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Erik

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  1. Buongiorno a tutti, Ho 16 anni e da poco più di tre mesi sono in una relazione con una ragazza borderline, la prima relazione della mia vita. È da molto che sento il bisogno di parlarne, ma per dei paletti messi da lei stessa non potevo farlo, mi aveva fatto giurare di non parlare con nessuno della nostra relazione e quando veniva a sapere cose anche inutili dette ad altre persone mi faceva sentire profondamente in colpa. Come regalo di natale ho deciso di liberarmi da questo peso su questo forum. Lei è una ragazza bellissima, molto intelligente, interessante, insomma quello che ho sempre desiderato, e dopo tanto tempo alla ricerca dell’amore mi sembrava un sogno averla conosciuta, ma sin da inizio relazione ho notato che c’era qualcosa in lei che non andava. Malgrado questo ho deciso di lasciare i problemi da parte, proprio perché come persona mi faceva impazzire e pensavo che questo potesse bastarmi. Inizialmente la relazione era meravigliosa, ero il primo ragazzo buono dopo anni di fidanzati cattivi e insensibili, ero perfetto, mi sentivo bene come mai prima d’ora. Stare con lei però dopo un po’ ha portato a farmi stare male, avevo frequenti attacchi di panico, diventavo aggressivo e propenso alla discussione mentre prima cercavo di evitarla a tutti i costi, le insicurezze su me stesso erano aumentate moltissimo e vivevo in un’ansia costante. I miei amici e i miei genitori si sono accorti del mio malessere, ma nessuno, nemmeno io, è riuscito a capire che la causa fosse lei. Sono una persona che si mette costantemente a servizio degli altri tralasciando spesso i propri problemi, e con lei questo era elevato all’ennesima potenza, perché i suoi problemi erano sempre più grandi dei miei e dovevo sempre darle retta, senza rendermi conto che io in primis stavo molto male in quel momento. Ad inizio mese ho preso coscienza di questo e gliel’ho detto, lei però è riuscita anche in questo caso a manipolarmi facendomi passare per quello che la attaccava sempre senza ragione, da questa situazione ho capito che non ce la facevo più e il giorno dopo le ho chiesto di vederci per lasciarci. Anche in quel caso lei ha provato a manipolarmi, inizialmente facendomi pensare che poteva cambiare e che la nostra relazione poteva funzionare perché l’amore fa funzionare tutto, poi con tentativi disperati tipo baci e pianti (oltre che minacce non esplicite di andare a farsi del male, cosa che sapeva che solitamente con me funzionava per tenermi attaccato a lei ma che in quel caso sono riuscito a lasciare da parte). Separarmi da lei però è stata durissima, ero ancora molto legato e nei giorni successivi mi sentivo perso. Ho scoperto il giorno dopo del suo disturbo, e aver preso coscienza di questo mi ha fatto sentire molto in pena per lei, cosa che mi ha portato a scriverle per farle sapere che mi dispiaceva per quello che sentiva e che credevo in lei e nel suo cambiamento. Tutt’ora non riesco a capire se lei sappia esattamente cosa ha, è da 3 anni che è in terapia quindi suppongo di si, anche se lei quando parla dei suoi problemi tende a parlare di cose specifiche come sindrome dell’abbandono senza far riferimento al disturbo effettivo, e questo mi lascia perplesso. Comunque detto ciò quel messaggio è stata la mia rovina, lei l’ha preso come un riavvicinamento ed ha iniziato a scrivermi costantemente come prima. Io sono buono e prima di dirle di allontanarsi ci ho messo un po’, ma anche averlo detto non le ha fatto capire il concetto e tutt’ora mi cerca, soprattutto dal vivo (l’altro giorno mi ha seguito fino a casa mentre tornavo da solo). Non so davvero come uscirne, parlandoci lei continua ad ottenere quello che vuole e mi porta a pensare che l’unica soluzione sia tornare con lei, quando poi riflettendoci so che non è cosi. Inoltre da quando ci siamo lasciati ha iniziato a prendere confidenza con molti miei amici e conoscenti, e ho saputo che parla di me facendomi passare dal torto, questo mi spaventa perché ho paura che se sarò cattivo nel lasciarla definitivamente passerò come una brutta persona anche agli occhi dei miei amici. Ora mi ha chiesto di farle sapere che intenzioni ho, se voglio continuare o chiudere definitivamente. Io sono più propenso alla seconda ovviamente, anche se ci sono alcuni dubbi. Lei è tornata in terapia dopo 6 mesi in cui si era rifiutata di andare, è più consapevole e propensa al cambiamento, e dice che le sue intenzioni se ci rimettiamo insieme sono di ascoltare ogni mia esigenza e cercare di comportarsi per farmi stare bene, volendo sapere da me però esattamente cosa va cambiato. Da un lato penso che sia inutile tutto ciò, che il rapporto non cambierà da un momento all’altro e che il rischio di ritornare a quel malessere di prima è altissimo. Dall’altro però sento che non ci stiamo dando un’altra possibilità e che sono troppo negativo nei suoi confronti, malgrado lei stia dimostrando di tenerci e di tenere a se stessa. Se avete letto fino a qua grazie per l’attenzione, mi farebbe piacere se qualcuno di voi mi dicesse la sua, purtroppo da solo non riesco a cavarmela, sono davvero troppo coinvolto. Buona giornata
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