Ciao a tutti, che bello trovare un forum con quest'argomento, finalmente...sono due anni che mi torturo. M'ha colpito molto Harley (il primo messaggio).
Da Due anni e 4 mesi vado da una psicologa psicoterapeuta mia coetanea. Giovane e carina . Il mio transfert però è stato immediato...o meglio da subito il "potenziale" transfert è stato aggravato da una forte attrazione fisica . Proprio come Harvey col suo psico. Io però le ho nominato la parola "transfert" alla terza seduta (un po' precoce per essere vero transfert ma in sostanza non è cambiato granchè) e mi sono "dichiarato" (facendo una fatica enorme) dopo due mesi. Diachiarato perchè io, anche se non ho insistito affatto, ho sempre coltivato il desiderio di amarla veramente.
Lei è sempre stata molto professionale, mi rispose che un'esperienza come la nostra era una tela da dipingere, che non c'era un modo prestabilito di viverla. Salvo poi aggiungere le solite frasi di rito: che era lusingata MA che ogni vissuto tra me e lei nn sarebbe potuto uscire di lì. E che un coinvolgimento emotivo poteva essere funzionale alla terapia...
Fin qui mi sembra tutto molto "normale", a parte le mie speranze (maledette) che, e qui sta il problema, lei ha sostanzialmente alimentato soprattutto in una circostanza...anche se mai ha detto qualcosa che con un ipotetico registratore avrebbe rappresentato una prova. Sempre sottintesi, allusioni, sguardi e vibrazioni...mai una frase certa.
Quindi il mio problema di transfert è stato acuito dal controtransfert perchè l'ho presto percepito forte e ahimè ambiguo.
L'episiodio più grave (e meraviglioso) è stato quando in un periodo in cui ero pessimista riguardo ad un'ipotetica relazione con la mia psico, le raccontai di un fuoco di paglia per una ragazza che allora non sapevo ancora sarebbe stato così breve. Le dissi che mi sentivo "confuso e felice" e non dimenticherò mai come mi guardò. Mi fissò con uno sguardo intenso e interlocutorio e poi abbassò il viso, a lungo. Era triste. Poi disse rivolgendosi a me: "era pessimista...".
Mi si spalancò il cuore, io volevo solo lei. Infatti in settimana lasciai bruscamente quella ragazza per la quale tutto si era immediatamente spento. Seguirono ovviamente altre dichiarazioni ma la risposta fu sempre la stessa...Inutile, la terapia prima di tutto. Certo, mi stava bene, ma ho continuato a sognare che fosse possibile! E non ho mai chiesto chiarimenti perchè avevo troppa paura di rovinare tutto...insomma, certe cose nn si analizzano se si vuole continuare a sognare...e io non ho mai voluto rinunciare a quei sogni... . Se son rose fioriranno...mi dicevo.
Ora però (molto tardi ma sono un testone) mi chiedo, ed è un vero angosciante dilemma, se fosse solo a fini terapeutici oppure sincero quel che mi ha voluto chiaramente far sentire. Nel primo caso sarei stato crudelmente ingannato ma a fin di bene. Nel secondo.......bè, che tristezza .....ora ho la sensazione dopo tutto questo tempo di non piacerle più....le rose non fioriranno più, e io sto male... . .
Si certo è il transfert, non ne sono ancora uscito...il fatto che le sue emozioni fossero quelle, allora, non toglierebbe nulla alla validità del percorso. Semmai lo ha allungato reso più doloroso e forse più efficace ma comunque valido. Come mi disse all'inizio il nostro è stato colorato in questo modo. Non posso fare altro che accettare la situazione e parlarne con lei.... Però che male... e poi la fine di questo percorso....quand'è che smetterò di desiderarla...prima o poi certamente...anni...
Che sfogatona...vi ringrazio per l'aiuto che m'avete dato non immaginate quanto!!!!!! Sapevo che fossero dinamiche diffuse ma non immaginavo così; addirittura sovrapponibili per certi versi. Menomale, è consolante dopo tante illusioni e tonfi a testa in giù. Spero di leggere qualche commento...grazie mille!