Vai al contenuto

Agata1

Membri
  • Numero di messaggi

    3
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Agata1's Achievements

Newbie

Newbie (1/14)

0

Reputazione comunità

  1. A volte, in effetti, quando sale la rabbia la sensazione è proprio quella di "perdere tempo". Bein inteso: non ho urgenza di fare figli, nè di sposarmi. Io, per prima, non mi sentirei pronta. Perciò quando sto bene con il mio fidanzato non ho paura del futuro, nè sento l'esigenza di promesse importanti anche se quando mi innamoro desidero comunque una storia stabile e che preveda un minimo di progettazione. Il problema è quando mi sento debole, insicura, mi sembra che niente basti e forse è così, forse non basta sentirci al telefono, stare insieme due volte al mese. E lì, si, ha ragione lei: mi chiedo se io non stia perdendo tempo.
  2. Grazie per la risposta, innanzitutto. In effetti a ben pensarci potrebbe essere proprio la paura di un'eccessiva (mia) dipendenza la causa delle mie reazioni e delle mie scelte. D'altra parte, oltre che a scegliere un compagno "lontano", l'ho anche scelto molto più piccolo di me dato che tra me e lui corrono otto anni di differenza (con tutte le conseguenze del caso: io lavoro, lui studia etc. etc.). Credo me ne avesse accennato anche la mia ex terapeuta.
  3. Ciao a tutti, parto subito con il problema sul quale gradirei il vostro parere. Ho 31 anni e da qualche mese ho una relazione a distanza con un ragazzo. Purtroppo a causa degli impegni di entrambi non riusciamo a vederci più di una volta al mese. Il punto è questo: l'ultima volta che è ripartito per tornare a casa sua io ho avuto una prima reazione di profonda tristezza, tramutatasi in rabbia solo dopo alcune ore. La conseguenza è che, mentre di giorno, lavorando, riesco a non pensarci e a razionalizzare la distanza, la sera passo facilmente dalla malinconia all'aggressività nei confronti del mio ragazzo il cui unico difetto è quello di vivere lontano. Basta un niente, una risposta data con disattenzione o una battuta sciocca per farmi arrabbiare, sbattere la cornetta e insultare. Per poi svegliarmi la mattina chiedendo scusa e sentendomi parecchio in colpa. Non è la prima volta che mi succede, ho avuto un'altra storia a distanza e anche allora avevo questo genere di reazioni (che avevo tentato di analizzare con la mia (ex) psicoterapeuta). Francamente pensavo di averle risolte, capite, invece mi ritrovo di nuovo qui a ripetere gli stessi meccanismi, a non saperli controllare, a rischiare di allontanare una persona che mi vuole davvero bene e che non a caso mi ha definito dr. Jekill e Mr. Hyde. :) Mi chiedo: ha a che fare con un senso di abbandono atavico? E' una forma di autolesionismo/masochismo? La mia psicoterapeuta parlava di personalità sadica, a volte credo davvero sia così. Grazie, Agata.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.