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Dama

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Che riguarda Dama

  • Compleanno 27/11/1989

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    Female
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    Psicologia, Filosofia, Suonare il pianoforte, ascoltare musica di ogni genere

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Reputazione comunità

  1. che mi sono tolta due pesi enormi! sono contentissima!

  2. Dama

    ...mi presento

    benvenuto Jocker 77;) programmazione neurolinguistica eh?...appena fatta in Counseling°_°..ho dato giusto l'esame oggi!..veramente gli esami erano due...l'altro era neuro!
  3. Dama

    bentrovati

    ciao Prugna!;)
  4. Dama

    UN PASSATO CHE NON PASSA

    Ritengo che in questo caso 5 mesi siano sicuramente pochi per dimenticare... Penso che tu, in questi tre anni e mezzo, abbia dato per scontata la sua presenza nella tua vita..come un "tutto è dovuto"..nel momento in cui ti sei reso conto che il tuo unico punto fermo non c'è più sei crollato, come privo di certezze.
  5. Figurati non c'è di che...spero le cose possano migliorare:) Se, magari, dal tuo ultimo incontro con "un particolare" psicologo non avevi tratto molto beneficio, potresti provare a cambiare persona. Il beneficio di una "terapia" dipende molto anche dal tipo di relazione che si riesce ad instaurare tra psicologo e cliente.
  6. Dama

    Buon 2011

    Da parte mia Benvenuta e Buon 2011!
  7. Beh un pò dipende dal tuo stile di comunicazione, quindi in questo senso, a mio parere, più di tanto non si può fare. Cmq io ai tempi, prima di iniziare l'università, ero andata a fare delle sedute di Counseling Psicologico, più per altri motivi legati a una mia curiosità personale che per necessità. Alla fine però mi sono trovata bene, anzi mi è servito anche per guardare la cose sotto una prospettiva diversa, capendo derminati miei meccanismi che adottavo stando tra le persone (amici, coetanei ecc..). Quindi, secondo me, non farebbe sicuramente male andare da uno psicologo per cercare di "sistemare" questo problema, quanto meno migliorando la situazione..cmq precludendo il fatto che tu, a mio giudizio, non hai nulla di patologico. Poi, sicuramente, anche il passare del tempo, la crescita personale, l'inserimento in nuovi contesti magari più indicati per te potrebbero portarti,anzi,sicuramente di porteranno, a creare nuove amicizie più profonde e significative. Buon Anno anche a te;)
  8. Un Buon Anno a tutti voi!
  9. Mi ci sono ritrovata molto in questi due punti da te scritti. Anche io, soprattutto quando ero alle superiori, non mi sentivo affatto ascoltata dalle mie amiche, sembrava che facessero uno sforzo "immane" per restare ad ascoltarmi..e appena l'argomento decadeva ricominciavano a parlare di loro stesse. In realtà con il tempo ho notato che non facevano così solo con me ma anche fra di loro. Mi definivano un'amica in grado di "ascoltare e di comprendere", ma non si accorgevano della poca importanza che, non ascoltando, davano ai problemi o discorsi altrui. Tra l'altro poi è questo il motivo che all'inizio mi ha portato a studiare Psicologia..ritengo che viviamo purtroppo in una società in cui la gente è molto egoista ma al tempo stesso si ha l'esigenza di essere ascoltati davvero e sinceramente. C'è una quasi totale mancanza di empatia e si vive solo di ceco conformismo. Successivamente, con il passare del tempo e inserita in un nuovo clima (universitario) sono riuscita a trovare delle amiche sincere con cui confrontarmi e per le quali conta molto essere ascoltate ma soprattutto ascoltare. Cmq ancora oggi le mie vere amicizie le conte sulle dita di una mano. Trovo azzeccata anche la frase detta da Roby :"Di solito la gente in gamba viene accuratamente evitata perché è un parametro di confronto spietato." Sì, purtroppo, nella maggior parte dei casi alla gente che si sà distinguere dalla massa, proprio perchè si distingue, non viene prestata la dovuta attenzione. Da quello che hai scritto sembri essere una persona molto sensibile, profonda ed emotiva e anche in questo un pò mi ci ritrovo. Persone con questo tipo di "modo d'essere" si ritrovano, come hai detto tu, logicamente molto meglio a parlare con una sola persona "alla volta" piuttosto che in gruppo. Innanzitutto perchè la persona parla solo con te e non può farlo con altre, quindi la sua attenzione è maggiormente attiva nei tuoi confronti. Secondariamente in gruppo, come ho detto, prevale il conformismo, chi non sà stare a tale conformismo viene escluso in automatico oppure si sente escluso dalle conversazioni, non si ritiene partecipe e nemmeno ritiene che la sua opinione conti qualcosa. Poi c'è da dire che in un gruppo c'è sempre il Leader che traina il "gregge", dunque gli altri sottostanno a decisioni che sono di una o due persone e in queste situazioni è molto difficile "fare il diverso" rischiando di incrinare il clima generale di approvazione..quindi in questi casi si tende o a stare zitti oppure ad acconsentire controvoglia.
  10. Dama

    il vostro uomo ideale...

    magari non proprio "super" dotati...ma ben dotati secondo me sì
  11. e nulla è cambiato?o senti che qualcosa si è smosso?
  12. Dama

    il vostro uomo ideale...

    Molto carino.... tanto per restare in tema...io trovo molto sexi anche l'attore di Leverage...Aldis Hodge..
  13. Innanzitutto...tu hai detto di avere problemi a relazionarti con gli altri tuoi coetanei, ma concretamente non hai spiegato come si manifestano queste tue difficoltà. Secondariamente hai detto che vieni da un' esperienza passata problematica perchè hai "dovuto" lasciare i tuoi vecchi amici ma la causa non sembra che provenga da te no?come hai scritto tu è a causa dei continui spostamenti della tua famiglia. Quindi ci sono due opzioni..o il problema proviene da un tuo stile di personalità un pò introverso oppure la causa è esterna, non dipende da te, ma dal tuo continuo cambio di luogo e ovviamente questo tuo continuo spostarti influisce sulla creazione di amicizie che siano durature nel tempo. Ecco, ci sarebbe da chiarire questo punto, cercando di capire se l'attribuzione causale è interna o esterna. Per rispondere alla tua domanda...a chi potrei rivolgermi?...beh..a quanto tu mi hai detto non sembri avere disturbi patologici, sembra che tu abbia delle difficoltà personali di socializzazione che diventano dei problemi quando ti devi relazionare..quindi io personalmente proverei con delle sedute di Counseling Psicologico..non mi sembri bisognoso di un intervento di Psicoterapia...ovviamente mi baso su quello che hai scritto in prima battuta. Giudico in base agli elementi che mi hai dato.
  14. Ciao Michael...ti dò da parte mia un caloroso benvenuto... Questa frase non mi piace molto...leggere da "qualche parte in internet" che hai un "forte" disturbo evitante di personalità mi fà restare scettica e quanto meno dubbiosa..occorre prima testare concretamente vis a vis se hai davvero tale disturbo non ci si può solo affidare ad internet.
  15. Tranquilla Valentina io penso che non ci sia assolutamente nulla di "maledettamente sbagliato in te"..come già ti ho scritto il tempo necessario per curare la ferite varia a seconda del nostro stile di personalità. Non pensare di essere "strana" o "diversa" solo perchè dopo 3 mesi non hai ancora superato il tutto. Dico che personalmente per non pensare più a come era finita tra me e il mio "primo amore" mi ci è voluto un annetto..quindi,capirai che per me 3 mesi sono un tempo importante ma non sufficiente. Secondariamente la cosa davvero buffa è che quasi sempre quando finisce una storia non riusciamo a odiare chi ci ha fatto soffrire..e questo è normale Valentina,insomma noi soffriamo proprio perchè teniamo a lui e a ciò che avevamo quindi com'è possibile al contempo odiarlo? forse ci possiamo arrabbiare per com'è finita, possiamo sfogarci ma in fondo al cuore sappiamo che ci ha dato qualcosa di importante che resterà a lungo (o per sempre) in noi. I genitori, amandoci possono ascoltarci, consolarci, ma non sempre riescono pienamente a comprenderci, vuoi per una grande differenza d'età, vuoi per l'esperienza accumulata, vuoi per i piccoli problemi che quotidianamente vivono. Magari tua madre non ha mai vissuto da giovane la fine del primo amore, come lo vivi tu...oppure non se ne ricorda..o rimembra ma con l'esperienza e l'età che ora ha dopo un pò tende a minimizzare. Diciamo che "è una mamma per amica...ma fino ad un certo punto!" il genitore molto spesso non ricorda più cosa significa avere dei problemi adolescenziali..e questo mi intristisce a dire la verità..spero, se avrò la fortuna di diventare madre, di non dimenticare cosa significa avere 15 anni! Le amiche, da parte, sono comprensive ma più che altro tendono a dare soluzioni immediate che pongano fine al tuo tormento..non capendo che tra il dire e il fare molte volte ci stà in mezzo il mare. Tu non hai qualche hobby, sport che puoi usare come valvola di sfogo per scaricare l'angoscia, la rabbia, la delusione?
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