Salve a tutti, vorrei raccontare la mia esperienza ammesso che abbia già preso un appuntamento con uno specialista per analizzarmi meglio.
Per cinque anni ho vissuto una relazione con una donna narcisista che ho amato tanto ma che mi ha fatto letteralmente passare le pene dell'inferno. Ero una persona buona, ingenua, sognatrice, e ora non c'è più nulla di quella persona.
Sono diventata senz'altro più forte, più tenace, ma ho perso un po' di magia dentro di me. Ho sempre vissuto in una famiglia disfunzionale con una madre borderline e un padre con disturbi non inquadrati ma in generale autoritario, poco empatico, e controllante.
Ho incontrato una ragazza bellissima, di una bontà e una dolcezza ultraterrena, della quale penso le cose più belle che si possano pensare di un essere umano. È un angelo per me.
Eppure mi trovo inerme, divisa a metà, tra quello che provo per lei ed il mio istinto rabbioso, frustrato, disilluso, cinico, che non la apprezza quanto dovrebbe.
Non la faccio stare bene coi miei comportamenti, che sono certamente una risposta a dei traumi passati ma non è comunque giustificabile.
Cerco di non fare l'errore che gli altri hanno fatto con me, cerco di esprimermi e di riconoscere sempre il dolore che infliggo, di scusarmi e di fare il possibile per cambiare.
Ma non riesco.
Mi sento divisa a metà :una parte di me vorrebbe amarla e l'altra la rifiuta e la disprezza, non volendo essere in una relazione con lei.
Sto letteralmente impazzendo.
Sono stata anche a letto con un'altra donna. Allucinante. Proprio io che ho sempre disprezzato il tradimento, proprio io che ho sempre pensato che l'amore non abbia occhi per nessuno. Quando sono diventata così?
Non riesco a comprendermi.
Ho tradito per noia, perché quel rapporto mi è sembrato esser diventato troppo spento, troppo regolare, troppo sano.
Ho bisogno che qualcuno di esterno mi dica la sua.
Non capisco se il mio sia un sentimento povero o se sia altamente disturbata.
Aiutatemi. Grazie.
