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messaggi di senzapadroni
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E' indubbiamente un rapporto malato...
La chiave per uscirne non la conosco, se non quella di allontanarsi fisicamente (ma solo come aiuto per riuscire a farlo anche con la testa), ma in quel caso si dovranno mettere in conto i sensi di colpa...
La mia amica fa di tutto per ignorarla (sia la madre che i sensi di colpa) tuffandosi in mille attività extra impiego... Ma anche queste snervano... e fanno ammalare...
Credo sia meglio l'affrontare di petto la questione... magari indagando sul vostro modo di relazionarvi passato... Per esempio: come la ricordi nel rapportarsi con te, figlia, o con tuo padre?
E poi dal lato pratico: tuo padre non se ne fa minimamente carico? Tu ne parli con lui?
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I tempi cambiano, come le mode nell'abbigliamento e i canoni estetici di gradimento in base all'epoca.
Un'estetista dice: "C'è chi pensa che gli uomini la preferiscono così, chi invece,si sente più in ordine e pulita, altre odiano i peli e non ne vogliono neppure uno.. ."
Considerando che la depilazione è sia dolorosa che fastidiosa, io mi chiedo: noi donne lo facciamo per noi stesse o per piacere agli uomini? (la seconda sarebbe avvilente, no?)
E poi: davvero i maschietti ci preferiscono depilate? E se si, perché? Fantasie a luci rosse d'altri tempi o tendenze pedofile?
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Personalmente preferisco l'sms...e non rispondo nemmeno subito.... ma perchè ci devo riflettere tipo...... ma secondo voi cos'ho che non va?
Ma soprattutto, a voi capita di non rispondere???
Grazie.................
Io non amo il telefono e nemmeno le chat... Preferisco qualsiasi altro tipo di comunicazione dove sia possibile prendersi il tempo per riflettere prima di rispondere...
A volte, quando non mi sento proprio di rispondere al telefono, lo lascio squillare... poi richiamo io non appena mi sento in grado di farlo...
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Che ne pensate?
Potrebbe venire da una famiglia dove non esiste comunicazione... Mi sembra incapace di relazionarsi...
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Aumento di peso con la paroxetina?
Dipende da vari fattori, ormonali, di costituzione etc., oltre alla durata dell'assunzione...
Io, tendenzialmente magra (spesso molto magra), dopo 8 anni di assunzione sono aumentata di qualche chilo con sensazione di gonfiore ma lo potrei addebitare all'età... prossima alla menopausa...
Ma non è il tuo caso, Silvia.
Comunque dovresti soppesare queste minime possibilità con la probabilità di una vita meno angosciante per te e i tuoi figli...
Io, avevo scelto la seconda...
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allora, io a volte vorrei fumarmi una canna, cioè farmi qualche tiro in compagnia
solo che sto prendendo psicofarmaci e non credo sia una buona idea...
ho chiesto alla mia psichiatra se fa male fumare con gli piscofarmaci e lei mi ha risposto che non è che fa male prendendo psicofarmaci ma che fanno male comunque come sostanze.
ma perchè fa male davvero farsi una canna??? in che senso??
cioè la droga potrebbe essere tagliata male, che rischio potrei correre??
mi sono rotta dei farmaci
Consiglio: NO all'associazione cannabis+psicofarmaci!
Parere che condivido: l'unica cosa negativa alla cannabis è il proibizionismo, fatto nella prima metà del secolo scorso per rivalità politiche/commerciali, rinunciando così all'utilizzo di molti benefici, pure medici, della pianta stessa e aumentando il danno all'ambiente..
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Suggerisco un altro aiutino per aumentare l'autostima:
Coltivare una piantina!
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nn mi va'. ormai tutto e' passato ed anche se le cicatrici son rimaste
son contento di averle superate.
le mie (cicatrici) sono putrefatte...
un aiutino per seccarle,... no?
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Qualcuno di voi assume o ha assunto il Daparox?
Esperienze?
Ho iniziato a prenderlo da poco e vorrei confrontarmi con altri...
Daparox (Paroxetina)?
L'ho preso per tanti anni... fino a qualche mese fa.
La risposta di ogni farmaco è individuale, comunque, nel mio caso, è stata positiva.
ciao Silvia!
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Ciao stufa78,
se posso chiedere: tua madre vive sola? e poi: tu sei l'unica figlia?
Il tuo sfogo è uguale a quello di una mia amica, figlia unica appunto, con una madre in terapia psichiatrica.
Questa ragazza trova sollievo solo nei periodi in cui sua madre vive una relazione.... Nel senso che, in quei periodi, la madre scarica tutto su qualcun "altro". Ma purtroppo il problema si ripresenta più pesante quando la relazione finisce...
Davvero, sono situazioni che sfiniscono... Secondo me, servirebbe un allontanamento anche fisico, per imparare l'allontanamento mentale...
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Ho riscontrato che oggi rientra nelle abitudini femminili il depilarsi anche le parti intime.
Fino a qualche decennio fa, era impensabile.
Ricordo star del cinema che mostravano con tanta naturalezza tutta la loro peluria... con grande apprezzamento dei maschietti!
Anche alcuni Scrittori o Poeti la decantavano...
Voi che ne pensate?
Vi siete già adeguate a questa "moda"?
E se non è così, vi è mai stato richiesto, o avete mai chiesto, di farlo?
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cara tra poco esco
Positivo!
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se tu sapessi della mia adoloscenza ti verrebbero le lacrime agli occhi.
me la racconti?
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la storia continua .....ormai la nostra è una guerra , fra una denuncia e l'altra ecc soltanto che io sono esausta e credo che lui lo sappia spero di riuscire a tenere sempre il mio istinto sotto controllo
Ma stasera non dovevi vedere i tuoi compagni di merende? Solo poche ore fa eri felice per questo...
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dopo 20 anni nn è facile ricominciare
Immagina ... non che devi ricominciare ma... che devi continuare a vivere la tua vita... con il tuo bagaglio di esperienza
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avrei un sacco di cose da scrivere ......ma nn posso più
Perché non puoi più?
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Bellissimo, romantico, semplice, breve, intenso....
Qualcosa di bello hai vissuto... Qualcosa di bello è rimasto...
(io... manco quello...)
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Cosa intendi per "mondo a parte"?
Un mondo chiuso, senza relazioni esterne...
Ma io sono più grande di voi. Io ho già vissuto abbastanza...
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E il tuo viaggio di nozze, Silvia, come è stato? Come lo ricordi?
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.............Ho avuto una storia molto complicata di circa 5 anni con un ragazzo che ho amato troppo probabilmente e di cui sono stata solo la sua ombra... sottomessa e privata della mia vita.
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So di aver bisogno di una persona vicino adesso... sono disposta a lasciarmi andare, ma perchè allora continuo sempre a cercare quel tipo di persona che non mi desidera? forse è talmente tanta la paura di legarmi sul serio che vado a cercare le storie più impossibili per evitare che ci sia il rischio di innamorarmi... non lo so... ma cosa devo fare?
Forse, stiamo lontane dai legami affettivi perché non sappiamo gestirli... perché appunto, quando amiamo, amiamo troppo, fino ad annullarci...
Io, per poche briciole di attenzione, mi lasciavo usare, sfruttare... ho dato tutto, troppo... Come a pagare per qualcosa che non meritavo... (imput dettati nella mia infanzia)
Ora, consapevole che da questo meccanismo vizioso non ne so uscire, mi impongo di vivere in un "mondo a parte"... Ma si soffre anche qui...
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Riflessi ritardati = sinapsi lente alla connessione...
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CIAO Grabri .Interessante, ma però non è cosi' facile controllare il nostro cervello che è condizionato soprattutto dalle esperienze di vita che una persona è costretta ad affrontare...
No, non è facile... Noi siamo incalliti, dipendenti dalle stesse emozioni, anche se autodistruttive...
Ma se si comprende il meccanismo si viene in possesso della facoltà di cambiare ... Io la trovo una consapevolezza geniale...
Ciao Laraa!!!
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se metti tutte le storie nello stesso calderone, come puoi pensare di essere costruttiva?
e il fatto che io non abbia argomenti per aiutare costruttivamente in questo topic non ti da il permesso di darmi della codarda=persona senza coraggio. impara a rispettare le persone invece di farti prendere dalla fretta e appioppare loro il tuo insindacabile giudizio come hai fatto con serena e con me.
mi spieghi cosa c'entra la storia del marito di patrina, che aveva una relazione extraconiugale e ha abbandonato la moglie e i figli, svuotando il conto corrente, e non garantendo presenza costante coi figli... con la storia di un uomo che ha iniziato una relazione dopo la separazione, e che comunque vedendo la sofferenza dei figli prova a tornare sui suoi passi, nonostante l'amore sia finito non solo per lui ma anche per la moglie che ha un altra relazione?
mo' me lo spieghi tu perchè dovrei valutare due storie diverse nella stessa medesima maniera.
non è proprio mia abitudine valutare le situazioni in base a pregiudizi personali.
Noi partiamo dal presupposto che quello che viene detto dagli utenti sia vero, ma dovremmo considerare che manca la versione della controparte...
Io non vedo quello che vedi tu in nessuna delle due storie. Io vedo altre cose. Vedo persone anagraficamente adulte che non sanno gestire i propri impulsi... nel tempo. Vedo uomini irresponsabili, donne che li favoriscono e figli adolescenti in pericolo. E' questo atteggiamento, questo modo di gestire - non gestire - che reputo immaturo. L'unico modo per farmi capire che sono in errore è quello di dimostrarmelo.
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Difficile rispondere razionalmente quando si tratta di amore
Ma qui si parla di amore o di innamoramento fra persone anagraficamente mature?
Non vedo uno spiraglio, vorrei creare un distacco emotivo.
in Chi mi aiuta?
Inserita:
Conosco la situazione... anche dall'altra parte...
Io sono bipolare. Così mi considerano i medici, da tanti anni. Prima la chiamavano con un altro nome, che ora mi sfugge. Ecco: questa è una caratteristica nostra: difficoltà di concentrazione, mancanza di memoria breve e molto altro che certamente sai.
Ma io rifiuto l'etichetta. E spesso anche le terapie. La prima perché la psichiatria è ancora uno studio in fase di esplorazione e la seconda perché non accetto di fare da cavia.
Concordo con te sul fatto che ogni persona rappresenta un caso a se, dovuto ad una somma di fattori relativi al proprio vissuto, alle circostanze della propria vita, se poi ci metti predisposizione genetica , fragilità emotiva..., insomma tutto quello che può formare un carattere.
Comprendo pienamente il senso di impotenza e la difficoltà di gestire la situazione da parte di chi vive con una persona che "vive la vita a due velocità". Molto più problematica poi, se la persona malata è un familiare perché usa spesso i ricatti emotivi.
Io ho cresciuto due figli, che ho avuto da bambina. Dico "bambina" nel senso, si, della minore età ma anche perché in collegio dalle suore dove sono stata abbandonata, non ho certo imparato quell'autostima che ti aiuta a stare in piedi e a difendersi nel mondo di fuori. Li ho cresciuti da sola, senza un uomo a fianco o una famiglia alle spalle. Ho lottato per tenerli, con le unghie e con i denti, da chi me li voleva togliere perché ero "matta" e non avevo un lavoro "regolare". Questo lo dico forte per dimostrarti con quale livello di Ignoranza io, da malata, mi son dovuta scontrare. Inutile aggiungere che non ho avuto dall'assistenza sociale nè sussidi, né un aiutino per l'inserimento in un ambiente lavorativo in regola ...
Ebbene, tutto questo ha influito negativamente sulla crescita e formazione dei miei figli, che oltre agli ostacoli di fuori, mancanze di punti fermi, miserie affettive ecc., non potevano nemmeno fare affidamento su di me, che vivevo periodi altalenanti, come fossi costantemente sulle "montagne russe"...
Tutta questa premessa per dirti che io, negli anni, credo di aver maturato una consapevolezza del mio stato e degli effetti che lo stesso ha causato e causa, purtroppo, sulle persone che amo, i miei figli. Dopo il periodo dolorosissimo degli scontri con loro, dell'esplosione maldestra della loro rabbia e dei sensi di colpa da parte mia, mi sono reinventata un modo di vivere (o non vivere?) e di relazione (o non relazione?) meno devastante per tutti: li ho liberati da me...e mi sono "ritirata"... in me stessa...
Mia figlia dopo il suo matrimonio, ha scelto di staccarsi da me, vive lontano una giornata di treno, non cerca contatti con me. Lo accetto, non senza dolore, come parte di una sua evoluzione che non so dove ci porterà ma che di certo io non devo, non voglio ostacolare.
Mio figlio ha trovato un suo equilibrio in Scozia, dopo un lungo periodo dove mi ha letteralmente lasciata senza sue notizie. In quel periodo ho vissuto un'agonia indescrivibile ma utilissima per farmi "sturare" le orecchie del cuore... Oggi ho con lui un rapporto nuovo, bellissimo. Quando mi chiama su skipe mi sforzo di controllare la mia emotività, e se non sono in un buon periodo mi nego con la bugia che ho problemi di connessione o che sono impegnata fuori... Quando ho la possibilità di volare da lui, e quindi di vivere nella sua stessa casa, anche se per brevi periodi, abbiamo adottato un sistema di convivenza che rispetta gli spazi di ognuno, e tutto va a favore di una crescita personale e di rapporto.
Ecco, stufa78, ti ho scritto questa mia esperienza, con la speranza che tu possa trovare degli spunti per riflettere sul tuo caso e maturare delle "strategie" di rapporto meno devastanti.
Che ne pensi?