L'amore maturo è una unione che mantiene intera la propria identità: il
vero amore fa sì che due esseri diventino uno rimanendo due.
Spesso non è così. Infatti si creano situazioni di simbiosi (cioè in cui
uno vive dellaltro) che ingenerano o situazioni di dominio o di
sudditanza, in cui quello che appare forte ha bisogno del debole per
darsi una identità e viceversa (in termine tecnico si indicano come
simbiosi sadiche e masochiste).
Invece lamore non vive dell'altro (cioè lo succhio per nutrimene) bensì
vive per l'altro: si dona all'altro. In altre parole non è un'esperienza
passiva ma un'esperienza attiva.
L'amore perciò si può definire come una attività interiore dell'uomo,
cioè che produce e non è prodotta. L'amore è perciò libero e realizza la
relazione. Questo lo differenzia dalle passioni in cui la persona è
vittima di una pressione esterna che la causa (prodotta appunto) che
invece consuma la relazione.
Quindi l'amore maturo si può definire anche come: orientamento della
persona verso il mondo dove l'uomo non consuma ma realizza dei rapporti.
Qual è lo strumento produttivo della persona?
Il dare.
Purtroppo il dare è un concetto che è stato caricato di sfumature
ambigue da cui è necessario liberarsi. Il dare non è cedere o privarsi o
sacrificarsi. Queste sono visioni infantili e immature di chi non ha
ancora raggiunto una certa armonia con la propria interiorità: ci si
comporta ancora in maniera passiva nei confronti della realtà.
Invece dare è la più alta espressione di potenza e di libertà dell'uomo.
Nello stesso atto del dare io provo la mia forza e il mio potere su me
stesso e sulla realtà. E questa percezione di vitalità mi riempie di
gioia. Quindi c'è veramente più gioia nel dare che nel ricevere non
perché è una privazione o un sacrificio, ma perché in quell'atto mi
sento vivo, sono me stesso. Infatti chi dà in realtà non dà cose ma sé
stesso. E anche nelle cose da sé stesso. Chi ama dà la propria gioia, il
proprio interesse, il proprio umorismo, magari la propria tristezza,
comunque manifestazioni di ci che è vitale in lui.
Se l'amore si esprime così allora produce la relazione e genera
reciprocità: dare significa fare anche dell'altra persona un essere che
dà ed entrambi dividono la gioia di sentirsi vivi. Quindi l'amore maturo
è una forza che produce amore.
Ma come si esprime il dare?
In quattro modi fondamentali: premura, responsabilità, rispetto,
conoscenza. Sono virtù che fanno parte della personalità matura, cioè
che ha superato i sogni narcisistici di onnipotenza ed ha acquistato
l'umiltà dalla sua capacità di sentirsi vivo.
* Premura. E l'interesse attivo per la vita e la crescita di ci che
amiamo. Una mamma che dice di amare il proprio pargolo ma si dimentica
di dargli da mangiare ha un ben povero amore.
* Responsabilità. E la risposta al bisogno espresso o inespresso di un
altro: chi ama risponde perché la vita dell'altro lo riguarda.
* Rispetto. La responsabilità da sola pu sfociare in dominio ma chi ama
rispetta. Non è timore ma vedere la persona come è (respicere =
guardare) perciò desiderare che cresca e si sviluppi per ciò che è. Il
rispetto però è possibile se io ho raggiunto l'indipendenza e
l'autonomia, cioè se so stare in piedi da solo senza il bisogno di
quella gruccia che il dominare su o dipendere da qualcuno.
* Conoscenza. Come posso rispettare ciò che non conosco? Molti sono i
gradi della conoscenza ma l'amore non è mai superficiale. Oltrepassare
il limite della superficialità è possibile solo sono se riesco ad
annullarmi di fronte all'altro per non filtrarlo attraverso i miei
schemi e pregiudizi per vederlo come veramente è.'
da "L'arte di amare" di Eric Fromm.