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possy

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  1. Infatti è quello che sto facendo. Da 20 giorni sono andata via di casa ....lui continua a cercarmi con la scusa che i figli hanno bisogno di serenità...quella serenità che secondo lui solo la convivenza, a questo punto "convenzionale" può dare, è un idea sua ovviamente per cercare di convincermi a tornare così lui non perde tutti i privilegi che ha avuto durante il matrimonio, i figli maggiorenni e vaccinati rispettano e ritengono giusto questo mio allontanamento. Ha riconosciuto di aver sbagliato (magra consolazione e comunque era recidivo) e di voler "curare" questo suo disturbo psicologico, questo suo bisogno di conferme.. Per me credo sia tardi per avere ancora voglia di riprovare a recuperare un qualcosa in cui non credo più. La fiducia in lui è ormai irrimediabilmente compromessa. Devo specificare che la spinta ad abbandonare tutto me l ha data la sua ultima "bravata". Uscire per andare ad una mostra fotografica di sabato sera e tornare alle 3 di notte senza dare alcuna spiegazione, poi iovedendo foto pubblicate su facebook ho visto che era in dolce compagnia lui dice "di una collega" con la quale aveva dei progetti lavorativi da discutere e con la stessa "collega" è uscito anche il giorno dopo che io ero andata via di casa,. Preciso questo non come giustificativo al mio abbandono ma tanto per puntualizzare (se ce ne era ancora bisogno) con che tipo di uomo ho avuto a che fare.
  2. Ammirevole non credo sia proprio esatto. Matura di una maturità conseguente oltre all'età anche al fatto che nella mia vita me la sono sempre dovutra cavare da sola, per me , per la mia famiglia di origine e soprattutto nella mia famiglia. Forse sono stata troppo "protettiva" nei suoi confronti tanto da stravolgere il ruolo di moglie e apparire ai suoi occhi più come una mamma (quella che dal punto di vista affettivo non ha mai avuto). Sono una donna molto determinata e ammirata nel mio ambiente di lavoro così come tra amici e parenti, sento di non aver la stessa considerazione da parte sua. So che non è giusto riporrre eccessive aspettative in altri ma avrei semplicemente preferito che mio marito mi confidasse sul nascere, questo sentimento che stava provando per un altra. E' difficile convivere con la diffidenza (ora non ho più fiducia in lui) con il rancore e soprattutto con un uomo che alla mia domanda (in alcuni casi forse perchè ha comunque dei disagi psiocologici?) "... ci pensi ancora a lei?" risponde con un "Forse si ogni tanto". Confessandomi che la mancanza di desiderio esiste solo nei miei riguarid mentre con le altre donne (anche semplici colleghe) non è così.La mia sensazione (e forse è solo di quella che devo fidarmi) è che lui stia continuando il nostro rapporto esclussivamente per "dipendenza" economica, affettiva, pratica e convenzione (è molto bigotto da questo punto di vista e da estrtema importanza alle apparenze al giudizio delgi altri. Dopo tutto questo tempo ritengo di NON DOVER FARE PIU NULLA per recuperare ma semplicemente essere me stessa e cercare di riconquistare la mia autostima e dedicarmi ad attività che riguardino esclusivamente me, il mio benessere psico-fisico, a prescindere dai suoi impegni, dalle sue esigenze. Questo non per vendetta ma perchè ne sento il bisogno e credo che continuare a sforzarmi per piacergli non valga a nulla, se non a rimanerci male ogni qual volta mi aspetto u diciamo così "riconoscimento" da parte sua che peraltro non sarebbe rivolto alla persona che sono realmente ma a quella che cerco di apparire ai suoi occhi e perderebbe di valore qualsiasi suo apprezzamento.
  3. Buongiorno sono sposata da 24 anni con un uomo di 51, con due figli (gemelli) di 22 anni, il ns rapporto è andato avanti fin ora tra alti e bassi, senza particolari slanci da entrambe le parti e con molte divergenze caratteriali. Fino a circa 2 anni fa mio marito era un padre esemplare e un buon compagno, di sani principi. Circa due anni fa scoppiando in una crisi di pianto mi ha confessato un rapporto occasionale (non completo) con una sconosciuta, che a suo dire, l'ha portato ad uno stato depressivo (paura di aver contratto malattie). Da allora abbiamo iniziato un percorso con l'ausiolio di psicologi/psichiatra che ha evidenziato in mio marito un disturbo ossessivo comulsivo e bipolarismo (lieve). Attualmente è in cura con farmaci e comunque negli ultimi 6/7 mesi non ha più avuto problemi di depressione e/o crisi ipomaniacali. Circa 9 mesi fa ho scoperto, che intratteneva una relazione fatta di sms amorosi e incontri fugaci (colazioni al bar,qualche ora il pomeriggio) con una donna della quale si è dichiarato infatuato ma senza alcun raporto fisico. Alla mia scoperta la relazione è stata interrotta. Ora il punto è che mio marito è molto distaccato, non prova alcuna attrazione fisica per me (sono una donna di bell aspetto) e verbalmente mi ferisce dicendomi che le altre donne che conosce sono diverse (in senso positivo) da me. Mi ha anche confessato che per altre donne prova attrazione e quindi il suo non è un problema funzionale con me. Tra l'altro da un anno circa coglie ogni occasione per stare il più possibile fuori casa, non condividendo alcunche della vita familiare (problemi economici, di studio dei figli etc.), tra l'altro i ns figli vivono fuori per motivi di studio ed io sono sola in casa (comunque ho un attività lavorativa autonoma che mi impegna molto)e anche i figli hanno percepito un distacco da loro.Dopo la scoperta dei tradimenti mi sono attivata per cercare di modificare quegli aspetti del mio modo di fare che a lui non piacevano e che a suo dire lo hanno allontanato da me, ho cercato di essere più allegra, affettuosa, prendere iniziative su viaggi, uscite, dare ascolto ed importanza alla sua attività, condividere il più possiible i suoi impegni ( che a mio parre però risultano eccessivi anche se non ce ne sarebbe bisogno). Nonostante questo lui rimane distante e mi accusa di non far abbastanza, ora ritengo che l'im,pegno fin ora messo per cercare di riavvicinarsi è stato soltanto mio in quanto da parte sua non c e alcun impegno. Io a questo punto mi sento stanca, usata e umiliata e non riesco a dargli fiducia però vorrei fare un tentativo facendomi aiutare (lui quando gli ho proposto di farci aiutare da un consulente di coppia mi ha risposto che non ne abbiamo bisogno e che devo cercare io di essere diversa). Lui non è mai stato particolarmente affettuoso e presente con me ma la siutazione attuale è insopportabile. ANche per il fatto che mio marito continua a dirmi che è normale che dopo tanti ani non ci sia più nulla, io questo non posso accettarlo, anche se so che negli anni il rapporto cambia ma forse non siamo stati capaci di trasformare l'amore adolescenziale in qualcosa di più profondo. Inoltre ora i fa discorsi che mi lasciano molto perplessa (ho l'impressione di stare con un uomo completamente diverso da quello che conoscenvo o pensavo di consocere) deltipo ..."guarda che tutti i miei coleghi hanno qualche amante e/o qualche relazione esemporanea.... è normale ...ma poi tornano dalla moglie..." Assurdo lui non era assolutamente così, anche se so che molti uomi intorno ai 50 anni hanno di queste crisi Inserita il: 20-01-2015 10:15:45
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