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Flytrap

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  1. Flytrap

    Gran delirio mentale

    Salve, sono un ragazzo di 26 anni, ultimamente la situazione ha preso una (ulteriore) brutta piega. Mi sento molto giù e ho sviluppato dei notevoli complessi di inferiorità verso le altre persone. Sono figlio unico e fin da bambino mi son sentito diverso dagli altri. Pur avendo una scuola di quartiere i miei genitori decisero di mandarmi a studiare in un'altra scuola che secondo loro era migliore e che si trovava invece relativamente distante da casa. La cultura era privilegiata ai rapporti interpersonali. O quanto meno questo è quello che io mi ricordo di quel periodo. Mi ricordo infatti di avere paura se prendevo un cattivo giudizio, ma non mi preoccupavo se baruffavo con qualcuno. Gli amici che avevo erano quelli di scuola che però vedevo solo durante le ore di lezione, salvo rare eccezioni. Nel mio quartiere non avevo altre relazioni con i miei coetanei. Poi venne il tempo delle medie (sempre mai nella scuola di quartiere (manco abitassi nel bronx...)) dove venni spesso schernito perchè ero diverso nel vestire, nei modi di pensare, e non riuscivo a reagire alle provocazioni. Questo ultimo fatto in particolare fece scatenare la furia meschina dei carnefici della scuola che non perdevano occasione di ridicolizzarmi davanti a tutti. Non ho mai capito perchè non riuscivo a ribellarmi anche se comunque la furia per di disintegrarli a mazzate c'era tutta. Mai violenza fisica, "solo" psicologica. In quel periodo covai una rabbia micidiale e la cosa mi turba ancora adesso. Dopo tre anni il pensiero di essere uno sfigato buono a nulla era entrato in me e la fobia sociale era diventata qualcosa di tangibile. Alle superiori andò leggermente meglio, ma accadde un fatto non troppo bello. Mi fecero provare l'alcol. Grazie all'alcol ogni inibizione era andata via e, in concomitanza ad un maggior apprezzamento da parte dei miei compagni pensai che ubriacarsi fosse una cosa normale. Le conseguenze non sono difficili da capire. Per anni ho abusato di alcol facendo figuracce in giro con sensi di colpa pazzeschi e crolli notevoli di autostima. Ho provato a non bere quando conoscevo gente nuova e devo dire che non è andata troppo bene (almeno secondo il mio punto di vista). Soprattutto i miei coetanei, di primo acchito mi reputano fondamentalmente uno chiuso e senza nulla da dire. Poi, molto dopo, quando mi avevano conosciuto meglio saltano fuori con cose tipo "non avrei mai detto che sei cosi...sei una persona meravigliosa piena di risorse ecc". Ma questo non mi basta a togliere il senso di inferiorità che mi genera il blocco mentale con gli sconosciuti. Ho la necessità di dover essere "di più" perchè così "non è abbastanza". E di fatti questa mentalità mi ha fatto diventare abbastanza perfezionista. Cioè o 0 oppure 100. Bianco o nero. Il fatto di dover essere sempre al top non mi concede di poter sbagliare, perchè lo sbaglio mi causa umiliazione. La cosa buffa è che la stessa cosa mi umilia solo se avviene in pubblico, se sono da solo ci passo sopra. Perchè in realtà di umiliante non c'è nulla. Per esempio se dipingo un quadro e non è venuto bene, penso che lo rifarò. Se qualcuno mi dice che quel quadro non è venuto bene mi incupisco. Ora, so di essere in gamba a fare tutto quello che non concerne la sfera del sociale. Tra i problemi maggiori ho la necessità della validazione sociale per fare qualcosa (vedi la storia del quadro), e penso quasi sempre di non essere capace a fare qualcosa, anche se in realtà razionalmente sono sicuro di saperla fare. Sono molto artista, molti amici si complimentano per questo, apprezzano che so suonare, sono un bel ragazzo ma quando le ragazze mi fanno un complimento penso, irrazionalmente, che mi stiano prendendo in giro. E di conseguenza reagisco male. Inutile dire che la mia situazione sentimentale è un disastro. Le mie relazioni sono state più che altro delle brevi avventure, ma quasi mai niente di profondo (penso sia la paura di soffrire). Sembrava più che dovessi dimostrare qualcosa (cioè che fossi un dongiovanni, cosa peraltro falsa, per cercare di bilanciare le lacune amorose del passato e non sentirmi un inetto) piuttosto che godermi l'interazione e i momenti davvero magici che si possono avere con la donna. Inoltre, dopo aver appreso che per una donna l'aspetto fisico dell'uomo conta abbastanza poco ma conta quasi solo il carattere, la cosa è peggiorata ulteriormente perchè ho provato a modificare il mio carattere in una sorta di spavalderia peraltro fintissima che ha finito per farmi prendere per matto dalle sventurate con cui ci provavo e ad un ulteriore collasso del mio "io". Ora, dopo aver letto svagonate di libri su autorealizzazione, PNL e guru orientali vari, non so piu che cosa fare per uscire da questa situazione di inferiorità. So che dovrei calmarmi e rilassarmi, che il mondo non gira intorno a me e smetterla di pensare che tutti mi giudichino negativamente, ma mi è difficile. Penso che molti pensieri e valori altrui di coloro che mi hanno fatto soffrire in passato si siano radicati in me. Cioè a volte penso con la testa dei miei ex-carnefici. Help please
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