Ciao a tutti. Vi racconto la vicenda per avere un parere rispetto al mio attuale comportamento.
Conosco S. online in periodo covid per una passione comune. Ne sono rimasto subito attratto ed abbiamo cominciato a parlare online, telefono, videochiamate. Le chiedo espressamente di poterla corteggiare, lei è riluttante, ma poi si apre e ci sentiamo ininterrottamente per 8 mesi (preciso che non ci siamo potuti incontrare per via del lockdown abitando per giunta molto distanti). Inizia ad aprirsi e mi dice di essere parte del suo cuore, mi racconta anche sue vicende passate sottolineando sue insicurezze e fragilità rispetto a relazioni. È molto presente, dolce...sento che cresce un qualcosa che ad un certo punto le dichiaro: io mi stavo già innamorando così, o comunque il mio sentimento è molto profondo e le evidenzio che ci comportiamo come una coppia. Lei si blocca e mi dice che mi sento indietro rispetto a lui, che non ci siamo mai visti: "e se ci vediamo e non scatta?". Io reagisco malissimo, mi sento preso in giro, e visti i miei trascorsi penso di essere stato preso in giro per l'ennesima volta: una ennesima narcisista, manipolatrice, che si diverte a giocare con i sentimenti, le dico in una fase di profondo stress e rabbia diverse volte che tanto valeva mi andassi a schiantare da qualche parte. Questi litigi si ripetono per settimane. Lei sostiene di stare male per mie reazioni e parole, e dice di avere crisi di panico per via di queste reazioni e mi chiede tempo e silenzio. Mi dice anche di essersi rivolta ad una psicologa. Ma le discussioni continuano, io ero disperato e arrabbiato e provo a parlarle in ogni modo, su ogni social, non trovavo giusto che non mi desse possibilità di confronto. La chiamo chiedendole di passarmi la madre, volevo chiedere scusa, insisto, me la passa ma poi evidentemente riprende il telefono perché sia io che la madre stavamo alzando i toni e sento chiaramente uno "xxxxx". Mi dispero ancora di più. Più non riesco a parlarle più mi espero e la insulto/provoco ovunque. Mi chiede di finirla, ché le sto facendo male, ma è troppo doloroso per me, proseguo e mi blocca ovunque. Avevo anche dei problemi personali in quella fase e lei lo sapeva, ma non mi dava comunque possibilità di parola. Anche io vado da uno psicologo per qualche mese.
Per tre mesi tra noi c'è silenzio, intervallato da qualche mail cui ogni tanto mi risponde essendo unico canale ancora aperto. Mi dice di esserci cancellata da ogni social, che la mia reazione l'aveva spaventata e ferita. Un giorno ritrovo un canale aperto...ero felice. lei mi risponde lì. Io sono legatissimo a lei, le chiedo di scusarmi per la mia reazione, le dico che per me è unica, le chiedo un'altra possibilità, perchè non sono un mostro, che l'avrei aspettata, perché non vedevo altro dopo di lei. Lei è fredda, ma ricomincia a parlarmi, dice che non ha dimenticato il nostro rapporto prima e riprende a parlarmi, ma che non ha fini romantici. Dopo qualche mese ci vediamo, poteva essere un inizio per me, lei mi incontra, c'è ma mi dice di non sentire nessuna scintilla. Cerco di capire, vorrei un'altra possibilità e mi spiega che dopo ciò che è successo vuole conoscere me come persona e vuole che io conosca lei e per far questo non vuole ci siano aspettative.
Scelgo di restare, perchè perderla mi farebbe troppo male, così piano piano soffoco i miei sentimenti, ma continuiamo a sentirci quotidianamente e matura ancora di più un legame. Sino ad ora son tre anni. Tutto sembra ritrovare un equilibrio. Ci incontriamo altre volte ma con amici. Lei è sempre presente: mi scrive, mi cerca, ma mentre io le attribuisco nomignoli, la inondo di cuori, baci e abbracci, lei mantiene una freddezza nei messaggi, non mi parla di noi. Io mi distacco, lei lo nota, ma lo attribuisco agli impegni. La sua richiesta si fa più insistente e così le dico che "non è più il primo dei miei pensieri", che ho soffocato tutto perché da parte sua non avevo visto un interesse. Mi dice che non era affatto disinteressata, perché sennò non sarebbe stata lì ogni giorno, che voleva che io la conoscessi come persona e fare altrettanto perché non voleva che si ricreassero situazioni fuori controllo come quella che avevamo vissuto e per farlo non ci dovevano essere secondi fini.
le ho detto che al momento non la vedo come mia compagna, ma che provo a ridare ossigeno e che tutto deve essere naturale e dobbiamo vederci senza aspettative. Le ho spiegato di avere dubbi sulla nostra compatibilità e che devo pensarci perché è lei sennò sarebbe già stato un no. Lei continua invece a voler capire, a dirmi che questa situazione le dispiace e le fa male, a domandarmi cosa ho nel cuore, se c'è una volontà reale (quando le dico, che è rimasto tanto, ma ho anche soffocato tanto a fatica) e a dirmi che se voglio risposte con questa freddezza in campo ora non le avrò mai. Mi propone di creare le condizioni migliori perché ci si possa conoscere, ritrovare presenza e un po' di dolcezza, senza che ipotizzi difetti che nascono da situazioni virtuali distorte.
A me questo sembra un'imporre la sua volontà: lei si è presa un silenzio di tre mesi, dopo ha voluto conoscermi come persona ed ora si sente pronta, schiocca le dita e vuole che tutto vada come dice lei, a suoi modi e tempi. Guardando solo suoi bisogni. Lei sostiene che io stia partendo da un no di base e non riesce a capire il senso del mio agire ora per trovare risposte. Io il suo non l'ho capito per anni, ma mi sono messo buono da una parte
Chi sbaglia qui?
Cosa ne pensate della situazione?