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jerrykho

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  1. Sono daccordo.il fatto é che,naturalmente,mi sento di aver maturato dei nuovi atteggiamenti verso alcune cose perchè solo ora mi rendo conto che,essendo importanti per lei,lo sono anche per me. Faccio un esempio.in 4 anni sono stato pochissime volte a casa sua con i suoi,in un pro momento perchè nn volevo,poi perchè nn lo abbiamo mai messo come priorità. Ultimamente perô avevamo cambiato idea,cercando di stare un pó più in famiglia. Ecco solo ora capisco che mi sarebbe piaciuto starci di più,non solo perchè andavo incontro alle sue esigemze,ma anche perchè mi sentivo accolto. Non so se rendo l idea.sento davvero che su alcune cose sto cambiando...
  2. proprio perchè la cosa è partita da lei io vorrei capire se posso recuperare. in sostanza m ha detto che non la rispetto, nel senso che il suo essere debole ha fatto si che io fossi quello forte che, in alcuni casi, decideva per tutti(es vacanza), si imponeva e magari mi facevo forte dietro qualche atteggiamento troppo eccessivo (se non si comportava come m aspettavo magari la rimproveravo), tipo il prendermela subiito sulle cose che non vanno, pretendere che mi si legga nel pensiero (cioè non parlare chiaro) e avere a volte reazioni esagerate... dette così sembrano cose esagerate, ma qualche difettuccio ce l ho di certo... e pensare che negli ultimi periodi stavo lavorando su me stesso e su queste cose... dette così qualche responsabilità ce l ho, è per questo che mi chiedo se serva lavorarci su
  3. hai ragione, è un pensiero condivisibile. una cosa vorrei chiedere, che credo che detta da fuori sia più asettica.. ...come interpretare le cose di me che non le vanno bene? nel senso: che parte/responsabilità ho io in questa situazione?
  4. non lo so, ma in tutto questo come si colloca il fatto che mi abbia lasciato...? nel senso...perchè non ricostriure insieme? ho 28 anni
  5. ok...ma faccio 2 considerazioni: troverà il suo equilibrio?? forse si... e poi: se lo trova magari può funzionare...ed io posso al momento starle vicino? disturbo dell'alimentazione: mangiare schifezze in seguito a traumi/litigi. non è mai ingrassata più di qualche chilo... e nemmeno anoressica... il fatto che abbia deciso di andae dal terapeuta non è un buon segnale?
  6. pur nella sinteticità di ciò che dici, credo che in parte tu abbia ragione. Ma non è un pò troppo semplicistico dopo tutto questo tempo?
  7. Postata anche in un'altra sezione, non so in quale è corretta Ciao a tutti, sono nuovo del Forum. Ho una storia da condividere. Sto insieme con una ragazza da 4 anni e mezzo (attualmente io 28, lei 30). Raggiunta una indipendenza economica, un anno fa decidiamo di convivere e, dopo varie peripezie, troviamo la casa a gennaio. Al contempo, poichè lei aveva problemi di alimentazione, decide di iniziare una psicoterapia per affrontarli e riprendere in mano alcune situazioni della sua vita. Io l' ho sempre incoraggiata perchè volevo che si volesse più bene. Ovviamente con il terapeuta ha scavato a fondo, ed è venuto fuori che molti dei suoi problemi venivano da genitori divorziati, da una mamma con un forte problema psicologico che scaricava su di lei fino ai 20 anni superati e dal resto della famiglia che non l'ha mai protetta o difesa. Scavando scopre che tutto ciò l'ha portata (sintetizzo) a riproporre sistematicamente un modello nel quale "si sottomette" come persona, sia nelle situazioni sociali (che evita perchè si sente inadeguata) fino ai rapporti con le persone. Come se annullasse la sua volontà. Qusto lo scaricava sul cibo. Scavando, è arrivata ad analizzare la nostra relazione che, a suo dire, come parte importante della sua vita, era da "aggiustare" quanto prima. Qui sono venute fuori cose che non mi piacciono ma che comprendo: io sono spesso scorbutico, rispondo male, me la prendo immediatamente per le cose e non sono mai puntale. Queste cose mi impegno a modificarle, perchè capisco che la fanno soffrire. Troviamo casa e le vengono mille paure, quelle legate al fatto che se i problemi della coppia non si risolvono prima, andare a vivere insieme è un errore che poi peggiora il tutto. Io pensavo che invece la convivenza ci avrebbe messo in condizione di dare il nostro 100%...fatto sta che abbiamo temporeggiato, e nel frattempo io ho continuao ad essere attento ad atteggiamenti che reputavo importanti per la coppia. Dopo qualche settimana mi comunica che vuole andare a vivere insieme, e cimuoviamo comprando alcuni mobili...visti i tempi di consegna!! Qualche giorno fa mi dice che vuole che ci separiamo, pronta a disdire i mobili e ridarmi delle cose acquistate col tempo insieme. Le motivazioni sono che non ce la fa a sentirsi male, a sentire che lei si annulla poichè io non la "rispetterei" mantenedo alcuni atteggiamenti che la fanno soffrire.Pur avendoci lavorato sopra in questi mesi sono sicuro di non averli modificati del tutto, ma ci ho provato. Inoltre mi dice che vuole fare delle cose che non ha mai avuto la possibilità/voglia di fare (e che secondo me potremmo fare insieme...) Fatto sta che lei la pensa così. Accetto la cosa e, maturandola, mi sento di dover comunicare diversamente il mio amore...gesti romantici etc, come poche volte avevo fatto prima. So che potrebbe essere una maschera, ma non lo è perchè dato che il mio lavoro adesso mi permette un mese di tranquillità e quindi avrò più tempo libero, so che potrò dedicarmi a cose che prima mi sfuggivano. Vi dico di più: avrei voluto essere sempre così, ma sono convinto che in un rapporto che è in continua evoluzione, vanno toccati dei punti che segnano una svolta per le persone, e finchè non li tocchi non fai mai il passo importante. io credo che la convivenza prossima insieme alla psicoterapia abbiano sconquassato tutto. credo lei mi abbia lasciato ma forse preferisco pensarla una pausa. la chiamo e lei risponde, abbiamo parlato un giorno e le ho portato dei fiori, ma da lei nessun segnale. aiutatemi a capire... sto male perchè la amo.
  8. Ciao a tutti, sono nuovo del Forum. Ho una storia da condividere. Sto insieme con una ragazza da 4 anni e mezzo (attualmente io 28, lei 30). Raggiunta una indipendenza economica, un anno fa decidiamo di convivere e, dopo varie peripezie, troviamo la casa a gennaio. Al contempo, poichè lei aveva problemi di alimentazione, decide di iniziare una psicoterapia per affrontarli e riprendere in mano alcune situazioni della sua vita. Io l' ho sempre incoraggiata perchè volevo che si volesse più bene. Ovviamente con il terapeuta ha scavato a fondo, ed è venuto fuori che molti dei suoi problemi venivano da genitori divorziati, da una mamma con un forte problema psicologico che scaricava su di lei fino ai 20 anni superati e dal resto della famiglia che non l'ha mai protetta o difesa. Scavando scopre che tutto ciò l'ha portata (sintetizzo) a riproporre sistematicamente un modello nel quale "si sottomette" come persona, sia nelle situazioni sociali (che evita perchè si sente inadeguata) fino ai rapporti con le persone. Come se annullasse la sua volontà. Qusto lo scaricava sul cibo. Scavando, è arrivata ad analizzare la nostra relazione che, a suo dire, come parte importante della sua vita, era da "aggiustare" quanto prima. Qui sono venute fuori cose che non mi piacciono ma che comprendo: io sono spesso scorbutico, rispondo male, me la prendo immediatamente per le cose e non sono mai puntale. Queste cose mi impegno a modificarle, perchè capisco che la fanno soffrire. Troviamo casa e le vengono mille paure, quelle legate al fatto che se i problemi della coppia non si risolvono prima, andare a vivere insieme è un errore che poi peggiora il tutto. Io pensavo che invece la convivenza ci avrebbe messo in condizione di dare il nostro 100%...fatto sta che abbiamo temporeggiato, e nel frattempo io ho continuao ad essere attento ad atteggiamenti che reputavo importanti per la coppia. Dopo qualche settimana mi comunica che vuole andare a vivere insieme, e cimuoviamo comprando alcuni mobili...visti i tempi di consegna!! Qualche giorno fa mi dice che vuole che ci separiamo, pronta a disdire i mobili e ridarmi delle cose acquistate col tempo insieme. Le motivazioni sono che non ce la fa a sentirsi male, a sentire che lei si annulla poichè io non la "rispetterei" mantenedo alcuni atteggiamenti che la fanno soffrire.Pur avendoci lavorato sopra in questi mesi sono sicuro di non averli modificati del tutto, ma ci ho provato. Inoltre mi dice che vuole fare delle cose che non ha mai avuto la possibilità/voglia di fare (e che secondo me potremmo fare insieme...) Fatto sta che lei la pensa così. Accetto la cosa e, maturandola, mi sento di dover comunicare diversamente il mio amore...gesti romantici etc, come poche volte avevo fatto prima. So che potrebbe essere una maschera, ma non lo è perchè dato che il mio lavoro adesso mi permette un mese di tranquillità e quindi avrò più tempo libero, so che potrò dedicarmi a cose che prima mi sfuggivano. Vi dico di più: avrei voluto essere sempre così, ma sono convinto che in un rapporto che è in continua evoluzione, vanno toccati dei punti che segnano una svolta per le persone, e finchè non li tocchi non fai mai il passo importante. io credo che la convivenza prossima insieme alla psicoterapia abbiano sconquassato tutto. credo lei mi abbia lasciato ma forse preferisco pensarla una pausa. la chiamo e lei risponde, abbiamo parlato un giorno e le ho portato dei fiori, ma da lei nessun segnale. aiutatemi a capire... sto male perchè la amo.
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