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niko81

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messaggi di niko81

  1. Era per dire che le vostre vite non sono nelle mani delle agenzie, a meno che non le mettiate voi.

    Le agenzie basta evitarle e le mani finiscono per mettersele addosso tra di loro...

    Sarebbe diverso se il grosso del lavoro passasse attraverso di loro, ma così non è: è solo una

    piccola parte. Molto meno di quanto esse stesse vogliono far credere per invitare la gente a

    mettersi nelle loro mani perché è su questo che fanno affari.

    Poi chiaro che questo non implica che andando per altre vie è tutto rose e fiori... anzi...

    (magari t'ho dato l'impressione di sostenere questo... in tal caso mi scuso: non lo penso).

    mi hai fatto un discorso cm se avessi 20 anni, cmq non ho voglia di fare polemica ti auguro di nn trovarti mai nella mia situazione ciao

  2. Guarda Niko, sicuramente quelle agenzie sono una piaga sotto molti aspetti (non ultimo quello delle false

    offerte di lavoro che pubblicano per motivi commerciali e che alimentano il mito per cui ce n'è per chiunque

    ha voglia), però tieni conto di una cosa: tra i vari canali di ingresso al lavoro costituiscono un canale

    relativamente piccolo, quindi si può benissimo starne alla larga senza andare ad incidere troppo sulle

    proprie possibilità di trovare lavoro (e senza perdere tempo provando a navigare canali "secchi" e nei

    quali si va incontro a prese in giro e umiliazioni che certo non aiutano).

    Avendo fatto diversi lavori probabilmente sai già quali sono i canali che funzionano di più e quelli che

    funzionano di meno, comunque qui c'è una tabellina che forse può tornare utile per orientarsi:

    http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/dossier/dettaglio/imprese-canali-utilizzati-per-assunzioni/3589612

    Come puoi vedere, i canali che danno possibilità maggiori sono quelli che passano attraverso le conoscenze,

    dirette o indirette. Quindi è meglio cercare di curare quelle che perdere tempo a inseguire consigli spesso

    basati più su un'idea pubblicitaria (e fasulla) del mondo del lavoro, che sul mondo del lavoro reale.

    Spero tanto che questa indicazione ti possa tornare utile. Mi dispiace sempre molto quando vedo qualcuno

    abbattuto per questi motivi...

    mi sa che non hai capito.

  3. mi puoi raccontare la tua storia? sei disoccupato?

    grazie per il video, so cosa prova quel ragazzo è frustrante sapere che le nostre vite sono in mano a queste agenzie che ci trattano come oggetti.

    poi c'è il nostro ministro Brunetta che ci definisce l'Italia peggiore lui non sa cosa vuol dire a 30 anni non poter costruire la proria famiglia pensare al futuro perchè questo condiziona anche la mia vita privatza.........scusa per lo sfogo

  4. si

    non sopporto la guerra tra poveri, quando sento arrivano gli immigrati portano via il lavoro a noi italiani, 50 anni fà si diceva lo stesso dei meridionali. Mi ritengo una persona fortunata perchè io ho provato la povertà vera e so cosa vuol dire avere fame andare in giro scalzo perchè nn puoi permetterti dele scarpe poi sono stato aiutato dalle suore che mi hanno dato da mangiare da dormire poi sn stato addottato quindi nn posso lamentarmi altri bambini nn hanno avuto la stessa fortuna mia..........no alla guerra tra poveri

  5. Holà, un altro trentino! 67.gif Di che zona sei? Io sono della val di Fiemme.

    Riguardo a quello che chiedi, penso che il fatto che tu fatichi ad avere accesso al lavoro perché

    non abbastanza extracomunitario è decisamente sintomatico di quanto si giochi al ribasso ...

    Tra l'altro non so se hai notato ma da diverso tempo c'è l'abitudine di portare gli immigrati come

    esempi virtuosi alla c.d. "parte peggiore dell'Italia" che invece sarebbe precaria o disoccupata solo

    perché "non ha voglia di faticare". Stiamo attenti perché 'sti mercanti da quattro soldi finiranno

    per mettere gli uni contro gli altri a menarsi tra di loro...

    parli della guerra tra poveri?

  6. Salve a tutti, sono un ragazzo di 30 anni abito in Trentino con i genitori perchè sono disoccupato da 2 anni ho iniziato a lavorare 18 anni ho cambiato molti lavori ho fatto l'operaio, il carpentiere, l'imbianchino, falegname, l'artigiano, il cameriere/barista. esperienze lavorative nè ho molta però è da due anni che non lavoro e devo fare il mantenuto, e questo mi pesa moltissimo. Non vi ho detto una cosa io sono nato in India e sono stao addottato e questo è un handicap per me perchè la gente che mi vede pensa subito questo è un marrocchino immigrato e quando scoprono che sono italiano ci rimangono male perchè devono assumerti in modo regolare non in nero se ti assumono IO SONO LA NUOVA GENERAZIONE ITALIANA non riconosciuta dalla società civile o meglio non tutta, io oltre al problema del lavoro che hanno i ragazzi della mia generazione devo aggiucerci anche questo...........voi cosa nè pensate?

  7. Che ne pensate del referendum abrogativo che probabilmente si terrà il 12 giugno sul tema del nucleare? Siete favorevoli o contrari alla costruzione e messa in opera di nuove centrali atomiche in Italia? Stranamente se ne parla pochissimo. Eppure, come il quesito in materia di acque, mi sembra una cosa importante.

    certo che è importante, e il governo nn ne parla perchè ha paura che la gente vada a votare......Andiamo a votare ragazzi qui c'è in ballo il nostro futuro e quello dei nostri figli.......NO AL NUCLEARE, SI ACQUA PUBBLICA, DEVI FARTI PROCCESSARE BERLU....................

  8. sono sempre andata, nn me ne sono perso uno .......tanto cosa credi che si raggiunga il 51%?

    la gente se ne frega e tutte le volte nn raggiunge mai la quota ( nn mi viene la parola?

    è proprio perchè c'è gente che ragiona cm te che nn si arriva al 51%

    le cose nn cambieranno mai se noi siamo i primi a permetterlo, guarda l'ultimo refrendum sul nucleare, e dobbiamo ringraziare quei italiani che hanno detto no al nucleare altrimenti a quest'ora avremmo avuto ancora il nucleare in Italia e visto cm costruiamo la case ( vedi l'Aquila) prova a immaginarti che disastro, altro che Fukushima.

  9. A quanto leggo, il comune di roma, per bocca del sindaco, comunica che il costo complessivo dello scherzetto di beatificazione, a carico dell'ente locale, è pari a 4,6 milioni di euro. Sembra che sia stato ,non troppo velatamente, richiesto un contributo allo stato.

    Roba da matti, allora era meglio celebrare il matrimonio regale inglese, almeno ci potevamo consolare con le grazie di Pippa....

    concordo con te al 100%, forse perchè nn sn credente anke se mi stava simptico quel Papa e poi sinceramente nn ho capito perchè lo hanno beatificato, Madre Teresa meritava ma lui? che andava in giro cn limusin e autista e nn sa cosè la povertà quella vera io si e l'ho provata sulla mia pelle.........

  10. <!--quoteo(post=295029:date= 7 8 2010, 12:02 :name=Piper)--><div class='quotetop'>CITAZIONE(Piper @ 7 8 2010, 12:02 ) <a href="index.php?act=findpost&pid=295029"><{POST_SNAPBACK}></a></div><div class='quotemain'><!--quotec-->Grazie Impa, ma il mio problema non è quello da te descritto. Io non litigo o discuto sempre con mio padre perchè il rapporto è praticamente inesistente.......è che non riesco ad accettare la sua debolezza.......le discussioni sono pochissime e quando ci sono in realtà sono io che discuto contro un muro perchè lui o si trincera dietro le solite cose senza ragionare, pensare e ascoltare quello che dici oppure stà zitto...............sono io che sbaglio nel non acettare lui........vorrei capire come migliorarmi..........<!--QuoteEnd--></div><!--QuoteEEnd-->

    Uno dei modi che hai per accettarlo è conoscerlo, ma non intendo conoscerlo come padre, bensì come persona e capire perchè è così, che cosa nella vita l'ha portato ad essere quello che è oggi ed il padre che è stato.

    ciao anche io sto attraversando una situazione simile, tu dici che dobbiamo conoscerlo come persona ti do ragione ma se quando parli trovi un muro puoi avere tutte le belle intenzioni di questo mondo ma se le cose non si fanno in due non si risolveranno mai.......ti auguro di riuscire stare meglio ed avere un buon rapporto cn tuo padre..........auguri a tutti e buone feste

  11. Certo, hai ragione, però penso che in questa fase di distacco devi elaborare prima il tuo rapporto con le figure genitoriali, che poi sono l'imprinting dei tuoi rapporti con gli altri in gran parte, non credi ?

    Forse Niko è sta attraversando questa fase, non so è un ipotesi.

    bravo hai afferrato in pieno

  12. Ciao Niko,

    ti posso solo descrivere ciò che ho provato io, in una situazione diversa dalla tua ma forse con certi punti di contatto.

    I miei genitori si separarono quando avevo 6 anni. Poco tempo dopo mia madre incontrò l'uomo che poi ha sposato e che per me è stato un padre adottivo in senso atecnico ma effettivo.

    Eravamo in due fratelli e il mio reale genitore ci ha sempre trascurati e trattati come un peso , un fastidio.

    Bene, mio papà "adottivo" si è fatto carico di farci davvero da padre, cercando come ha potuto di essere presente e partecipe nella nostra vita.

    Ovviamente, come tutti gli esseri umani, aveva i suoi limiti, i suoi momenti di stanchezza, gli sbalzi d'umore e debbo dire che anche noi lo abbiamo messo a dura prova.

    Capisco quello che provi a volte nei suoi confronti, perchè, nonostante la realtà che ti ho sopra descritto, io ero molto affezionato a un genitore che in realtà non mi considerava. E più non mi amava, più io disperatamente cercavo il suo affetto, la sua presenza. Rifiutavo con rabbia e ostilità invece moltissimo di quellò che il papà "adottivo" cercava di darmi. Di conseguenza, spesso gli scontri erano sostenuti tra me e lui. Ti posso assicurare che dentro di me lo odiavo perchè lo vedevo un pò come la causa del mancato amore di mio padre. della sua assenza. Per un certo periodo si creò un clima di tensione che non puoi immaginare. Anche lui reagiva difendendosi con una certa aggressività nei miei confronti. Ricordo ancora che quando la sera si apriva il cancello e sentivo la sua auto rientrare provavo un senso di rabbia e di angoscia. Eppure magari lui tornava con un regalo oppure mi proponeva di fare delle cose insieme. Pian piano, crescendo ho aperto gli occhi sul mio vero padre, sommando delusioni su delusioni, finchè arrivato alla adolescenza ho cominciato a domandarmi davvero chi fosse quest'uomo con cui vivevo e che mi trattava da figlio nonostante tutto.

    Non so, crescendo scoprii che lentamente che il modo di pensare, gli interessi, lo stile di vita che avevo erano miei e nati nel rapporto con quest'uomo. Non dico che ho cominciato ad amarlo come un padre, ma la mia affettività verso di lui cambiava. Lo ascoltavo come un filgio fa col proprio genitore, cercavo di imitarlo, mi rendevo conto di quanto ricco interiormente fosse. Sai l'affetto è venuto pian piano, nel tempo. Mi sono reso conto che era lui, nonostante lo avesi tanto odiato per tenerlo lontano, che mi aveva "plasmato" in un certo senso. Ho capito allora che il legame biologico non contava nulla o molto poco. Contava la relazione di affetto e il ruolo di padre che quest'uomo ha avuto per me. Assurdamente, ancora oggi, quando qualcuno mi chiede chi era tuo padre, inconsciamente ho sempre un attimo di esitazione, perchè mi riesce naturale dire che lo era l'"adottivo", invece poi a livello formale mi rassegno a dire il nome del mio genitore biologico. Ma lo faccio con tristezza nel cuore. Mi sembra quasi di tradire l'unico vero legame con una figura paterna che ho avuto.

    Riguardo ai rapporti con gli altri, ricordo che anche io avevo dentro me una forte rabbia e anche una certa umiliazione, difficile da gestire senza esplodere in qualche modo.

    Sai, quando i miei si separarono in questo paese la legge che permetteva il divorzio era entrata in vigore da poco, con alterne vicende che ora non interessano, dico entrata in vigore in un paese cattolico. A scuola io ero trattato come un diverso, un pò come un paria, sia dai miei compagni che da alcuni insegnanti, proprio per il fatto che i miei genitori avevano intrapreso la via del divorzio.Oltre chè essere definito miscredente perchè non sono cattolico ed ero reo di di non avere mai fatto cresima e comunione, costretto pure ad andare in chiesa alle feste comandate, io che non sapevo nemmeno come ci si fa il segno della croce. Mi toccava copiare gli altri per non essere rimproverato dall'insegnante.

    Non immagini quanto fosse umilante rispodere a certe domande dei tuoi amici. Fortunatamente io ho un carattere piuttosto combattivo, se mi sento provocato, anche se non amo lo scontro, e riuscivo a rispondergli per le rime, insegnanti compresi. Ma quanta rabbia dentro! La sfogavo come potevo ma non riuscivo mai a sentirmi sereno.

    Sai quando le cose sono cambiate? Quando ho capito chi era veramente mio padre, quello che davvero avevo avuto la fortuna di trovare sulla mia strada.

    Quando ho scoperto che gli volevo un mondo di bene, con tutte le sue debolezze e la sua forza.

    Lui adesso non c'è più, ma non dimenticherò mai che l'ultima cosa che mi ha chiesto è stata "mi vuoi bene"? E io sono scoppiato in lacrime e gli ho detto Sì, non sai quanto!"

    Scusa la lunghezza del post, forse mi hai dato il motivo di sfogare il mio senso di colpa per non aver riconosciuto l'amore quando ero bambino.

    Ma quello che vorrei dirti è semplicemente questo: ama tuo padre, per tutto e in tutto quello che è, pensa che è una persona come te, con le sue debolezze, le sue insicurezze, con un ruolo difficile da vivere. Siate alleati.

    Sono certo che questo ti aiuterà un pò anche nel resto dei tuoi rapporti con gli altri.

    Un saluto!

    ciao Stauffenberg, grazie per la tua risposta

    mi ha fatto piacere sentire la tua storia e sn felice che cn tuo padre ti sei chiarito ma dubito tra me e il mio accadrà lo stesso

    magari chissà un giorno, cm ti ho detto io sn stato addottato 5 anni che è diverso che essserlo a 1 anno o 2, perchè 5 anni della mia vita li ho trascorsi " da solo" è difficile da far capire agli altri perchè in orfanotrofio (non finirò mai di ringraziare le suore che lo gestivano) sei abbandonato ti senti tale anche se tuoi genitori nn nè hanno colpa, tutto questo per dirti potrebbe aver influenzato il mio rapporto cn lui, io mi accontenterei di nn essere cosi irrascibile rispondere male poi ci ripenso dico ma perchè ho reagito cosi? un volta nn lo avrei mai fatto, e nn tremare cm un idiota quando ci sn scontri duri...........P:S. non credo in dio

  13. Ciao a tutti è la prima volta che scrivo, spero di trovare in questo sito l'aiuto che mi serve.

    Sn un ragazzo di 29 anni nato in India sn stato in un orfanotrofio poi adottato a 5 anni da una coppia italiana

    ho fatto le scuole qua cn tutte le conseguenze che questo comporta (parlo del razzismo a scuola) in questo momento sn disoccupato e cerco lavoro e vivo ancora cn i miei

    premesso che i miei genitori addottivi sono bravissime persone e voglio molto bene e devo molto a loro e io ho un brutto carattere ho la mia parte di colpa, il problema è il rapporto che ho con il mio padre addottivo che faccio fatica a chiamarlo padre. Da piccolo avevo paura di lui a contraddirlo perchè ha un carattere contrastante ci sn dei momenti che ti tratta se fossi scarpa vecchia e dei momenti ti dice se vuoi ti compro il cell nuovo perhè lui non ha mezzemisure e questo cn il tempo mi ha portato a chiudermi sempre di più cn lui, quando lo contradici lui si mette a gridare e questo mi fa stare male e dentro di me c'è un tale rancore che quando sn situazioni di confronto duro cn qualsisi persona cominciano a tremare e questo mi fa sentire inferiore nei confronti dei altri e io credo sia tutto o quasi riconducibile al rancore rabbia nn so neanche io cm chiamarla che provo verso di lui. Posso sconfiggere questa rabbia? purtoppo nn posso permettermi uno psicologo anche se nè avrei bisogno

    voi credete questo sentimento che provo sia dovuto anche dal mio rapporto cn mio padre? oppure sn altre le cause?

    grazie a chi risponderà

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