Paura
La paura è quell’emozione primaria di difesa, consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia, di fronte ad un pericolo reale o immaginario, o dinanzi a cosa o a fatto che sia, o si creda, dannoso.
Spesso è accompagnata da reazioni organiche, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo (SNA), che ha il compito di preparare l’organismo alla situazione di emergenza, attraverso atteggiamenti di attacco e fuga.
Freud distingue la paura, che richiede la presenza di un oggetto di cui si ha timore, dall’angoscia, che indica una certa situazione di attesa del pericolo, che può essere sconosciuto, e dallo spavento, che designa lo stato di chi si trova di fronte a un pericolo senza esservi preparato. Da qui, sono stati individuati differenti gradi di intensità di questa emozione, la quale può manifestarsi come:
- Timore;
- Ansia;
- Paura;
- Panico;
- Terrore.
La paura è, quindi, un'emozione dominata dall'istinto, che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione pericolosa. Di solito, accompagna ed è accompagnata da una modificazione della funzionalità organica e, in particolare, possono esserci:
- Intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello di accortezza;
- Difficoltà di applicazione intellettiva;
- Fuga;
- Protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali);
- Ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso);
- Calo della temperatura corporea;
- Sudorazione;
- Aumento adrenalinico;
- Aumento dell'ansia.
Sicuramente la paura ha una funzione positiva, così come il dolore fisico, di segnalare uno stato di emergenza ed allarme e di preparare la mente ed il corpo alla risposta. Inoltre, in tutte le specie studiate l'espressione della paura svolge la funzione di avvertire gli altri membri del gruppo circa la presenza di un pericolo e, quindi, di richiedere aiuto e soccorso. Ovviamente, se la paura viene estremizzata e resa eccessivamente intensa, diventando quindi ansia, fobia o panico, perde la funzione fondamentale e si converte in sintomo psicopatologico.
Per questo, le cure contro la paura si rivolgono solo a questi ultimi casi, per i quali si può scegliere, essenzialmente, tra due tipologie di trattamento:
- L'approccio comportamentista mira all’eliminazione del sintomo della manifestazione della paura, attraverso tecniche di familiarizzazione ed assuefazione allo stimolo fobico, basate su meccanismi di condizionamento.
- L'approccio cognitivista è finalizzato, invece, all’eliminazione della causa della paura, rivolgendosi alla percezione ed alla valutazione di stimoli o eventi etichettati come pericolosi.
Bibliografia:
• Enciclopedia Treccani.
• Krishnananda, Amana, A tu per tu con la paura, Feltrinelli.
• Maldonato M., Dizionario di Scienze Psicologiche, Edizioni Simone.
• WHO, Lessico dei termini psichiatrici e di salute mentale, Centro Scientifico Editore.
• Wilhelm A., Eysenck H.J., Meili R., Dizionario di Psicologia, Edizioni Paoline.
(A cura della dottoressa Alice Fusella)
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