Le parole che non ti ho detto,
papà, sono quei mille ti voglio bene mancati nel nostro passato.
Papà, ti voglio bene.
Vorrei che sapessi che quando è il giorno giusto e ci riesco, ti sostengo, ti faccio dimenticare, ti accarezzo dolcemente come se fossi un bambino. Perché ora quasi lo sei, lo sai? Forse no, non lo sai.
Vorrei che sapessi che quando è il giorno giusto e ci riesco, è come se lo stessi facendo ad un cucciolo indifeso e bagnato dalla pioggia, infreddolito e tremante.
Vorrei che sapessi che quando è il giorno giusto e ci riesco, voglio coccolarti e lo faccio con i sogni di città lontane, paesaggi, e storie vissute tanti anni fa, come a te piaceva e ti appassionava raccontare agli altri. Battaglie e invasioni! E poi ti racconto le cose della quotidianità, mia e altrui, ma mi fermo in superficie. Vorrei aver approfondito i nostri dialoghi tanto, tanto tempo fa, per conoscerci meglio, quando era possibile. Abbiamo fatto come meglio abbiamo potuto, per quello che eravamo.
Oggi cerco disperatamente di farti sorridere. Chissà se lo sai papà, che sei come un bambino. Vorrei proteggerti, come tu hai fatto in tutta la tua vita con me, ma non posso. Vorrei renderti eterno, ma nel mio cuore, tu, eterno, lo sei già.
Per quando non riesco a parlare, ti chiedo scusa. Tu rimani con i tuoi pensieri e io non riesco ad alleggerirli come vorrei. Le parole giuste non escono, ne escono altre che ci fermano alle cose materiali, contingenti, al dovere, al necessario apparente. Quando invece il necessario vero ora è la necessità del cuore. Il sollievo che a volte non so portarti, la calma che non c’è. Il sorriso che non c’è sulle tue labbra. Io a volte non so come fare, non trovo le parole per farlo. Ti prego, scusami.
Anni difficili questi ultimi, noi due. Ma dalle incomprensioni e dalle liti, che parlano di un tempo potenziale mai vissuto, di un legame e una conoscenza profonda fra padre e figlia, spero che si possa imparare. Di te so così poco, pur avendo vissuto tutta la vita assieme! Io mi impegno a vivere la mia vita più bella di così con chi verrà, più consapevole e in modo più armonioso di quello che è stato. In qualche modo, inspiegabile, indicibile, ora so. Almeno un po’, a volte. Chissà se tu hai mai provato tutto questo.
Grazie per le liti e per le incomprensioni, papà. Mi hanno fatto capire che è tempo di passare all’amore. Di passare alle cose essenziali. Anche se a volte mancano le parole.
Mi hai già detto che mi vuoi bene, così tante volte, in questi pochi giorni! Quasi avessi consapevolezza di sfiorare il nulla. Ti ringrazio.
Grazie papà.
Mi fai scoprire tutto l’amore che provo per te e mi hai mostrato il tuo amore. Avrei voluto iniziare io, tanti, tanti anni fa. Non ci sono mai riuscita. Scusa.
Ti voglio bene.
Ti ringrazio per avermi detto queste tre semplici parole, che mancavano da tanto nelle nostre vite.
E sei stato tu a dirmelo per primo. Scusa.
Papà, ti voglio bene. Questo te l’ho detto!