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freecartman

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  1. freecartman

    Amici tristi

    Salve sono uno studente di 26 anni e ho un gruppo di amici che conosco e frequento fin dai tempi del liceo. E' di loro che voglio parlare: sono tutti ragazzi brillanti, quasi tutti laureati, alcuni lavorano stabilmente e sono quasi tutti fidanzati. Eppure non mi sembrano felici. Nelle nostre uscite serali, fino a poco tempo fa spensierate e allegre, è come se si fosse perso qualcosa, sembrano apatici, annoiati, quasi depressi. Gli argomenti che la fanno da padrone sono i propri problemi personali (sinceramente nemmeno tanto gravi) e non ravviso nemmeno una gran voglia di fare, di sfruttare quel momento che dovrebbe essere di rilassamento (e non dico di andare a coca e mignotte eh). Soprattutto gli amici fidanzati, ovviamente a 26 anni si inizia a prendere seriamente una relazione, ma sembrano schiacciati e rassegnati alla situazione che felici di stare con la propria fidanzata/o. Perché questa depressione? Forse ci conosciamo da troppo tempo e non ci sono più stimoli per stare insieme? Forse sono io troppo infantile, incapace di crescere? Crescere significa anche perdere il sorriso sulle labbra?
  2. Cerca di leggere. Leggi tantissimo, e riassumi quello che leggi, in questo modo avrai tanti argomenti di discussione e le donne (non chiamarle femmine) ti troveranno più interessante. Poi vai in palestra: avere un fisico tonico può aiutarti ad avere più confidenza di te stesso.
  3. Senti, sinceramente penso che per te sia meglio chiudere definitivamente questa storia. Lasciale perdere entrambe e guarda avanti; ti sentirai male ma col tempo supererai la cosa. Cerca anche di cambiare (ti consiglio di leggere "L'arte di amare" di Erich Fromm).
  4. freecartman

    Inettitudine

    Salve a tutti. Ho 25 anni, sono ancora all'università e ho ancora 9 esami da fare tutti abbastanza difficili. Non voglio lasciare gli studi né tutto sommato potrei visto che non so fare alcunché. Non sono dotato di un'intelligenza brillante tuttavia avrei le capacità per finire gli studi; il problema è che non riesco assolutamente a concentrarmi e, in generale, non riesco a raggiungere nessun obiettivo che mi pongo (non ho mai avuto relazioni sentimentali, ho provato a lavorare da mio padre con scarsi risultati). Insomma sono tra coloro che i media identificano come "bamboccioni" o, più recentemente, "sfigati". La situazione è molto frustrante, acuita dal fatto che persone vicine a me, parenti amici, sembrano riuscire in ciò che fanno, che sia formarsi una famiglia o trovarsi un lavoro o completare gli studi. Non sono un invidioso, sono molto felice per loro, ma il paragone mi fa sentire molto incapace rispetto a loro. Come vincere l'inerzia? Come uscire da questo stato? Chiedo scusa per la lunghezza e mi rendo conto che si tratta di un piagnisteo infantile: l'anonimato mi ha spinto a sfogarmi, in pubblico o con la mia famiglia cerco per lo meno di apparire diversamente e comunque di apprezzare quello che ho. So di essere un privilegiato rispetto a tantissimi altri, ma forse questo stile di vita mi ha reso incapace di affrontare la vita stessa. Vi saluto e vi ringrazio.
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