ho bisogno di parlare con qualcuno che non mi conosca e che possa essere lucido e obbiettivo
conosco G. nel 2012
capisco sia una persona con un passato pieno di insofferenze un po' come il mio, uno abbandonato dalla famiglia, come me.
Ci innamoriamo perdutamente.
Purtroppo lui vive uno stato d'ansia molto forte che non gli permette di concedersi fisicamente, a volte succede a volte no.
Quando succede è molto bello, ma capita raramente.
E' pieno di blocchi ed ha quasi paura a lasciarsi andare.
Passiamo dal prenderci al lasciarci, anche perchè viviamo a distanza ci separano quasi 200 km
fino all'ultimo incontro a Luglio dove sembra che lui stia decisamente meglio e ricominciamo a frequentarci
tempo 3 mesi e torna ad entrare in questa sorta di depressione.
Poca voglia di fare, sempre molto stanco, faccia molto insofferente.
Nessun progetto per il futuro, nessun discorso che implichi una crescita della relazione.
Inizia di nuovo ad occuparsi di altro e si riempie la vita dedicandosi di tutto al di fuori di noi, ma torna spesso a consolarsi tra le mie braccia, fino a quando io non mi ammalo a forza di trattenere i miei bisogni e allora lo metto spalle al muro.
La sua reazione ormai è trita e ritrita.
si allontana ma tenendo sempre una porticina aperta.
Ogni volta per me un dramma, ogni volta soffro l'abbandono.
Ma questa volta sono stanca.
non voglio e non mi interessa più sapere o capire quali sono i meccanismi che generano questi suoi blocchi.
Invece voglio capire quali sono i meccanismi che non mi consentono di liberarmi da questa ossessione.
mi sembra chiaro che lui non è in grado di darmi ciò che desidero, eppure non riesco a liberarmi da questa fissazione, come se nel mondo esistesse solo lui.
Qualsiasi consiglio, specie se da esperto, sarà bene accetto.
grazie a tutti