Le nuove linee guida dell'APA nel campo della mascolinità
L'American Psychological Association (APA) per la prima volta nella sua storia ha emanato le nuove Linee Guida per aiutare gli psicologi ad affrontare specificamente i problemi di uomini e ragazzi in tema di mascolinità.
“L'ideologia della mascolinità tradizionale ha dimostrato di limitare lo sviluppo psicologico dei maschi, di limitare il loro comportamento, portare a problemi e conflitti di genere, influenzando negativamente la salute mentale e la salute fisica”, sostiene il rapporto realizzato dall'APA.
Le nuove “Linee guida per la pratica psicologica con ragazzi e uomini” (Guidelines for the Psychological Practice with Boys and Men) definiscono “l'ideologia della mascolinità” come “una particolare costellazione di standard che si ripercuote su vasti segmenti della popolazione, tra cui: anti-femminilità, realizzazione, assenza di manifestazione di debolezza, avventura, rischio e violenza”.
Il rapporto collega anche questa ideologia all'omofobia, al bullismo e alle molestie sessuali.
Le nuove linee guida, evidenziate sulla rivista “Monitor on Psychology”, pubblicato dall'APA, hanno collegato questa ideologia a una serie di statistiche crude e angoscianti: gli uomini commettono circa il 90% di tutti gli omicidi negli Stati Uniti, sono molto più probabili di essere arrestati rispetto alle donne, accusati di violenza da parte dei partner, e sono quattro volte più a rischio rispetto alle donne di morire di suicidio in tutto il mondo.
Jared Skillings, psicologo e Presidente dello studio professionale dell'APA ha dichiarato a NBC News che queste nuove linee guida hanno lo scopo di educare i professionisti della salute mentale sulle problematiche specifiche di questa popolazione di pazienti.
L'APA ha pubblicato un rapporto simile su ragazze e donne nel 2007 e si prevede che pubblicherà una versione aggiornata quest'anno.
“L'ideologia della mascolinità”, ha affermao Skillings, era importante da evidenziare perché “rappresenta un insieme di caratteristiche malsane per gli uomini – uomini sessisti o violenti o che non si prendono cura di se stessi”.
Il rapporto affronta le questioni di “potere” e “privilegio” che i maschi hanno nei confronti delle controparti femminili, ma nota che questo privilegio può essere un'arma psicologica a doppio taglio.
“Gli uomini che beneficiano del loro potere sociale sono anche confinati da politiche e pratiche a livello di sistema, nonché da risorse psicologiche a livello individuale necessarie per mantenere i privilegi maschili”, affermano le linee guida.
“Pertanto, il privilegio maschile spesso ha un costo sotto forma di adesione alle ideologie sessiste volte a mantenere il potere maschile che limita anche la capacità degli uomini di funzionare in modo adattivo”.
Il rapporto sostiene che alcuni dei problemi psicologici e sociali che colpiscono in modo sproporzionato gli uomini possono essere spiegati in parte perché è “meno probabile che ricevano diagnosi di disturbi interiorizzanti come la depressione, in parte perché i disturbi interiorizzanti non sono conformi agli stereotipi sui ruoli di genere tradizionali sull'emotività degli uomini”.
Gli uomini, aggiunge il rapporto, hanno maggiori probabilità di essere diagnosticati con “disturbi esternalizzanti”, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, su cui spesso si interviene con i farmaci invece dell'intervento psicologico.
Le linee guida per gli psicologi delineate nella relazione includono il loro incoraggiamento a “riconoscere che la mascolinità è costruita sulla base di norme sociali, culturali e contestuali, comprendere l'impatto del potere, dei privilegi e del sessismo sullo sviluppo di ragazzi e uomini e sulle loro relazioni con gli altri, e ridurre gli alti tassi di problemi che i ragazzi e gli uomini affrontano e agiscono nelle loro vite come aggressione, violenza, abuso di sostanze e suicidio”.
Skillings ha inoltre sostenuto che anche i genitori possono recitare una parte, raccomandando loro di far sapere ai loro ragazzi che “non si può dire 'ok' sempre e comunque”.
Riferimenti
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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