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Vic.

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  1. Io mi ero rassegnato perché non avevo visto un suo interesse. Questa estate ha visto un mio distacco che non capiva e in un discorso, mi ha detto che l'interesse c'era. Da lì ha insistito perché si coltivasse il rapporto. Io le ho detto che avevo soffocato, di non pressarmi, che una porta aperta c'era, ma con le pressioni non sarebbe decollato nulla e che stavolta avevo bisogno io di tempo. Lei ha insistito sul senso del nostro legame per me, perché non capiva il mio "cambiamento" a fronte di un rapporto speciale e dei sentimenti iniziali. Io le ho spiegato che secondo me siamo molto diversi, distanti e tutto questo potrebbe rovinare il nostro legame e non voglio, lei non è un "proviamoci" per me, e il suo fare mi fa sentire in un bivio. Io vorrei scorresse naturalmente e vederci di più mi aiuterebbe a capire se può funzionare. Quindi, visto che sino ad ora sono andato io anche se con amici, le ho chiesto di venire a trovarmi. Lei ha vagliato le possibilità e non può garantire incontri in tempi stretti, per questioni economiche e lavorative, e, non so, ha evidentemente ragionato sulla mia richiesta, i miei dubbi ed mi ha detto che questa situazione in tempi stretti non può essere chiarita e al di là della logistica, vedersi per capire che via prendere rende tutto poco naturale ed io volevo tempo e naturalità. Non vuole che ci siano scelte dettate da costrizioni, bivi, pressioni, perché nulla affettivamente può nascere così. Mi ha detto che lascerà che tutto scorra, vada come deve e mi appoggia sul mio bisogno di tempo. In questo modo, mi è venuta l'ansia opposta. Insomma, io volevo pianificare per raggiungere l'obiettivo di capire se può funzionare, dopo essere stato titubante, così le ho chiesto se vuole capire se se può funzionare o mantenere le cose così, perché se lei vuole le cose così, almeno la incasello e via. Per capire però dovremo vederci di più e più a stretto giro. Lei sostiene che la cosa migliore sarebbe capire coltivando ciò che c'è, alla luce delle cose che le ho detto, perché ogni forzatura, anche incontri finalizzati a capire e scegliere, può far nascere ancora dissidi che rischiano di rovinare anche il legame che abbiamo. Ora dove sta la coerenza?
  2. Lo so, lo so. Mi son sentito trattato da mostro per via del suo silenzio di tre mesi. Son stato male, le ho chiesto scusa in lacrime. Lei mi ha detto di aver avuto crisi di panico, e ci credo, ma quando abbiamo ripreso a parlare perché io l'ho cercata, mi ha negato qualsiasi coinvolgimento romantico, che non era scattata la scintilla e che per capire avremo dovuto prima conoscerci come persone. Io mi son messo buono da una parte e per 2 anni lei non ha mai ripreso il discorso. Era sempre presente, ma che aveva un interesse io non l'avevo capito. Ora mi dice che era lì perché i sentimenti c'erano, quando io ho preso distanze. S'è svegliata...ed ora pretende che io sia pronto? Io non voglio perderla, mi farebbe male. Temo che se provassimo potrebbe succedere perché siamo diversi. Io ho soffocato i miei sentimenti, perché lei non mi ha fatto capire nulla e dopo il rifiuto iniziale, tutto quel tempo... Sono stato al suo passo per tre anni. Ora forse lei dovrebbe stare al mio! Sbaglio?
  3. No, non è stato "appena". Lei si è freddata dopo la mia reazione di rabbia, nonostante le mie scuse. Prima mi ha respinto di netto, poi mi ha detto che visto quello che era successo voleva che ci conoscessimo come persine senza fini romantici, perché non voleva che certe cose non succedessero più. Ma questo è durato 2 anni, in cui è stata una sfinge. Sempre presente quotidianamente, ma io non ho percepito interesse ed ho pian piano soffocato ciò che sentivo. Si è "svegliata" quando ha notato un mio distacco. No, è stata sempre molto controllata, ma prima che ci fosse il litigio si stava aprendo ed aveva degli slanci in cui mostrava interesse. Perché lei diceva che non riusciva a parlare in quella fase, per via degli attacchi di panico (post-litigio) e si negava. Volevo cercare un contatto, chiedere scusa, qualcuno che le spiegasse. Io l'ho detto in un momento di rabbia, ancora non la conoscevo. Non è scomparso, l'ho soffocato e pur di non perderla, l'ho trasformato, perchè non avevo capito ci fosse un interesse romantico. Ho sofferto quando si è allontanata nel silenzio, ho sofferto per il suo rifiuto ed ora forse siamo troppo diversi per stare insieme. Se le dico no potrebbe allontanarsi, se le dico si e non funziona, potremmo perderci. Forse l'ho idealizzata e le mie parole iniziali derivano da quello, ma ora devo riflettere, come lei si è presa il suo tempo, mente lei vorrebbe capire il senso di quelle parole, vorrebbe risposte. Io non le ho detto no, ma sevo essere certo che possa funzionare per dirle sì
  4. Ciao a tutti. Vi racconto la vicenda per avere un parere rispetto al mio attuale comportamento. Conosco S. online in periodo covid per una passione comune. Ne sono rimasto subito attratto ed abbiamo cominciato a parlare online, telefono, videochiamate. Le chiedo espressamente di poterla corteggiare, lei è riluttante, ma poi si apre e ci sentiamo ininterrottamente per 8 mesi (preciso che non ci siamo potuti incontrare per via del lockdown abitando per giunta molto distanti). Inizia ad aprirsi e mi dice di essere parte del suo cuore, mi racconta anche sue vicende passate sottolineando sue insicurezze e fragilità rispetto a relazioni. È molto presente, dolce...sento che cresce un qualcosa che ad un certo punto le dichiaro: io mi stavo già innamorando così, o comunque il mio sentimento è molto profondo e le evidenzio che ci comportiamo come una coppia. Lei si blocca e mi dice che mi sento indietro rispetto a lui, che non ci siamo mai visti: "e se ci vediamo e non scatta?". Io reagisco malissimo, mi sento preso in giro, e visti i miei trascorsi penso di essere stato preso in giro per l'ennesima volta: una ennesima narcisista, manipolatrice, che si diverte a giocare con i sentimenti, le dico in una fase di profondo stress e rabbia diverse volte che tanto valeva mi andassi a schiantare da qualche parte. Questi litigi si ripetono per settimane. Lei sostiene di stare male per mie reazioni e parole, e dice di avere crisi di panico per via di queste reazioni e mi chiede tempo e silenzio. Mi dice anche di essersi rivolta ad una psicologa. Ma le discussioni continuano, io ero disperato e arrabbiato e provo a parlarle in ogni modo, su ogni social, non trovavo giusto che non mi desse possibilità di confronto. La chiamo chiedendole di passarmi la madre, volevo chiedere scusa, insisto, me la passa ma poi evidentemente riprende il telefono perché sia io che la madre stavamo alzando i toni e sento chiaramente uno "xxxxx". Mi dispero ancora di più. Più non riesco a parlarle più mi espero e la insulto/provoco ovunque. Mi chiede di finirla, ché le sto facendo male, ma è troppo doloroso per me, proseguo e mi blocca ovunque. Avevo anche dei problemi personali in quella fase e lei lo sapeva, ma non mi dava comunque possibilità di parola. Anche io vado da uno psicologo per qualche mese. Per tre mesi tra noi c'è silenzio, intervallato da qualche mail cui ogni tanto mi risponde essendo unico canale ancora aperto. Mi dice di esserci cancellata da ogni social, che la mia reazione l'aveva spaventata e ferita. Un giorno ritrovo un canale aperto...ero felice. lei mi risponde lì. Io sono legatissimo a lei, le chiedo di scusarmi per la mia reazione, le dico che per me è unica, le chiedo un'altra possibilità, perchè non sono un mostro, che l'avrei aspettata, perché non vedevo altro dopo di lei. Lei è fredda, ma ricomincia a parlarmi, dice che non ha dimenticato il nostro rapporto prima e riprende a parlarmi, ma che non ha fini romantici. Dopo qualche mese ci vediamo, poteva essere un inizio per me, lei mi incontra, c'è ma mi dice di non sentire nessuna scintilla. Cerco di capire, vorrei un'altra possibilità e mi spiega che dopo ciò che è successo vuole conoscere me come persona e vuole che io conosca lei e per far questo non vuole ci siano aspettative. Scelgo di restare, perchè perderla mi farebbe troppo male, così piano piano soffoco i miei sentimenti, ma continuiamo a sentirci quotidianamente e matura ancora di più un legame. Sino ad ora son tre anni. Tutto sembra ritrovare un equilibrio. Ci incontriamo altre volte ma con amici. Lei è sempre presente: mi scrive, mi cerca, ma mentre io le attribuisco nomignoli, la inondo di cuori, baci e abbracci, lei mantiene una freddezza nei messaggi, non mi parla di noi. Io mi distacco, lei lo nota, ma lo attribuisco agli impegni. La sua richiesta si fa più insistente e così le dico che "non è più il primo dei miei pensieri", che ho soffocato tutto perché da parte sua non avevo visto un interesse. Mi dice che non era affatto disinteressata, perché sennò non sarebbe stata lì ogni giorno, che voleva che io la conoscessi come persona e fare altrettanto perché non voleva che si ricreassero situazioni fuori controllo come quella che avevamo vissuto e per farlo non ci dovevano essere secondi fini. le ho detto che al momento non la vedo come mia compagna, ma che provo a ridare ossigeno e che tutto deve essere naturale e dobbiamo vederci senza aspettative. Le ho spiegato di avere dubbi sulla nostra compatibilità e che devo pensarci perché è lei sennò sarebbe già stato un no. Lei continua invece a voler capire, a dirmi che questa situazione le dispiace e le fa male, a domandarmi cosa ho nel cuore, se c'è una volontà reale (quando le dico, che è rimasto tanto, ma ho anche soffocato tanto a fatica) e a dirmi che se voglio risposte con questa freddezza in campo ora non le avrò mai. Mi propone di creare le condizioni migliori perché ci si possa conoscere, ritrovare presenza e un po' di dolcezza, senza che ipotizzi difetti che nascono da situazioni virtuali distorte. A me questo sembra un'imporre la sua volontà: lei si è presa un silenzio di tre mesi, dopo ha voluto conoscermi come persona ed ora si sente pronta, schiocca le dita e vuole che tutto vada come dice lei, a suoi modi e tempi. Guardando solo suoi bisogni. Lei sostiene che io stia partendo da un no di base e non riesce a capire il senso del mio agire ora per trovare risposte. Io il suo non l'ho capito per anni, ma mi sono messo buono da una parte Chi sbaglia qui? Cosa ne pensate della situazione?
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