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Scuse e immaturità o reale problema psicologico? (1451997007860)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 1536 volte

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le risposte dellespertoParis847, 31

 

D


Buongiorno...avrei bisogno di parlare con qualcuno della mia recente delusione e del mio malessere attuale...vorrei avere un consiglio esperto nella speranza che le cose possano essere un po' piu' facili da accettare...

Un anno e mezzo fa ho conosciuto un ragazzo..uscivamo entrambi da una relazione difficile e finita male(io lasciata dopo 12 anni dal mio ragazzo per una sua collega, lui dopo 6 anni di convivenza dopo tradimenti vari e ripetuti fatti a vicenda) e anche se io all'inizio non avevo nessun interesse per lui, piano piano ha iniziato ad avvicinarsi a me e ho iniziato a guardarlo sotto un'altra luce...

Diceva sempre che non voleva una relazione vera perché ferito dalla storia precedente, ma nonostante cio' mi ha fin dall'inizio dimostrato una certa attenzione e premura: dallo spazzolino lasciato nel mio bagno, alla conoscenza dei suoi zii, alla cura di me quando avevo una gamba rotta... dopo 6 mesi cosi, in cui comunque anche io non sapevo bene cosa provassi per lui e avevo paura di un'altra delusione, al mio ritorno dalle vacanze mi fa trovare un anello dicendomi che per lui era il simbolo che voleva stare con me...

Abbiamo iniziato una relazione fatta di molti momenti belli, romantici, parlavamo tanto e anche a livello sessuale non c'erano problemi, anche se un paio di volte lui ha avuto delle crisi in cui mi diceva che in passato aveva fatto cose di cui si era pentito, che ha un lato oscuro... gli ho detto che ognuno ha un passato ma io l'avevo conosciuto in quel momento e quindi mi interessava cosa faceva (e non solo le parole) in quel momento e non con la sua ex, perché comunque alla base di un tradimento c'é sempre un problema piu' profondo nella coppia.. gli ho anche consigliato di andare da uno psicologo e mi ha detto che avrebbe voluto, ma non ho inisitito troppo perché volevo che comunque partisse da lui.

In tutto cio' é passato un anno e in generale posso dire che sono stata bene insieme con lui, che mi diceva spesso quanto fossi importante per lui, che mi amava,che gli avevo fatto riscoprire un lato di lui che credeva fosse perso... ultimamente (ottobre_dicembre 2015) ha pero' avuto un periodo molto stressante al lavoro, non dormiva troppo e quando gli dicevo che lo amavo mi diceva di non dirglielo, che non sapeva se poteva assumerlo...

Prima di Natale, dopo che gli ho raccontato un sogno che avevo fatto in cui mi tradiva, ammette di avermi tradito all'inizio della nostra relazione (con non so chi) e prima dell'estate con la sua ex... che comunque negli ultimi mesi aveva avuto delle occasioni ma aveva resistito ma ora aveva paura di non resistere più, che si sentiva di avere due persone in lui, una che quando stava con me era felice e stava benissimo e l'altra quando era solo che aveva voglia di divertirsi e paura di farmi soffrire... ho cercato di comprenderlo e stargli vicino,chiedendogli se volesse risolvere il problema veramente...mi ha detto di si e ha cercato l'aiuto di un esperto e cosi é stato...ha iniziato il giorno dopo a vedere uno psicoterapeuta (ne sono sicura perché l'ho raggiunto dopo il lavoro e l'ho visto uscire dallo studio della dottoressa)... questo é successo in concomitanza dell'arrivo del Natale e sono partita 10 giorni per rivedere la mia famiglia...

Al mio ritorno é venuto a prendermi in aeroporto, mi ha fatto trovare dello champagne e detto quanto gli fossi mancata...siamo stati insieme..ma il giorno dopo abbiamo avuto un piccolo litigio e lui mi ha detto che durante una seduta era uscito che aveva ancora molto amaro in bocca per la sua vecchia relazione, che aveva paura di impegnarsi con me, che provava ancora qualcosa per la sua ex(era stato lui a lasciarla e lei aveva provato a tornare ma lui non aveva voluto),che non merita il modo in cui lo guardo , che con me faceva l'amore ed é bellissimo e con le altre sesso ed é diverso...

Gli ho detto che se era una questione di sesso potevamo cercare una soluzione insieme, inventarci qualcosa, mi poteva guidare per dirmi cosa gli piacesse ma mi ha risposto che non sapeva come fare, che sono passionale ma mi vuole piu' "aggressiva" e non riesce a fare con la sua ragazza quello che fa con un'altra... mi ha detto che per non farmi soffrire voleva lasciarmi perché solo lui poteva fare pace nella sua testa... ho cercato di dargli forza ancora, dicendogli che era la sua guerra, certo, ma potevo stargli vicino e supportarlo quando ne aveva bisogno... gli ho chiesto se era pronto a farmi uscire dalla sua vita... ha tentennato e mi ha detto sì, ma si é messo a piangere... ci siamo abbracciati forte e abbiamo fatto l'amore, molto piu' passionale del solito e mi ha detto che non aveva mai visto nessuno lottare cosi...

Ma subito dopo mi ha detto che nei 10 giorni in cui ero partita mi aveva tradito un'altra volta...là non ci ho piu' visto: gli ho tirato un primo schiaffo dicendogli che non doveva farlo, che era un debole e un codardo,che sarei tornata dopo 2 giorni e non ha avuto la forza di lottare per noi...mi ha risposto che era finita...gli ho tirato un altro schiaffo,dato la sua roba ed é andato via...

Il giorno dopo mi ha mandato un messaggio chiedendomi scusa, che non rimpiange alcun momento passato con me, che sono una donna da sposare ma che lui non é pronto per me e ha troppa confusione nella sua testa e che stare insieme mi avrebbe solo fatto soffrire di piu'...

In questo momento mi sento delusa, amareggiata...lo so che non é l'uomo per me perché non voglio un uomo che si arrenda alla prima difficoltà, ma la domanda che mi attanaglia é: "sono tutte scuse o esiste un problema psicologico reale alla base? Se é veramente "malato" potevo fare qualcosa in piu' per lui, per aiutarlo?"

Comunque di me si fidava, mi ha raccontato cose che non aveva detto a nessuno e non credo sia cattivo...una volta, quando ancora non stavamo insieme gli ho regalato un peluche ed é scoppiato a piangere, dicendomi che nessuno aveva fatto una cosa del genere per lui...che non era abituato a "ricevere" queste attenzioni... Vorrei solo poter sapere se avrei dovuto combattere di piu' o dovrei solo accettare che é finita e non potevo fare altro e lasciarlo andare...Grazie in anticipo. Cordialmente.

 


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R


Gentilissima,
l'accettazione di un limite, soprattutto se relazionale, non è mai semplice, ma di certo la profonda comprensione delle cause che hanno portato alla rottura e la piena coscienza di aver provato fino in fondo a mantenere la relazione permettono una matura elaborazione che non porta conseguenze. Questo purtroppo non significa che non si soffra, ma solo che si possa pensare, passo dopo passo, ai successivi sviluppi e alla direzione da seguire.

La storia che ha vissuto è simbolo di una relazione in cui la netta definizione dei ruoli e il gioco inconscio delle parti si rivela nell'intreccio amoroso.
Per la teoria psicanalitica avere un  atteggiamento verso le donne ambivalente, cioè dividere tra donne con cui avere rapporti sessuali e donne da amare, è un effetto diretto del complesso di Edipo: il primo oggetto di desiderio sessuale del bambino sarebbe la madre. Ma poiché la madre appartiene al padre, su di essa cade il tabù. La madre diventa un oggetto proibito e il bambino è così costretto a dirigere il suo desiderio su altre donne.

La proibizione edipica avrebbe come risultato quello di dividere le donne in due categorie: quelle liberamente appetibili e quelle sulle quali cade il veto. Le prime sono desiderate sessualmente, ma non amate, le altre sono amate ma è complicato desiderarle sessualmente. In quest’ultima categoria rientrano le donne della famiglia, cioè le mogli e le figlie.

Prendere una decisione piuttosto che un'altra non è qualcosa che le può essere indicato, certamente può analizzare i sui vissuti e partendo dalle emozioni e dalla razionalità seguire i suoi desideri che dovrebbero condurla alla serenità.  Alcune quesiti rivolti a se stessa possono stimolarla per una maggiore consapevolezza sia dei suoi vissuti che degli eventi, ad esempio chiedersi cosa si aspetta da una relazione, cosa sente di desiderare rispetto all’altro e che tipo di ruolo riveste nella relazione. Più definisce i suoi confini più entrerà in sintonia con ciò che la circonda senza necessità di inglobare o allontanare.

Prima di concludere le riporto alcune frasi tratte dal testo "La principessa che credeva nelle favole":
“Se soffri più spesso di quando sei felice, vuol dire che non è amore, ma qualcosa di differente che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione, e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà, spalancata davanti a te.”
“Continuerai a sentirti a pezzi, a tremare e avere lo stomaco sottosopra fino a quando non deciderai se rimanere o andartene, e saprai accettare qualunque decisione avrai preso.”
“Si lascia andare la disperazione, e si crea lo spazio necessario alla capacità di accettare. Non dobbiamo mai arrenderci ma solo accogliere. Accettiamo e riconosciamo la nostra paura, ma agiamo sempre e comunque, altrimenti non impareremo mai a nuotare.”

Cordialmente

Luisa Bonomi

 

(a cura della Dottoressa Luisa Bonomi)


Pubblicato in data 14/01/2016

 


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Tags: tradimento relazioni delusione malessere immaturità problema psicologico complesso di Edipo

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