Gentile Dottoressa,
scrivo per un amico,sono molto preoccupata.3 giorni fa ha perso la madre anziana,in soli 2 mesi le sue condizioni erano peggiorate,fino alla morte. Cio che mi preoccupa è la reazione del figlio...è sconvolto al punto da chiudere i contatti con tutti, e spegnere i telefoni.Devo dire che questa persona è comunque un depresso cronico,negli ultimi tempi ho assistito a scene di rabbia(sempre a causa delle malattia della madre,dice lui)che mi hanno

Gentile Dottoressa,
le scrivo per avere un consiglio.Tutto è iniziato un paio di sere fa quando per caso mi sono affacciata dal balcone per controllare una cosa..abito al terzo piano e soffro di vertigini, ma stranamente guardando di sotto non ho avuto paura, bensì mi sono sentita attratta dal vuoto sotto di me...è stato un attimo, sono passata in un secondo dall'idea " se cado cosa succede" al " mi butto"...improvvisamente mi sono sentita come sfidare

Gentile Dottoressa,
mi chiamo Aurora ho 33 anni e come ogni notte non riesco a prender sonno e mi ritrovo qui a cercare risposte...soffro di disturbi della personalità da molti anni con annessi periodi di bulimia, anoressia, autolesionismo e manie suicidarie. Attualmente sono di nuovo in psicoterapia, ma ovviamente non è la prima volta...spero questa volta di trovare la forza di non mollare perchè purtroppo in passato è sempre stato così....anzi molto spesso

Gentile Dottore,
Circa due mesi fa la mia fidanzata ha subito un lutto molto grave. Dopo un anno di malattia è mancata sua mamma. Ha affrontato tutta la malattia con molta forza con me sempre al suo fianco. Anche il giorno in cui è mancata io ero li. Adesso a distanza di due mesi dal lutto non vuole più saperne di me. Vuole chiudere. Io ho preso tempo in quanto penso che anche se lungo e difficile questo momento dovrà passare. Vorrei poterla aiutare

Arianna, 19

Gentile Dottoressa,
poco meno di 2 anni fa ho perso una zia, malata da tempo di tumore, le cui condizioni, dopo un lungo stallo, sono peggiorate piuttosto rapidamente.
Non era la prima volta che perdevo un parente: già da quando ero piccola (fine elementari) era cominciata una catena di lutti in famiglia, e in totale, esclusa l'ultima zia, ho perso 3 zie, 1 zio, e 1 nonna (gli altri nonni poi non li ho neanche conosciuti), quindi credevo di essere

Gentile Dottoressa,
è la prima volta che contatto degli psicologi, e ho scelto la modalità online per non dover parlare coi miei genitori di avere dei problemi.
M ivergogno, ad essere sincera. Io sono sempre stata sola. Alle medie non avevo amici, ma mi pesava parzialmente; da quando sono al liceo gli amici ce li ho, ma mi sento più sola di prima. Scoppio a piangere senza motivo, molta gente avrebbe preferito che io non esistessi, e anch'io credo che sarebbe stato

Gentile Dottoressa,
io e mio marito ci siamo trasferiti in australia da circa 3 mesi , per trovare lavoro . Era il sogno di mio marito fare questa esperienza, era da quando aveva 15 anni che voleva venire qua. In italia abitavamo in campagna , lavoravamo a contatto con la natura,eravamo agricoltori. Qua ci siamo trovati in citta, in una metropoli. Abbiamo trovato lavoro subito, dopo 2 settimane, mio marito ha trovato lavoro in un posto fantastico, in un albergo ,

Gentile Dottore,
ho 23 anni e qualche anno fa, in un paio di sedute dallo psicologo scolastico, mi venne diagnosticato un possibile disturbo distimico ma cambiando scuola non ebbi possibilità di approfondire. I miei disturbi all'epoca erano: scarsa sicurezza in se stessi e nelle proprie possibilità, senso di inadeguatezza e solitudine, odio nei confronti del mio corpo, tendenze autolesioniste e pensieri suicidi, anche se mai portati a termine.
Per 7 o 8 anni

Gentile Dottore,
premettendo che non è da me richiedere aiuto o risposte,ad ogni modo mi sono ritrovata su questa pagina ed è stato come un segno per cercare di placare in qualche modo le mille voci che mi girano in testa.
Ho 22 anni,studio giurisprudenza e vivo con i miei; ho passato quasi tutto l'ultimo anno all insegna dell'apatia,della ricerca di una minima sensazione in ogni cosa, sesso, droga e quant altro potesse riempire il più possibile quel vuoto

Gentile Dottore,
ho 20 anni e voglio raccontarvi in breve la mia storia. La mia vita è totalmente cambiata da un anno a questa parte, quando mi è stata comunicata la diagnosi di diabete e tiroidite autoimmune. Per quanto riguarda il rapporto con la malattia, non ci sono particolari problemi; mi curo bene e le ultime analisi sono perfette.
Ma il mio problema è un altro: La paura di vivere, di stare a contatto con la gente, ho paura del giudizio delle altre persone,