Buonasera a tutti, mi chiamo Gianpiero, mi sono gia' presentato nella sezione "ciao chi sono". Avrei bisogno di una risposta. Sono una persona molto profonda e riflessiva, da sempre amo leggere, informarmi e confrontarmi con gli altri, il mio problema è che "penso troppo" come spesso mi è stato detto, fin qua tutto bene, direte, se non fosse che tempo fa sono incappato in un pensiero su cui mi sono bloccato perchè non riesco a trovare una soluzione che mi soddisfi. Il pensiero è il seguente: Se non esistessero gli specchi noi non avremmo la possibilita' di conoscere il nostro aspetto, riguardo al viso soprattutto, non potremmo eseguire varie attivita' per le quali necessitiamo appunto dello specchio: radersi, controllare il viso, pettinarci, ecc, la parte che piu' mi ha "smarrito" è quella del non poter vedere il nostro viso, essere "ciechi" in un certo senso. La costruzione della nostra identita' passa obbligatoriamente attraverso lo specchio. Ho letto qualche discussione in merito su internet ma tutti danno risposte ovvie (che avrei dato anche io) tipo, "non pensarci", "gli specchi esistono per questo" ecc. Ora, io per tutta la vita come chiunque non ho mai dato peso a questa cosa e mi specchio come chiunque, eseguo le operazioni quotidiane come chiunque e allora mi chiedo, perchè sono caduto in questo pensiero?? perchè è come se all'improvviso avessi avuto coscienza del fatto che siamo "condannati" a non vederci a prescindere dallo specchio, perchè rimugino su questa cosa?. Vorrei da voi, se possibile una risposta che mi aiuti a sbloccarmi. Non voglio piu' la sensazione spiacevole di sapere che ho un volto ma di non poterlo vedere perchè cio' non ci è dato per ovvie ragioni anatomiche. Premetto che non ho problemi di identita' nè altro. Grazie