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mao

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  1. Ciao, scusa la vostra età? Un suggerimento (da donna di 40 anni) tu prova ad avvicinarti alla ragazza non con l'intento di scopartela ma di parlarci e faglielo capire. Poi chissà, se catturi la sua attenzione... Ciao Mao
  2. Ciao Rufuge, no, purtroppo il confronto col padre non può esser più fatto. Andare in analisi, non è obbligatorio per dare consigli però per me l'esperienza della psicoterapia è da provare (con professionisti in gamba ovviamente). Ciao e grazie
  3. Ciao Rufuge. Sono andata a vedere riflessioni.it, waw, meraviglia! Quanti interventi interessanti, Sarà che è un periodo in cui ho veramente bisogno di leggere, leggere e leggere e riflettere, riflettere e riflettere, ma anche condividere, in particolare con l'universo maschile che per tanto tempo, per vari motivi, ho voluto tenere ben lontano da me (padre eccessivamente autoritario? è probabile, però qui ha un merito l'amico psico che mi ha portata ad avere meno paura dell'altro sesso, nonostante le sue uscite talvolta pesanti e le sue provocazioni). HO letto un post, su riflessioni.it, proprio sul transfert, mooooolto interessante. Grazie a te, ciao e buon ferragosto
  4. Ciao Dario 77, non lo so con precisione, perchè io ho questa sensazione e chiedo, riportando i fatti anche se è difficile narrare fedelmente tutto di una o più conversazioni nel corso di una seduta di psicoterapia, incluse emozioni che si provano lì sul momento, un parere. Forse dovrei fidarmi solo di quel che sento io e francamente sì, sento che ci ha provato, in modo molto sottile, non diretto. Il punto è che fare in questi casi
  5. Ciao Rufuge. Sì, credo di avere perlomeno tentato un'analisi, ma non è facile capire, perchè sono direttamente coinvolta in questa situazione e perchè io non sono mai stata brava nel cogliere certi messaggi "subliminali" o comunque nascosti che, devo dire, molte persone, chi più chi meno consciamente o incosciamente utilizza. Come ho scritto nel primo post già in passato, con altro psicoterapeuta, mi era capitato un transfert pazzesco, ma fu un'esperienza positiva, tanto che ne parlammo apertamente senza problemi e lui fu corretto con me, cioè non abusò di questo mio sentimento nei suoi confronti. Quando sono andata da questo signore, l'attuale psicot., ero a pezzi per via dell'ansia e dello stress. So che il mio aspetto, non a tutti, ma spesso piace. Così quando sono andata da lui mi sono "bardata", insomma ci sono andata molto trasandata. Nel corso dei primi incontri è andato tutto bene. Poi, non so perchè ha iniziato ad avere delle uscite, verbali, sorrisini. Nullaa di che, però ho notato che cercava sempre di trattenermi più del solito, era molto "affettuoso" in particolare nei saluti. Mi squadrava. Un giorno abbiamo toccato argomenti "pesanti" per me e lui si è dimostrato ancora più dolce, ma cercava sempre di salutarmi in modo differente, si avvicinava, cercava di consolarmi e di lì a poco ha iniziato a tirarmi fuori la storia degli amanti. Io è questo che non capisco. Perchè mi propone questo? Quando gliel'ho domandato mi ha risposto che un amante è un ottimo farmaco! Ma un uomo, una donna, un amante, un fidanzato, un marito, gli amici, non si comprano mica in farmacia o al supermercato. Io dico, se vuole provarci, che ci provi e basta, o meglio, che parli chiaro, che abbia il coraggio così come ho fatto io a suo tempo (con l'altro psicologo) di dirmi quel che pensa. Invece ci gira attorno. UN amico, un provolone di prima categoria, per fortuna mio grande amico e confidente, mi ha detto a chiare lettere che ci prova probabilmente con tante, un collezionista direi! Comunque io ora ho chiesto un parere ad un'amica psicologa, la quale mi ha detto che c'è qualche stranezza dal punto di vista deontologico; così ho contattato l'ordine dei professionitsti della mia regione e inviato una richiesta scritta di chiarimento. Ho contattato nel frattempo un'altra psicologa, che conosco da diversi anni e le ho chiesto se può seguirmi lei, anche se so che non ha posto a breve ma aspetterò. Con lui, che rivedrò presto, vorrei chiarire e capire, perchè se me ne vado così, senza alcuna delucidazione mi rimarrà per sempre questo dubbio, se sono stata io a fraintendere oppure se davvero alcuni professionisti ci provano con le pazienti. E poi lui, a mio avviso, vuol farmi credere di essere io quella che ha perso la testa per lui (forse è un narcisista o un insicuro???) o forse vuole farmi "innamorare" (passatemi il termine perchè qui di amore credo se ne possa parlare poco). Certo il parere di voi uomini che seguite il forum per me è fondamentale perchè io da donna un po' romantica e molto idealista non riesco proprio a capire questi comportamenti. Grazie Rufuge, proverò a fare un giro anche su riflessioni.it Ciao
  6. Ciao, grazie per i consigli. Il bello è che quando passa un po' di tempo (attualmente pausa estiva per ferie) e stacco dal percorso e dalla persona sto molto meglio. Anche se comunque ho bisogno di aiuto perchè mi trovo in un periodo di fragilità.
  7. Ciao a tutti. Scrivo per avere qualche parere in merito alla mia situazione. Sono da circa 3 mesi in terapia, con un giovane psicologo della mia età (40 circa), per disturbi d'ansia e un forte stress. Premessa, lui non sposato, più o meno impegnato da anni con una persona con la quale non convive nemmeno, con fama di gran latin lover (non sapevo di queste sue qualità prima di intraprendere il percorso con lui, mi è stato riferito successivamente da un amico che lo conosce personalmente). Io sposata con una figlia, sto cercando di chiarire la mia relazione con mio marito (seguiamo anche una terapia insieme). Conosco bene il transfert perchè ci sono già passata parecchi anni or sono con altra persona, sempre in setting terap. Affrontato apertamente. Con l'attuale psicoterapeuta non "scatta" anche per via del suo atteggiamento, interpretazione mia ovviamente, da "so figo, so bello, so er mejo" e per consigli pratici che francamente ho fatto e faccio fatica ad accettare da un professionista (esempio: separati, trovati un amante, critiche aperte al mio coniuge, l'amore eterno non esiste, si sta meglio se si cambia partner, etc...). Forse sono rigidità le mie o resistenze alla terapia, comunque ad un certo momento decido di mollarlo, il suo atteggiamento mi infastidisce troppo. Ne parlo (telefonicamente) con lui che sembra triste e preoccpuato per me, la quale secondo lui, sto mettendo in atto evitamenti (e ci sta). Al rientro mi becco un bel cazziatone, "un'adulta non si comporta così". Mi fa scattare dei bei sensi di colpa, ma mi fa riflettere anche sulle mie modalità di relazione con le altre persone (fughe appunto). Insomma riprendiamo il percorso. Gli dico che non mi sento tanto aiutata da lui che si comporta in questo modo. Cambia atteggiamento. Ma dopo 3 sedute ricomincia con sviolinamenti vari, allusioni, tentativi di farmi ingelosire con altre pazienti o donne, squadrate della mia figura, consigli ancora sul trovarmi uno o più amanti (perchè è proprio quel mi ci vorrebbe a suo avviso!). Insomma, io ammetto che per i problemi che mi hanno condotta da lui l'approccio sta funzionando, questo atteggiamento da lumacone però... Riesco a tenerlo a bada e forse anche questo mi serve per la vita fuori dal setting terapeutico ma è possibile che lui ci provi per il gusto di provarci oppure quale può essere l'obiettivo,secondo voi? Possibile che io sia una visionaria e stia vedendo un film che in realtà non esiste? Grazie in anticipo
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