quello che realmente accade a scuola o non vedere la scuola come un luogo deputato alla crescita e alla maturazione della persona. Tant'è che stai facendo qualcosa di semplice e di elementare: passare un colore su un disegno già fatto o stampato. Uno capisce subito che è una cosa di poco conto e che non vale la pena di perderci più di "5 secondi". Però poi cerchi di fotografarla con il cell. Quindi potrebbe anche venir fuori una mezza opera d'arte che attraverso la fotografia e qualche effetto ottico può assumere una certa validità sul piano estetico e dare un minimo di soddifazione. Ma il cell. non lo trovi.

    Ora, il cell. è un mezzo di comunicazione, tra i più importanti che oggi abbiamo tutti quanti noi. Quel mezzo, quella protesi della tua voce e delle tue emozioni, mezzo peraltro multifunzionale, per manifestare il proprio lunguaggio o per fissare e dare maggiore valore ad una creazione così elementare e statica come quella del disegno. E' questo quello che più assume un significato strano: il tuo mezzo comunicativo non lo trovi più. Sarebbe forse il caso di tornare al disegno e caso mai darne una versione meno banale di quello che è venuta fuori? Sarebbe il caso di impegnarsi a far diventare quello che può essere un 'opera misera qualcosa di significativo e di importante?

    Non riesci più a distinguere la realtà dai prodotti onirici e fantasiosi del tuo inconscio, e allora ti metti alla prova e ti arrampichi e ti fai cadere, senza alcuna conseguenza. Ma perché ritorni a casa tua e non lo fai con una casa qualsiasi, con un albero , cion un palo? Che significato assume la tua casa nel sogno?

    Quindi il sogno necessita di un'amplificazione che tu ti sforzerai qui di riportare e poi vediamo se ci soddisfa, te, me e altri. Ripensare al disegno, al cellulare mancante e alla propria casa.

    Il sogno forse va ribaltato: occorre forse tenere in considerazione la tua vita presente. Non si può mai prescindere dal contesto concreto che uno vive nello stadio di veglia.

    Vuoi provare a rimettere a posto la mia interpretazione?

    O vuoi provare una nuova interpretazione. Ti va?

  13. Avevo risposto ma poi mi si è presentata un'altra finestra e rispondendo a quest'ultima, mi è sparita la risposta che avevo preparato. In sostanza dicevo che è possibile dare un'interpretazione del genere, e cioè che fosse un'"inondazione " della coscienza della bimba. Sentire in sé una crescita della parte più chiara della psiche.

    Pensate che Archimede quando giunse a capire la legge di gravitazione dei solidi nell'acqua, uscì dal bagno nudo esclamando: Eureka.

    Però occorrerebbe sempre contestualizzare il sogno. e quindi bisognerebbe tornare a capire che cosa succedeva alla bimba di allora.

    L'acqua tuttavia è simbolo di vita e di amore, oltre che dell'inconscio.

    Potrebbe essere stata una crescita della sfera pulsionale a determinare quel sogno. Una crescita immediata e stragrande. Sensoriale ed emotiva.

    Forse.

  14. Io ricordo un sogno fatto da bambina, non ricordo precisamente a quale età, credo tra i sei e i dieci anni.

    Sognai un canotto piccolissimo che galleggiava al centro di una piscina (nella realtà a casa mia c'era una piscina, sognai proprio quella); improvvisamente questo canotto inizia ad ingrandirsi a dismisura, diventa talmente grande da occupare tutta la superficie dell'acqua. Mi svegliai per lo spavento.

    Se ci penso ora immagino che rappresentasse la coscienza che inizia ad affiorare sull'inconscio, tuttavia sembra uno sviluppo eccessivo o troppo repentino.

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