Salve a tutti, sono un ragazzo di 22 anni, vi scrivo sperando che possiate in qualche modo aiutarmi. Mi alzo la mattina col pensiero di dover abilitare una specifica funzione congnitiva per stare bene (ascoltare il mondo che mi circonda, concentrarmi solo sulle parole, fare attenzione a tutto quello che mi succede intorno, concentrarmi, pensare positivo) e che mi permetta di non bloccarmi mentre parlo. Sì, è proprio questo il problema: la paura di incepparmi mentre parlo. Penso che questo processo mentale influisce molto sul risultato finale dell’atto del parlare. Da 2 anni circa a questa parte leggo molti articoli sull’ansia, sull’autostima, sulla crescita personale, sulla visualizzazione (ne avrò letti un centinaio!) con l’illusione che mi possano aiutare in qualche modo. Ci sono giorni in cui sto bene con me stesso, in queste giornate la mia mente non elabora mille pensieri sul cosa fare e cosa non fare, sto bene e basta. Ci sono invece dei giorni in cui mi sto male con me stesso e non parlo con nessuno, a pranzo con i miei cari sto in silenzio per paura che possa bloccarmi mentre parlo, a lavoro sto in silenzio e dentro di me sento una sensazione di disagio. Non so se sia ansia o paura, voglio solo che sparisca. Qualche anno fa non mi facevo tutti questi problemi, penso che questi problemi derivino da una madre iper-protettiva (i miei non mi hanno mai fatto mancare niente, né affetto, ne tutto ci che desideravo) e da qualche episodio negativo nella mia vita personale, ma niente di allarmante. Nell’infanzia sono sempre stato un bambino tranquillo, ogni tanto mi capitava di mangiarmi le parole, le altre persone mi definivano “saggio”. La mia domanda è: c’è qualcosa che posso fare per evitare di avere di avere questi pensieri che mi portano a sbagliare mentre parlo, che mi portano a sentirmi ansioso anche con le persone più care, che mi fanno vedere tutto grigio? Ho preso in considerazione l’idea di rivolgermi a uno psicologo, psichiatra, psicoterapeuta (anche qui l’ansia di non sapere cosa scegliere!) ma la considero come ultima spiaggia. Spero possiate aiutarmi, anche perché questo tratto della personalità sta venendo fuori da 2 anni a questa parte, prima non ero certo la persona più sicura di se stessa al mondo ma non mi facevo tutti questi problemi… Adesso mi trovo a fare un lavoro che non mi piace, vorrei fare l’università o scegliere un altro lavoro ma poi subentrano pensieri che mi frenano, del tipo: e se poi al colloquio con i professori mi inceppo e va tutto male? Se, parlando con un nuovo datore di lavoro, subentra l’ansia e mi blocco?
Cosa posso fare per superare questo “blocco”?
Grazie in anticipo per le vostre risposte.