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Leonardo Mattei

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  1. Salve, sono un laureato in psicopatologia dinamica dello sviluppo alla Sapienza, e mi trovo in questi mesi a terminare il primo semestre del tirocinio post-laurea. Sia in vista di un futuro esame di stato (che ho scoperto poi non essere stato ridotto ad una formalità come mi raccontavano...) che per evitare di arruginirmi troppo, pensavo di ricominciare a studiare, o almeno cercare di mettermi al passo con l'area in cui mi voglio specializzare, appunto la psicologia dell'età evolutiva (in particolare quella dell'età infantile). Visto che vorrei evitare di andare a rileggermi per l'ennesima volta gli stessi libri con cui ho dato gli esami, volevo chiedervi (visto che penso ci siano dei professionisti in uesto forum) se potevate consigliarmi dei testi per consolidare le mie basi e approfondire le mie conoscenze nella psicologia infantile/ dell'età dello sviluppo, visto anche che entrambi i semestri di tirocinio che ho intenzione di svolgere si rivolgono a quell'ambito...
  2. Leonardo Mattei

    Dubbio psicologa

    Dunque il problema è questo: io sono un ragazzo di 26 anni che da sempre soffre di ansia sociale e da 4-5 anni di doc, oltre ad essere ovviamente depresso a causa di tutto questo. Da tre anni sono in terapia in un centro di psicologia cognitiva a Roma, prima con una psicologa, poi con un'altra, sotto la supervisione di uno psichiatra. Con la seconda terapeuta da subito mi è sembrato di trovarmi meglio, e ci sentiamo e ci vediamo da più di due anni. Il problema sorge quando, anche su suo incoraggiamento, quest'anno decido di "rimettermi in attivitá", tornando all'universitá e cambiando facoltá dopo più di un anno di pausa quasi forzata.Le cose sono andate male sin dall'inizio: la solitudine, la difficoltá a relazionarmi con i compagni di classe , con i nuovi coinquillini a casa etc.. Se in questi mesi, grazie aal mio impegno dei miglioramennti ci sono stati, questi sono stati in numero tremendamente ai traumi, le sofferenze e le delusioni che ho dovuto patire. Questi ultimi giorni, pooi, sono stati i peggiori, e tutto è partito da una tragica serata in discoteca a cui ho pàrtecipato anche su spinta della mia terapeuta e che ha completamente distrutto la mia autostima. Di conseguenza, in questi giorni a causa del ritorno a piena forza dell'odio verso me stesso le cose sono andate malissimo e soffro come un cane per ogni minnima cosa. Sono disperato, non so più che fare. È forte la tentazione di sentirmi tradito dalla mia terapeuta per il consiglio "sbagliato" sulla discoteca, anche se probabilmente era in buonafede(anche se penso avrebbe dovuto avvertirmi dei pesanti rischi di espormi ad u'ambiente del genere). D'altro canto, inizio a sentire che lei non possa aiutarmi veramente (forse nessuno può). In realtá, quello di cui penso di aver bisogno è qualcuno che mi stia vicino, una specie di tutor che mi dica cosa fare nei momenti (tantissimi) di dubbio, ma temo che questo purtroppo non posso richiederlo da nessuno. È indubbio peró il fatto che sento di essere quasi abbandonato a me stesso, sopratutto quando ci sono questi periodi molto dolorosi e io debbo aspettare fino a venerdí per poterne parlare con lei (le scrivo delle mail ma le tiene per sé come documentazione, non mi risponde). Sono in contatto anche con un paio si sue assistenti, ma da qualche tempo per una serie di motivi che non sto a dirvi non mi fido più di loro. Come avrete capito, adesso la situazione è arrivata ad un punto di drammaticitá tale che inizio a pensare seriamente di cambiare terapeuta (e di lasciare il centro), magari trovandone qualcuno specializzato nel disturbo d'ansia sociale. Non lo so, forse sono influenzato dalla mia condizione al momento e dovrei pensarci meglio una volta che mi saró calmato... e a dirla tutta sono semplicemente terrorizzato dal parlarne con lei (mi spaventa tantissimo sia far valere i miei "diritti" sugli altri sia prendere decisioni importanti... Voi cosa mi consigliate di fare?
  3. Salve a tutti, apro questa discussione per chiedervi un'informazione: All'inizio del prossimo anno universitario ho intenzione di iscrivermi a una facoltà di psicologia a Roma; premesso che mi sarei già orientato sulla Sapienza, provenendo già da un'altra facoltà della stessa, volevo chiedervi qual'è secondo voi a Roma la facoltà migliore per chi vuole diventare uno psicoterapeuta "classico"?
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