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sally82

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Reputazione comunità

  1. Domani ho appuntamento con una psicologa, lui lo lascio lí, a farsela sotto...visto che continua a scrivermi chiedendomi se ho riflettuto e possiamo sentirci
  2. Gli ho inviato un sms 5 minuti prima della nostra seduta dicendogli che ho ritenuto non opportunal'ultima "seduta" e che volevo rifletterci da sola. Ha iniziato a bombardarmi di messaggi, dicendo, molto con tecnica da "intortamento" , di tenere questi disguidi interni all terapia tra di noi...e ha continuato a mandarmi sms chiedendomi come sto e che vuole la mia felicita e il mio agio...io non sto rispondendo piu, lo trovo intollerabile!
  3. Ciao a tutte/i! per problemi personali ho deciso di rivolgermi ad uno psicologo della mia città. Mi sono informata per bene prima di andare e me l'hanno consigliato tutti. Durante la terapia, che inizialmente non stava dando frutti, ho iniziato (nelle ultime 4 o 5 sedute) a vedere dei miglioramenti in me (evidenziati anche da lui) e da lì le cose hanno preso una piega a dir poco strana. Chiamatelo sesto senso femminile, ma lui ha iniziato a guardarmi con occhi diversi (tipo liceale alla prima cotta) fin quando nn mi ha proposto un'uscita (a suo dire dentro la terapia)al di fuori dello studio per vedermi interagire in altri contesti. Finire al mare alle 9 di sera è terapia?raccontarmi le sue cose, insistere con una mano sulla mia gamba e dopo mandarmi anche un messaggio una volta tornati a casa?Io ho fatto sicuramente male ad andare, ma vi giuro che, nonostante questo sesto senso, in qualche modo (anche per i blocchi che ho e che sono usciti fuori durante le sedute terapeutiche)è stato un modo per sfidarmi, per vedere quanto riuscivo per una volta a lasciarmi andare e fare qualcosa di non controllato. Qualche giorno dopo, evidentemente dopo aver metabolizzato il tutto, sono entrata in crisi...tutti i miei fantasmi sono tornati e mi sono sentita abbandonata, tradita!Oggi ho la seduta e vorrei spiattellargli quello che penso in faccia, voglio una spiegazione!Qual è la vostra opinione? Sono tornata ad avere problemi col mio compagno, non riesco a stare con lui, mi sento morire e i progressi che avevo fatto me li sono persi...in più, nella seduta era uscito fuori che ho sempre vissuto le figure maschili della mia vita con un senso di abbandono, e ora lui, che era l'unica che non mi giudicava, mi capiva e mi aiutava...mi ha in qualche modo abbandonata..e nel peggiore dei modi!sono a pezzi
  4. sally82

    Ossessione e sofferenza

    ti ringrazio davvero tantissimo per la tua analisi davvero molto preziosa per me, purtroppo questo senso di inadeguatezza lo porto con me dai 13 anni, quando mio padre ha deciso che non dovevo crescere e rimanere vambina e ha iniziato a farmi sentire sempre diversa dalle coetanee. Ultimamente, riguardo il mio compagno, ci sto sempre insieme, non mi levo dalla testa che non sento piu amore, lui mi ha detto che vuole starmk accanto perche sa che non ho una mia vita, che non sono soddisfatta, e vuole starmi vicino (facendo scegliere a me quando vederci e nom vederci)...il punto è che sembra davvero che la mia vita ruoti attorno alla sua, se non sto con lui soffro per quello che non sento piu, quindi voglio starci anche se comunque soffro per la mia assenza di sentimenti ma parliamo, stiamo insieme, stiamo bene (non sono felice pero).sarà abitudine?sarà che senza lui mi sento finita?peró l'idea di non averlo piu vicino mi fa stare male ...Pero vedi?non penso a me,mi dó per spacciata...non riesco a fare cose per me e quando lefaccio dentro ho un dolore lacerante perche penso che lui non sarà piu con me. Mi odio e non riesco a vedermi come una "persona".... Rileggo e rileggeró le tue parole, voglio iniziare ad essere serena, a trovarmi finalmente!
  5. sally82

    Ossessione e sofferenza

    ciao missclass e grazie mille per la tua risposta. col mio compagno ci stiamo vedendo di frequente, con lui sto bene ma ho crisi a volte di pianto, di angoscia, a volte mi sento (anche se mi ha lasciato il massimo spazio/tempo)come se mi desse fastidio l'idea che lui c'è perche è come se io non potessi funzionare da sola...perche abbiamo vissuto sempre insieme e lui cmq mai mi ha fatto sentire disistima o sensazioni di inadeguatezza. Stavo facendo i biglietti per andare a trovare un parente in spagna ed è ripiombata questa sensazione...ansia pura!ieri sera invece ho mangiato da lui, ho chesto io a lui di vederci ed ero serena...siamo stati bene, parliamo molto, piu di prima... Io non ce la faccio a pensare di rinunciare a lui, allo stesso tempo ho questi momenti di fastidio incredibile ed è come un'ossessione! :(
  6. sally82

    Ossessione e sofferenza

    Ciao a tutti, sto vivendo un periodo buio dal quale ho paura di non riuscire a uscire... Vi racconto brevemente la mia storia... Sono sempre stata una persona particolarmente insoddisfatta di sé, che si è sempre sentita inadeguata, incapace, a causa di un padre che mi ha sempre voluto tenere bambina, mi ha sempre fatto sentire come se crescere fosse sbagliato. Sono stata sempre apatica, incapace di tuffarmi in cose nuove e se lo facevo abbandonavo senza portare a termine le cose. 6 anni fa ho incontrato Lui, colpo di fulmine, inizio di un grande amore, il mio primo amore (mai avuto storie o situazioni con i ragazzi, mi sentivo brutta e bambina). Anno scorso mi laureo, fatico a trovare un lavoro ma poi si presenta l'occasione di fare un dottorato, che in realtà mi trova il mio compagno... inizio a farlo tre mesi fa e comincio a sentirmi sotto pressione, sono fuori posto, mi sento stretta, in gabbia, sento che non riesco oggettivamente a superare certi ostacoli ma continuo. A fine gennaio compio 30 anni e faccio un piccolo bilancio della mia vita...l'insoddisfazione, quella parte di me che si sente uno schifo, riemerge con forza, insieme alla consapevolezza di fare un lavoro frustrante. QUalche giorno dopo vado in crisi profonda, inizio a sentire strane sensazioni, a volte mi sembra di estraniarmi totalmente dal mondo intorno a me, come se la realtà si staccasse da me. Una sera, a letto col mio compagno, mi volto, lo guardo e lo sento distante da me, quasi estraneo..è una sensazione di brevissima durata, anticipato da un momento di profonda crisi personale durante il quale stavo riavendo la sensazione quasi di affogare nella disperazione più totale. Decido di andare da uno psicologo e dopo due sedute, durante le quali parliamo piu che altro di mio padre, crollo. Inizio ad avere una specie di rifiuto nei confronti del mio compagno, accompagnato da forte ansia, paura e disperazione. Ne parlo con lui e decido di tornare un pò a casa, ma la crisi continua. Trovo uno psicologo qui nella mia città e lui sostiene che il mio compagno non è il problema, il problema è che ho raggiunto il punto di rottura con me stessa, voglio crescere, cambiare per diventare adulta e sto rimettendo in discussione tutto. Mi dice che devo concentrarmi su di me, perchè in questi anni con lui mi sono identificata nel nostro rapporto, l'ho seguito ovunque e non ho costruito niente di mio, e che ho sbottato perchè sono arrivata a questa consapevolezza di non voler più essere una bambina. Con il mio compagno ci siamo visti spesso e quando sto con lui sto bene, salvo poi riavere, una volta tornata a casa, di nuovo queste somatizzazioni e pensieri negativi su di noi, sui miei non sentimenti per lui. Il punto è che questa storia con lui sta diventando un'ossessione. Voi direte "lascialo". Qualcosa dentro di me dice che non voglio,qualcosa dice però che non ce la faccio ora a stare con lui. Gli ho chiesto tempo per fare questo percorso da sola, provare a ritagliarmi spazi miei, essere più stabile (in questi 6 anni abbiamo vissuto tra due città...). Il punto però è che sono due mesi che tutti i giorni penso alle stesse cose, ai miei sentimenti mutati, mi lascio travolgere dalle sensazioni negative, poi mi dico però che quando sono stata con lui stavo bene, ma poi ricado nella negatività. E' come se avessi costruito un tribunale dentro di me, dov'è in corso un processo sui miei sentimenti per lui, con tanto di accusa, difesa, prove e controprove. Risultato?Sto male, non vivo,penso anche quando dormo, mi sveglio in apnea in preda ai pensieri. Pensare a una vita senza lui mi fa morire di dolore, ma adesso non riesco a pensare alle mie giornate con lui. Quando mi sveglio la mattina è come se mi crollasse il mondo addosso, la sera invece mi sento anestetizzata, penso a mille cose ma non sento niente, non riesco a soffrire, a piangere, nulla. Spero che riuscendo a fare un percorso di indipendenza riuscirò a vedere me in maniera diversa, a volermi bene insomma e poter rivedere in lui la persona della quale mi sono innamorata sei anni fa...
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