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Laes

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  1. Ciao! Sono approdato su questo forum incontrando il messaggio del 2011 di un ragazzo all'epoca 28enne che affermava di avere difficoltà a relazionarsi con gli altri e di vivere in un mondo "tutto suo". Mi sono riconosciuto tantissimo, potrei averlo scritto io il suo post! Sono un ragazzo di 29 anni e mezzo, sono passato attraverso una molteplicità di esperienze che è davvero difficile riassumere. Sono sempre stato un bambino precoce e profondo, consapevole del mondo sin da quando avevo pochissimi anni. Ho avuto dei rapporti familiari molto difficili e la mia grande capacità di astrazione mi ha portato subito a rifugiarmi in mondi di fantasia per fare i conti coi miei traumi, mondi che poi mi hanno accompagnato per tutta la vita. Anche al giorno d'oggi, preferisco passare tanto tempo nelle realtà immaginarie, sono un appassionato di serie tv, libri e film, scrivo e leggo tanto. Ho passato diversi anni a scrivere romanzi e poesie e una casa editrice mi ha anche pubblicato a sue spese. Però non ho mai cercato di fare della scrittura un lavoro, perchè non mi interessa minimamente diventare famoso e non voglio scrivere a pagamento, voglio che questa resti l'unica cosa libera e onesta che mi tiene in piedi anzichè doverla storpiare e violentare alla ricerca di quello che "vende", che tendenzialmente è diverso da quello che mi piace scrivere. Ultimamente ho scoperto dell'esistenza del mondo delle fanfiction e allora apriti cielo, sono tornato un adolescente che scrive le storie che non si vive nel quotidiano ma che incarna nei suoi personaggi preferiti. Tutto anonimo, si può scrivere quando, quanto e come si vuole e c'è sempre qualcuno che pungola la mia autostima con commenti molto belli e che mi mostra un po' di apprezzamento, ma mi rendo conto che questa cosa sta lentamente scivolando nell'ossessione. E non è la prima volta, io ho sempre avuto picchi occasionali di energia e fissazioni pluriennali per qualcosa inframezzati a periodi di totale vuoto e depressione (e no, sei anni di terapia psicologica e nessuna diagnosi di Asperger o disturbo bipolare, ho anche appena fatto l'MMPI e sono risultato perfettamente sano...sono solo...complesso? Incasinato di mio?) Proprio grazie a questo sito ho trovato anche l'espressione "maladaptive daydreaming" e in effetti è una delle (varie) cose di cui potrei soffrire. Mi identifico tantissimo nei miei personaggi e li uso come scudo contro l'angoscia, a volte ci parlo anche durante il giorno. Continuo a ripetere le stesse scene, mi ci aggrappo affettivamente, ma nella vita faccio fatica a stringere e conservare le amicizie e le relazioni perchè le persone mi sembrano sempre vuote, stordite, irraggiungibili. Non mi piace questa società capitalista e narcisista, non mi piace praticamente nulla della mia epoca tranne il progresso medico, ho un'anima spaccata a metà tra il mondo umanistico e il mondo scientifico, tra la logica e la creatività, non so mai bene da che parte stare in nessun ambito della vita. Appena qualcosa inizia a diventare serio, io lo vedo come un legame che mi strangola, un'ancora che mi trattiene fermo dove non voglio stare, e allora distruggo tutto e me ne vado. Carriere unievrsitarie, amicizie, lavori, adesso non ho quasi più niente. Non riesco più a studiare nè a lavorare, perchè sono andato a lavorare troppo presto e adesso non voglio più vedere un curriculum, perchè è come se mi sentissi "in credito" col mondo e volessi solo prendere, per non dare più niente a nessuno. Sono stanco. Sono triste. Sono così da quando sono nato ma le cose non hanno fatto che peggiorare, anche se a me sembrava di evolvermi. Avevo iniziato così bene, così sensibile, così bravo a scuola, ho corso come un treno fino ai 19-20 anni anticipando di 10,20,30 anni tutti gli altri e adesso boom! Mi sono schiantato contro un muro e gli altri mi stanno doppiando tutti; sono fermo, apatico e sotto l'apatia c'è una grandissima rabbia, ma non riesco a smuovermi nè ad esprimerla, e allora sto qui in questo limbo dove finirò per marcire. Se va avanti così, ai 31 anni non ci arrivo. La cosa che mi fa sorridere è che dicevo le stesse identiche cose quando avevo 14 anni. Mi sembra di non essere progredito per niente, 15 anni di...niente. Stessi schemi mentali disfunzionali, stessa solitudine. Oppure sto regredendo a quella fase senza rendermene conto, ma davvero non so come uscirne. E soprattutto non so chi sono e cosa farne della mia vita. Ho chiesto di iniziare un altro percorso a una terapeuta, ma nel mentre non so dove sbattere la testa e ok, non mi ubriaco (più), non mi drogo, non commetto crimini, ma mi chiedo se sia poi così sano stare tutto il giorno a scrivere storie invece di dare esami o cercarmi un lavoro ("trovati un lavoro" sembra una mitologia piuttosto diffusa, anche uno massacrante e sottopagato fa niente, se si ha "il lavoro" allora sì che la vita ha senso...). Non fraintendetemi. Non voglio sembrare snob. So che così non è il massimo. So che non durerà in eterno. E avrei tutti gli strumenti per capire cosa devo fare, eppure faccio esattamente quello che NON devo fare, perdo tempo, perdo opportunità, invecchio, mangio e dormo senza concludere niente e ogni tanto mi chiedo se abbia senso vivere. Se qualcun* si è riconosciuto in qualcuno di questi stati mentali e d'animo, mi piacerebbe ascoltare cosa ne pensate e come ne siete uscit* , con consigli concreti, perchè io sto facendo davvero tanta fatica e sbatto contro le pareti della mia testa come un'ape in un vaso senza coperchio, da cui non ho il coraggio di uscire ("oggi non scriverò un papiro"...già. Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere)
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