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stivisso

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  1. Banalmente, basterebbe chiedere "Cosa c'è che non va? Perchè hai quelle occhiaie? Posso fare qualcosa per aiutarti? Non perderti d'animo, non sei una merdaccia come credi, siamo qui con aiutarti ecc." Però credo che riuscire a capire cosa mi spinge a comportarmi in un certo modo non significa necessariamente che possa aiutarmi a cambiare (ma al massimo a disperarmi ulteriormente capendo che posso agire solo in quel modo) No, son due cose diverse; che avesse problemi mi stava anche bene come dici tu, ma che avesse problemi che alla lunga l'avrebbero portata ad allontanarmi da me non l'avevo capito (anche per una questione di presunzione: non avevo mai parlato con nessuno dei problemi della mia ex), ed è stato lì il mio errore No, quando era con lei era diverso perchè ero molto più giovane e i miei "momenti no" erano molto meno pronunciati: ero triste sì, ma non ancora senza speranze nel futuro. Lei al massimo mi faceva tutto il giorno domande irritanti come "ma tu non hai amici?" poi però si limitava a questo, cioè non mi proponeva (o meglio: imponeva) alternative (es. vai in palestra, vai in oratorio, vai..) perchè in fondo credo che la cosa le facesse piacere (o forse per pura e semplice stupidità)
  2. No lui a quanto pare si segna la roba sul suo pc e poi se la ripassa.. i costi non c'entrano, infatti non capisco neanch'io..glielo chiederò
  3. Cercherei di essere più vicino emotivamente e aiutare concretamente, invece di limitarmi a lamentarmi e basta. Poi però mi rendo conto che gli altri (giustamente) non sono depressi perciò non posso pretendere che mi capiscano, o sopportino la mia (apparente) inerzia. Certo che mi interessa. Perchè hai ritenuto importante quello che hai citato? Sì, perchè come ho detto pensavo che una ragazza che avesse subito un trauma simile avrebbe avuto bisogno di una figura di riferimento a cui legarsi per trovare quella stabilità affettiva che le mancava, perciò non mi avrebbe mai abbandonato. Per di più c'era anche una forte componente mistico-religiosa nei suoi ragionamenti (es. "so di volerti bene e che è diverso dalle altre volte perchè credo nella reincarnazione e nel destino, e noi ci siamo già incontrati in un'altra vita", o "non c'è niente di più bello che volere il bene dell'altra persona, l'amore è il senso della vita") che consideravo come ulteriore prova della sua affidabilità. Non avevo considerato l'effetto della famiglia, la sua propensione arrivistica e quasi ossessiva nei confronti dell'università, l'aspetto borderline (con conseguente effetto altalenante idealizzazione-svalutazione), il fatto che io non sia affatto una persona forte ed equilibrata e, soprattutto, la sua codardia (o il suo infinito narcisismo, se vogliamo) nello scontrarsi con opinioni diverse dalla sua e ad affrontare i suoi problemi e le sue paure (la paura del sesso, in primis: ma lei diceva che aveva questi problemi perchè "era più sensibile della media e la cosa la rendeva felicissima"- ovviamente) Mettere in ordine la stanza, cucinare o comprarmi i vestiti da indossare non è la stessa cosa che volere il mio bene (ad esempio, non mi ha mai appoggiato e non gliene è mai importato nulla di come andassi a scuola o del fatto che preferissi stare a casa tutto il giorno invece che uscire e socializzare: anzi, la cosa le faceva piacere perchè, in questo modo, sarei stato più debole, insicuro e dipendente da lei per ogni cosa)
  4. per me tu di psicologia ne sai più del tuo psicologo..;-)
  5. è tutta la vita che provo a concentrarmi. cioè, son proprio i pensieri ossessivi e la facile distraibilità che mi rendono la vita impossibile. dove hai imparato questi esercizi?
  6. Vorrei che riuscissero a capire cosa provo e non pretendessero cose che non riesco a fare in quel momento, ma mi rendo conto che il mio atteggiamento può essere facilmente confuso con pigrizia ed irritare la gente normale Dici? Perchè importanti? Ci siamo conosciuti per caso, quando ero andato a casa sua per prestare un libro a sua sorella (che studia nella mia stessa università). Ero piaciuto un sacco a sua mamma (perchè avevo l'aria del "bravo ragazzo") perciò per un fenomeno di induzione ero piaciuto anche alla sorella della mia ex, che mi aveva invitato pochi mesi più tardi (da notare che la conoscevo appena) ad andare in vacanza con la famiglia a Londra (dove la mia ex era andata per studiare, appunto). Qui lei mi è saltata letteralmente addosso (nel senso che mi prendeva a braccetto, voleva che le massaggiassi la schiena, voleva che facessi le foto insieme a lei, mi invitava a dormire con lei nella sua stanza la sera, ecc.) un po' perchè appunto mi aveva idealizzato (e andavo bene a sua mamma), un po' perchè si sentiva sola (aveva appena ricevuto un due di picche dal suo "migliore amico", e lì a Londra non si era fatta nessun amico), un po' perchè era sorpresa dal fatto che non la cagassi minimamente (a dir la verità mi sembrava troppo surreale che ci provasse con me, lei così bella e corteggiata da tantissimi ragazzi: all'inizio confesso che ci avevo provato con la sorella, che mi sembrava più alla mia portata), un po' perchè (forse) voleva mettere le mani su quello che piaceva alla sorella; al che l'ultimo giorno di vacanza ho allungato le mani a letto e lei c'è stata (il commento che ha fatto più tardi è che le ero piaciuto perchè con lei ero stato "gentile"). Poi quando sono tornato a casa abbiamo parlato via internet per tutta la durata del suo stage (ma proprio mi tartassava, cioè mi mandava mille messaggi al giorno dove mi confidava i suoi segreti, diceva di voler "far l'amore con me" e parlava dei suoi problemi- es. "oggi ho pianto perchè..e se non lo dico a te non saprei a chi dirlo..perchè sei la persona a cui voglio più bene al mondo anche se ci conosciamo da poco..e son sicura di volerti bene in modo diverso rispetto ai miei ex..ecc."- e si lagnava perchè secondo lei non ero abbastanza sensibile nei suoi confronti e non le facevo mai un complimento, e questo voleva dire che non ero innamorato di lei ecc.- e in effetti all'inizio non era mia intenzione innamorarmene, poi mi sono lasciato andare per un errore di calcolo che sto pagando caro). Le cose hanno incominciato ad andar male quando è tornata in Italia e ci siamo visti fisicamente e lei ha dovuto incominciare a studiare sul serio in università(la sorella era diventata gelosissima non tanto perchè mi volesse- visto che intanto si era innamorata di un suo compagno- ma perchè da sola non era capace neanche di allacciarsi le scarpe e dipendeva dalla mia ex, i suoi hanno incominciato ad arrabbiarsi perchè distraevo la figlia dagli studi con le mie "voglie"- se non prendeva sempre 30 ed era la prima della classe era una tragedia) Non so, quando dovevo preparare un esame che mi disgustava, parlare con gente di cui non me ne importava nulla, ecc. Poi mi sentivo in pace con la mia coscienza, cioè ero riuscito a fare quello che andava fatto No, io non vivo più con lei da un paio d'anni. Non ricordo bene come mi sentissi onestamente, però di sicuro non ne ero felice, e mi pesava molto l'idea di dover fare tutto da solo
  7. Più che altro e' interessante il fatto che stia imitando il comportamento di mia madre, che ha sempre voluto avermi dipendente da lei anche a costo di farmi del male (da piccolo ad esempio mi ha viziato in modo vergognoso- fino a farmi dormire con lei fino ad 11 anni-, e qualche anno fa- quando ancora vivevo con lei- quando aveva trovato nel mio armadio vodka in quantità si era limitata a scherzare sull'accaduto invece di portarmi via il tutto..io mi chiedo, quale genitore si sarebbe comportato così?). E' interessante anche il fatto che forse anche mia madre sia una borderline (ad esempio, come la mia ex prende ogni cosa per una critica e da' la colpa agli altri per tutti i suoi problemi, anche quando le si dimostra che e' in torto marcio, e pretende che sia il mondo ad adattarsi a lei e non il contrario..parlare con lei e' come parlare con un muro, e' davvero snervante)
  8. Appunto, a volte mi chiedo anch'io se mi restano delle alternative, o se le ho mai avute. E mi chiedo anche se ci sia un filo da recuperare. Certo che hai una fiducia illimitata nei confronti della psicoterapia..ma tu avevi preso anche dei farmaci? E quante volte ci andavi al mese? (perche il mio psico ora mi fa venire una volta ogni due settimane, ma mi sa ne di questo passo non concluderò niente). Ma cosa intendi per esercizi di concentrazione? Comunque ora che ci penso e' vero, e' brutto dirlo ma in effetti la cosa che mi eccitava di più era l'idea di una dipendenza affettiva da parte sua (infatti ero geloso perfino delle sue amiche, e verso la fine ero diventato pazzo di gelosia nei confronti del suo migliore "amico"- e anche se in effetti era una gelosia più che giustificata, mi rendo conto di essermi arrabbiato in maniera eccessiva ed averla trattata volontariamente male, e la cosa devo dire che mi provoca forti sensi di colpa e senso di vergogna..). Per il resto, son già due mesi che non faccio niente e cerco di riprendermi, ma gli impegni si fanno sempre più pressanti e devo assolutamente sbloccarmi pena restare troppo indietro con gli esami..il fatto e' che non riesco più ad impormi di fare quello che devo fare come in passato, e la cosa mi provoca a sua volta angoscia e disperazione, in un infinito circolo vizioso da cui non riesco ad uscire..
  9. In realtà sono mesi che cerco di pensare solo a me stesso, inutilmente. Ed e' vero che mi servirebbe semplicemente un affetto, ma non e' così semplice trovarlo, anzi direi che e' quasi impossibile ormai (tanto che ci ho messo più di 20 anni a trovarne uno decente- che poi si e' rivelato una semplice illusione, tra l'altro). A dirla tutta, poi, ho la sensazione schiacciante che nemmeno il mio psicoterapeuta sappia che pesci pigliare: tanto che perfino lui ammette che "la situazione e' difficile perché devo fare tutto da solo visto che non ho nessuno su cui contare, che si tratti di un amico o di un parente". Psyco sarà stata pure emotivamente instabile e intrattabile (tanto che praticamente non aveva amici ed era odiata o evitata dalla gente da cui era circondata, ed aveva pure un tentato suicidio sulle spalle), ma almeno poteva sempre rifugiarsi sulla sua famiglia o sul suo lavoro (cosa che ha fatto quando ha visto che "stare con me le metteva un sentimento d'ansia e d'angoscia")..a me neanche questa alternativa e' concessa, invece
  10. Più che altro incomincio ad avere davvero paura, perche ormai sono quasi tre mesi che sono in questo stato, e non riesco più a combinare nulla (proprio l'anno della tesi, tra l'altro!). Va bene dare tempo al tempo per rimarginare le ferite, ma qui rischio grosso, e anche se ora vado da uno psicoterapeuta non riesco piu ad impormi di fare quello che dovrei fare (a differenza del passato dove bene o male riuscivo a cavermela, cosa che mi provoca a sua volta uno stato di angoscia e disperazione) ne vedo all'orizzonte la minima speranza di uscire dal pantano in cui mi trovo non so, mi sembra di aver aperto il vaso di pandora incontrando quella ragazza.. altro che Dio, qui ci dev'essere lo zampino di Belzebù!
  11. Era difficile stare dietro alle sue pretese (si offendeva per un nonnulla, prendeva tutto per una critica ed non ammetteva di avere difetti- ad esempio, giustificava il fatto che piangesse sempre con la scusa che fosse più sensibile della media) e alle sue paranoie (un mio amico ad esempio non aveva più voluto rivederla tanto ne era rimasto urtato), pero ne valeva la pena perche appunto era molto intelligente, colta e intraprendente (era la prima del suo corso) e piena di interessi (scriveva, ed era una bravissima musicista) e proprio perche mi aveva idealizzato io insieme a lei mi sentivo "grande". Per di più, ripeto che era una delle più belle ragazze che abbia mai incontrato in vita mia (e non lo dicevo solo io; per di più, cosa più unica che rara, non si truccava neanche). E poi un motivo molto egoista: ero convinto che una persona così fragile avesse bisogno di una figura di riferimento per avere sicurezza e che per questo motivo non mi avrebbe mai abbandonato; allora non sapevo ancora che fosse una borderline, ed avevo sottovalutato l'influsso della famiglia (di cui diceva apertamente di essere terrorizzata, ma all'inizio mi aveva dato l'impressione di pensare con la sua testa e di voler ribellassi, affermando la propria autonomia- ad esempio, non parlava affatto in termini lusinghieri di sua mamma..). Comunque aveva circa 20 anni.
  12. Ah, le mie giornate (in termini di impegni o uscite settimanali) non sono molto diverse da quelle che passavo prima con la mia ex, se non per il fatto che ora non c'è nessuno che creda in me e con cui confidarmi (o che almeno si sforzi di capirmi e di apprezzarmi per quello che sono, e di starmi vicino e appoggiarmi per ogni piccolo problema: prima di conoscerla non sapevo bene cosa mi stessi perdendo, perciò non soffrivo tanto di questa mancanza), e ho la sensazione che se dovessi morire ora non gliene importerebbe niente a nessuno. Poi razionalmente mi rendo conto che Psyco (da ora in poi chiamerò così la mia ex, per comodità) mi avesse idealizzato (e successivamente svalutato) e perciò non mi abbia mai amato veramente (e quindi in realtà sia sempre stato solo), ma non riesco a togliermi di dosso questa fastidiosa sensazione che alla fine anche lei si sia resa conto che non io non valgo niente e mi abbia mollato quando ha capito che era impossibile cambiarmi (e penso, ossessivamente, contro la mia volontà: "e' colpa mia se e' arrivata a pensare a questo", "non ho fatto niente per aiutarla perche sono uno stupido e un egoista, ho fallito anche con lei", "possibile che lei viva meglio da sola e io sia così debole che senza di lei non riesco più a combinare nulla" ecc.) e che appunto solo una mezza pazza potesse provare interesse nei miei confronti, e non troverò mai più un'occasione simile (tra l'altro mi manca tantissimo anche la sua famiglia che- nonostante alla fine avesse preso ad odiarmi perche "per per colpa mia" Psyco non si concentrava più nei suoi studi come prima- sottolineo il fatto che lei studiasse un sacco e pure la domenica, comunque- e mi stavo "approfittando di lei" e in un certo senso gliela stessi portando via, mi trattavano sempre benissimo- ipocritamente, ma benissimo- e in qualche modo mi sentivo "adottato")
  13. Ad esempio ieri notte ero in uno di quei momenti, e lo sono ancora. Sensazioni fisiche: non riesco a dormire anche se mi sento stanchissimo, mangio un sacco di schifezze, ho mal di testa, ho la lacrima facile e qualsiasi azione mi costa enorme fatica (perfino respirare: respiro più lentamente). Cosa succede dentro di me: non ho voglia di far niente, non riesco a concentrarmi, penso sempre alle stesse cose ossessivamente (in effetti e' questo che mi stanca, oltre ai sensi di colpa e inadeguatezza che avevo prima, ora si sono aggiunti quelli riguardanti la mia ex). Cosa succede fuori di me: la gente sta alla larga da me quando son così (se proprio non posso evitarla) o mi rimprovera apertamente (quello più che altro e' mio padre).
  14. Le giornate con la mia ragazza erano per un verso bellissime (perche lei era bellissima, solare e molto colta) ma dall'altra parte erano un inferno perche lei era una borderline narcisista-paranoide da manuale (con tanto di trauma da stupro da bambina) e reggerle il gioco era davvero faticoso (sono dimagrito un chilo al mese a stare con lei) Non e che facessi tanto: studiavamo assieme, parlavamo, passeggiavamo per il centro a fare acquisti (spesso accompagnati dalla sorella, che ci spiava per conto della madre perche non facessimo sciocchezze), ogni tanto andavamo a casa mia dove pero le cose si complicavano (lei voleva far sesso a tutti i costi ma non riuscendoci si metteva puntualmente a piangere- anche perche io non ero vergine come lei mi voleva, e poi diceva che non si dovrebbe fare sesso prima del matrimonio!), a casa di lei le cose andavamo ancora peggio: dovevamo stare nel letto degli ospiti ma la porta era aperta e i genitori potevano entrare in ogni istante.. In ogni caso le mie crisi depressive continuavo ad avercele anche con lei, solo diminuite di frequenza Alla fine son stato mollato da un giorno all'altro passando da un "ti amo" ad un "ero più felice l'anno scorso quando studiavo, i miei sono arrabbiatissimi, la nostra relazione e nata da niente di profondo, poi noi non abbiamo niente in comune, i tuoi discorsi sono terra-terra, e io devo decidere cosa fare. Te lo faccio sapere fra 2settimane, ora devo studiare". Dopodiché e sparita (per modo di dire perche intanto pubblica interventi su fb come "sono la donna più felice del mondo" o video in cui cantava e suonava) e ho dovuto richiamarla io per chiedere spiegazioni al che lei "ho preteso 100, ho dato 100 e ottenuto forse anche piu di 100 e questo mi rende immensamente felice: mi son resa conto che la mia vita e' questa, ora de o essere egoista per ottenere cio che voglio pero sarei onorata ad averti come amico, anzi ringrazio Dio per averci fatti fatto incontrare"
  15. Non capisco a cosa ti riferisci con "cosa succedeva prima, durante e dopo l'episodio"? Su cosa dovrei concentrarmi esattamente? Praticamente tutte le mie giornate seguono una routine precisa perciò, anche senza voler razionalizzare, non trovo nulla di rilevante che potrei riportare. Il mio psic dice che i miei sbalzi d'umore possono essere dovuti più che altro ad una mancanza di dimensione affettiva nella mia vita, cioè proprio al fatto che non ci sia niente che mi interessi o mi "scuota" (non per niente dopo che ho perso la ragazza le crisi sono aumentate esponenzialmente) Appunto, ma tu come fai a dire che tutti hanno delle potenzialità non sfruttate? Poi sono d'accordo che lo psic ti debba aiutare a vedere potenziali blocchi, amesso che ci siano e si tratti solo di questo
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