Chi è lo Psicologo?
Lo Psicologo è un professionista che ha conseguito una laurea quinquennale in Psicologia. Durante il corso di laurea ha affrontato periodi di collaborazione con strutture pubbliche o private (Attività Formative Pratiche).
Dopo la laurea, ha effettuato un tirocinio, compiuto con la supervisione di un tutor-professionista iscritto all’Albo.
Il superamento dell’Esame di Stato consente l’iscrizione all’Ordine degli Psicologi e quindi all’apposito Albo Professionale e abilita alla professione.
Secondo la Legge n°56 del 18 febbraio 1989 (Ordinamento della Professione di Psicologo), la professione di Psicologo "Comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito". Nel corso della vita, di fronte a cambiamenti, scelte o eventi particolarmente stressanti, dolorosi e difficili da gestire, si può avvertire un disagio psicologico e/o relazionale che nel tempo può compromettere la qualità della vita limitando la serenità e il benessere psico-fisico.
Lo Psicologo interviene in tutte le situazioni in cui le condizioni personali e la relazione con l’altro possono costituire fonte di disagio e di difficoltà pratiche ed esistenziali (ad esempio nei diversi ambienti sociali come la famiglia, la scuola, la coppia).
Quando è utile rivolgersi ad uno Psicologo
Nella vita di ogni individuo possono capitare degli eventi particolari, un evento inatteso come il cambiamento di un lavoro, problemi nella vita di coppia, l’attesa e l’educazione di un figlio, difficoltà a sostenere degli esami universitari tutti questi eventi talvolta possono generare stati d’animo difficili da superare e comprendere. Lo stesso discorso vale per l’elaborazione di traumi quali la rottura di una relazione, l’eventualità di un lutto, il fallimento di un progetto importante, un incidente o affrontare una malattia, questi sono eventi spesso vissuti con sentimenti negativi e stati di disagio come tristezza, eccessiva stanchezza, rabbia, colpa, vergogna, pensieri ricorrenti.
Il disagio può manifestarsi attraverso l’ansia, la depressione, i disturbi alimentari, i disturbi psicosomatici, la difficoltà nel relazionarsi e comunicare con gli altri (nella coppia, nell’ambiente lavorativo, nelle relazioni amicali, in famiglia), ecc. Tutto questo può lasciarci disorientati e con la sensazione di avere perso il nostro equilibrio interiore, specialmente se i sintomi cominciano a influenzare i nostri comportamenti e le nostre attività quotidiane. In queste e altre circostanze di sofferenza psicologica, per interrogarsi sui motivi del proprio disagio e per risolvere efficacemente le situazioni problematiche può essere utile l’aiuto di uno psicologo. La consulenza psicologica può avere carattere occasionale quando vi sono dubbi, incertezze e domande di natura psicologica a fini orientativi, mentre il supporto psicologico si rivela utile nel sostenere la persona fino all’attenuazione del disagio ed alla sua nel disagio, fino alla sua attenuazione ed eventuale scomparsa.
Lo scopo del sostegno psicologico è quello di rendere la persona consapevole delle proprie risorse e protagonista di fronte alle infinite possibilità di decidere e gestire la propria esistenza attraverso nuove modalità più funzionali che gli consentono di trovare in sé stesso il punto di riferimento per il proprio presente e per le scelte future.
Il sostegno psicologico può comprendere tre fasi essenziali:
1) L’analisi della domanda.
Quando una persona, una coppia o una famiglia richiede un aiuto psicologico, viene aiutata innanzi tutto a capire e definire chiaramente il proprio problema e i propri bisogni. Questa fase è utile per avere una visione più chiara delle proprie aree critiche e dei propri punti di forza. I colloqui psicologici che avvengono nei primi incontri, permettono di sviluppare le prime ipotesi diagnostiche che consentono di definire gli obiettivi del lavoro terapeutico che verrà svolto dalla figura di competenza.
E’ importante che gli obiettivi del percorso siano condivisi dai pazienti, perché il loro impegno e la loro collaborazione è indispensabile al raggiungimento dei risultati.
2) Formulare le Ipotesi diagnostiche individuali e relazionali.
La formulazione di una ipotesi diagnostica relazionale consente di capire dove si colloca l’individuo nel suo contesto relazionale (coppia, famiglia di origine, famiglia attuale, contesto lavorativo o di studio, amici, società), di osservare i modelli relazionali efficaci e di riconoscere quelli disfunzionali che alimentano il sintomo. Sarà così possibile lavorare per modificare i modelli relazionali disfunzionali e permettere all’individuo e alla famiglia di raggiungere un più elevato livello di differenziazione, di utilizzare risorse inespresse, di aumentare i gradi di libertà nel funzionamento individuale e relazionale.
3) Percorso di sostegno.
Attraverso gli elementi raccolti è possibile stabilire la cadenza (bisettimanale, settimanale, quindicinale, mensile) e la durata degli incontri (da un’ora per l’individuale ad un’ora e mezza per le coppie e le famiglie), chi coinvolgere (l’individuo, la coppia, la famiglia) in base agli obiettivi da raggiungere e ai bisogni delle persone in quel momento.
Chiedere aiuto non è un segno di debolezza o di scarsa indipendenza, ma indica, anzi, la volontà di chiarire e raggiungere i propri obiettivi. I percorsi psicologici non si rivolgono solo a persone che vivono una situazione di malessere o di disagio, ma possono essere intrapresi anche da persone che posseggono un buon livello di benessere globale, ma che si trovano temporaneamente nella condizione di beneficiare di un focus esterno ed obiettivo in relazione a scelte e momenti di vita complessi.
Chi può rivolgersi allo Psicologo?
(Sono riportati i link utili degli argomenti)
Bibliografia:
- Cinzia Mancini “Psicologia dell’età adulta”
- Codice deontologico degli Psicologi Italiani
- Lavinia La Torre. Il percorso di sostegno.
- Nicola Lalli, Agostino Manzi, Romana Panieri L’adolescenza: crisi psicologica o psicopatologica?
- Roberta Gardini. Orientamento scolastico e professionale
(Dottoressa Angela Chiara Leonino)
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