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GRAZIE DEI CONSIGLI. :) ....Vedrò di riuscire a trovare un dottore che mi possa aiutare. ciaoo

Ora prova a distinguere i TUOI errori dagli errori degli ALTRI Tu metti da parte quel passato e insieme a chi ami prova a costruirti un presente. io ti consiglierei di provare ad accantonare per un attimo il "tuo" passato dai tuoi pensieri. Perchè non provi a dirti "io devo pretendere il meglio" In sintesi, devo smettere di pensare a tutto ciò che è stato, ma con una persona accanto che appena può mi fa ripiombare nel passato è difficile. Forse dovrei cercare di allontanarmi da lui, ma solo il pensiero mi fa stare male. Ho pensato di andare da uno psicologo, per capire come fare ad aquistare un pò di autostima, perchè mi sa che è quella che mi manca più di tutto. Se avessi quella forse comincierei a pensare che anche io merito di più, ma vorrei che fosse il mio partner attuale a capire che non sono la persona sbagliata che pensa. Ho pensato anche che questa situazione si è creata per la mia troppa sincerità nei suoi confronti... mi sento come ad un vicolo cieco...

Non vorrei sembrare vittimista: ma l'idea è che forse mi cerco tutto ciò che mi capita quando entro in relazione con un uomo. Forse sento di non meritare di più, di meglio, e mi vado a incasinare la vita, come se chi mi dà delle attenzioni fosse l'ultimo uomo che me le darà e accetto situazioni e parole che magari una parte di me sente che non merito. Un esempio pratico è la mia relazione attuale: lui dice di amarmi e io penso altrettanto di amare lui, ma poi i litigi vengono perchè lui mi accusa di mentire soprattutto su cose passate, torna sempre a ricordarmi l'errore che ho fatto ad istaurare una relazione con quella persona, non crede che sono rimasta ad aspettarlo..insomma tutte cose che se un'amica mi confidasse sul suo partner penserei che non si merita e che non è giusto! Ma su di me fanno un effetto diverso....mi fanno male ma non riesco a contrastarle. Non riesco a perdonarmi dei miei errori.La cosa strana è che con mio marito non era così, mi trascurava non mi ha dimostrato amore, e l'ho allontanato senza rimpianti, credo in realtà di non averlo mai amato,ma questa persona attuale mi fa stare male, ma non voglio rinunciare a lui.....

Non sono figlia unica.. ma ciò che ha fatto a me non lo ha fatto a mia sorella, quindi non capisco perchè lo ha fatto.. perchè proprio a me.. è brutto crescere nella convinzione di essere una persona sbagliata, pensare per anni di aver innescato in qualche modo quel comportamento nei miei confronti, eppure lui sè nè andato di casa quando io avevo 8 anni, e la razionalità mi impone di pensare: quale comportamento di una bimba sotto gli otto anni può scatenare certi comportamenti? Non penso che potrò mai capire o giustificare il suo comportamento, mi ha rovinato la vita, proprio perchè nella mia mente si è formata un'idea di me che mi porta tutt'ora a sbagliare. Quanto alla persona che dico di amare, non ci siamo visti e sentiti per più di un anno e io non ho mai cercato altre relazioni, sono rimasta a piangere e ad aspettare, e il solo pensiero di non rivederlo più mi fa stare male da morire.. Ho accettato anche insulti pur essendo molto orgogliosa sempre per la paura di perderlo...Vorrei avere una relazione serena, ma se prima non mi capisco e non mi faccio capire come faccio?

Innanzitutto ciao, sono nuova di qui e spero di trovare qualche buon consiglio. Cercherò di sintetizzare il più possibile. Quando ero piccola ho subito delle attenzioni particolari da mio padre, da un suo amico, e poi successivamente da un mio zio. Ho sempre visto il sesso come una cosa sporca,da evitare, prima di sposarmi ho avuto solo tre esperienze veloci, in cui non sono mai andata oltre alla carezza sul seno. Il mio primo uomo è stato mio marito, con il quale mi sono sciolta parecchio, ma non abbastanza. Il mio matrimonio è naufragato per vari motivi, tra cui anche il fatto che non mi sentivo amata fuori dal letto. Infatti un giorno gli ho imposto di non toccarmi più finchè non mi avesse dimostrato di amarmi. E lui ha esaudito in pieno il mio desiderio. Dopo due anni di astinenza ho fatto l'errore più grosso della mia vita, sono andata a letto con un amico, sposato,ancora mi faccio schifo per questo. E' durato solo un mese e mezzo e solo con quattro incontri. In uno di questi mi ha chiesto di fare sesso anale... Io non volevo assolutamente, ma lui ha tentato di costringermi..pensavo che nn fosse successo in pratica..ma arriviamo ad oggi. Vivo un intensa relazione con un uomo che sono convinta di amare alla follia, conosciuto quando quella specie di relazione volgeva al termine.Una relazione con molti alti e bassi, lui dimostra di essere molto geloso, forse perchè viviamo molto distanti. Con lui ho una fantastica intesa sessuale, mi sono sbloccata tantissimo, non ho mai avuto problemi di orgasmo, ma con lui ho capito cosa significa avere dei rapporti sessuali veramente appaganti. Il problema sta nel fatto che gli ho concesso di avere rapporti anali.. e devo dire che non mi è dispiaciuto..anzi! Ma dalla prima volta lui mi ha accusato di avergli mentito, che lo avevo già fatto con altri, gli ho raccontato quell'episodio e la sua domanda è stata: IN pratica hai subito violenza e ci sei tornata?....ecco che si riaffaccia il passato. Ho provato anche ad andare da una psicologa in passato , ma lei ha trascurato il mio racconto sulle molestie subite, ma io penso che dipenda tutto da li, non riesco a capirmi e a capire le mie scelte sentimentali scusate se ho scritto tanto, e grazie per ogni consiglio ke mi darete ciaoooooo