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Dipendenze (160630 )

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Maria, 44

 

Gentile Dottore,
il mio problema riguarda mio marito. Due anni fa ho scoperto che chattava. Contattava telefonicamente queste donne per telefonate erotiche e qualcuna la incontrava anche con rapporti. La sua era una vera ossessione. Quando ho scoperto tutto lui mi ha promesso di smetterla che era solo un gioco.
Dopo alcuni mesi ha ricominciato a fare lo stesso, riguardo la chat e le telefonate, gli incontri no perchè c'era un controllo maggiore da parte mia, lui stesso richiedeva la mia presenza sempre ad eccezione l'orario di lavoro.
Questa volta si è scusato dicendo che non sapeva del male che mi faceva, le sue bugie mi procurano un senso di vuoto e disorientamento, ansia bloccando anche il ciclo.
Ha negato tutte le promesse fatte precedentemente, gli ho imposto come condizione di continuare il nostro matrimonio ormai ventennale con due figli che non meritano tutto questo, la consulenza psicologica e gli ho fatto firmare un impegno scritto, come prova delle cose che dice.
Inizialmente durante la consulenza psicologica ho visto dei miglioramenti, ad un certo punto però ho avuto il sospetto che avesse ripreso, poichè quando fa queste cose cambia totalmente nel rapporto sessuale.
Ho contattato lo psicologo abbiamo avuto una seduta comune, lui ha negato apertamente. Dopo qualche settimana, senza volere ho scoperto il suo nuovo nick, l'ho fatto contattare da un'amica subito è cascato ha dato il numero di cellulare che si è procurato nuovamente di nascosto e ha fatto la sua bella telefonata erotica, che ho ascoltato la registrazione.
Gli ho fornito le copie delle chattate che ha fatto e gli ho detto che non lo credo più, questa volta sono andata in apatia non provo alcuna sensazione nei suoi confronti, neanche durante i rapporti.
Lui piange e dice che mi ama. La sua mania di telefonare sono riuscita a fargli confessare che risale da sempre.
L'unico risultato ottenuto con lo psicologo è che è diventato più forte e riesce a mentire ancora meglio. Cosa posso fare, vorrei chiudere visto che al mio ultimatum lui non ha dato peso e si è riorganizzato.

Cara Maria,
è desolante ritrovarsi in queste condizioni.
Credo non ci sia molto da fare con suo marito, lei ha già fatto tutti i passi possibili, il resto deve farlo lui, se vuole!
Il problema di suo marito è un vero e proprio disturbo e richiede tempo, voglia e motivazione, cosa non semplice. Spesso questo tipo di perversioni non disturbano affatto chi le ha, per cui non c'è motivazione a cambiare e in questo caso, nessuno potrà farci niente, né lei né lo psicologo.
Chi ne soffre di più è chi gli sta intorno, lei in primis. E' veramente duro avere un compagno così.
Mi chiedo perché lei non se ne sia accorta prima, se non abbia sentito la sua assenza. In un certo senso, suo marito non ha mai investito fino in fondo nel vostro rapporto.
A che le serviva avere un marito, assente per un pezzo di sé?
Riguardo al da farsi, credo che abbia ragione, l'unica cosa che può fare per sé è andarsene, impiegare le energie non per far cambiare lui o per controllarlo, bensì per cercare di riempire la propria vita, per ritrovare sé stessa, per capire chi è e cosa vuole.
Penso infatti Maria, che debba aver sofferto molto, che debba essersi sentita molto sminuita e che abbia perso di vista sé stessa, per guardare lui.
Ora è tempo di guardare sé.
Se poi suo marito decide di cambiare veramente e lei sarà ancora disposta a riprovarci, ne riparlerete. Nel frattempo però deve occuparsi di sé, prima che la vita le scappi via, rincorrendo suo marito e le sue bugie.
Non sarà semplice, lei dovrà fare i conti con quanto sente di aver perso, con la rabbia, il dolore, con il vuoto. Ma se avrà la fiducia e la forza di affrontare tutto questo, vedrà che ci sarà spazio per qualcosa di sé che non ha mai conosciuto, troverà una serenità nuova ed un equilibrio diverso.

 

(Risponde la Dott.ssa Costantini Sabrina)

Pubblicato in data 04/09/2012

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