Cos'è il Training Autogeno?
Il Training Autogeno è una tecnica di autodistensione elaborata dal neurologo berlinese J.H.Schultz negli anni fra il 1908 e il 1912.
Ma sarà soltanto nel 1932 che verranno pubblicati i due volumi dal titolo “Il Training Autogeno: Autodistensione Concentrativa” in cui viene presentato, nella sua struttura definitiva, il metodo.
La tecnica si basa sulla pratica del rilassamento muscolare che si ottiene grazie ad un atteggiamento mentale di passiva concentrazione su determinate formule standard. Questo porta ad un controllo dell’emotività e
allo sviluppo di modificazioni psichiche e somatiche in senso opposto a quelle provocate da uno stato di tensione, di ansia e di stress. Fondamentalmente con il T.A. si può raggiungere tutto ciò che secondo Schultz “può essere prodotto da uno stato di distensione” e cioè:
1) sedazione emotiva2) riduzione dell’ansia e della tensione
3) potenziamento delle capacità di concentrazione e dell’efficienza fisico-psichica
4) migliore determinazione nell’affrontare i propri compiti quotidiani
5) maggior controllo dei disturbi funzionali di origine nervosa
Cosa significa Training Autogeno
Training significa “allenamento” cioè apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva, studiati per portare al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare e dell’equilibrio neurovegetativo.
Autogeno significa che si genera da sé. Ciò significa che il soggetto e l’operatore devono rispettare le realizzazioni spontanee dell’organismo. La ripetizione delle formule, la progressione degli esercizi, devono seguire il ritmo personale e non aprioristici schemi fissi imposti.
Come si struttura il Training Autogeno
Il T.A. si struttura in una sequenza di esercizi standard che vengono rappresentati mentalmente con una formula che il soggetto deve vivere in uno stato di assoluta passività .
La filosofia del T.A. si fonda infatti sull’attesa passiva di certe reazioni automatiche, autogene.
Secondo la tecnica progressiva di Schultz l’allenamento passa attraverso sei fasi:
1) esperienza di pesantezza2) esperienza di calore
3) esercizi del cuore
4) esercizi della respirazione
5) esperienza di calore all’addome
6) esperienza di fresco alla fronte
Il 1° esercizio propone la realizzazione di un vissuto di pesantezza. La sola concentrazione passiva sulla formula:”braccio destro pesante”, fa si che il soggetto, dopo qualche giorno di allenamento, non solo percepisca una sensazione soggettiva di pesantezza, ma anche che prove oggettive (abduzione e caduta del braccio, elettromiografia ) rilevino una reale ipotonia muscolare.
La risposta oggettiva alla formula va incontro al fenomeno della generalizzazione, cosi che in maniera autonoma e indipendente, la sensazione di pesantezza si estende a tutto il corpo.
Lo stesso si verifica per gli esercizi successivi.
L’allenamento regolare e sistematico permette l’acquisizione di uno stato di rilassamento generalizzato a tutto l’organismo, accompagnato da un senso di calma e benessere, che favorisce la concentrazione sul proprio Io e quindi consente di prendere coscienza del proprio corpo e una migliore consapevolezza del rapporto che si ha con esso.
Il T.A.,agendo sull’unità biopsichica dell’essere umano, è in grado di indurre una “messa a riposo” fisiologica e una sedazione psichica, permettendo cosi un recupero di serenità, di energie fisiche e psichiche e consentendo, con una maggiore fiducia in sé stessi anche una maggiore efficienza nelle proprie prestazioni professionali.
La durata del trattamento va dalle 10-12 settimane ai 5-6 mesi.
Le sedute, effettuate con una guida competente, solitamente psicologo o professionista adeguatamente formato, possono essere individuali o di gruppo e prevedono che successivamente al periodo di apprendimento gli stessi vengano continuati in forma autonoma (da qui training autogeno ).
Indicazioni del T.A.
Il T.A. è indicato pertanto in tutte le patologie che riconoscono una eziopatogenesi ansiosa. Il T.A. è indicato inoltre nell’individuo sano (anche in età evolutiva) per prevenire gli stati ansiosi e le loro eventuali conseguenze somatiche.
La terapia, è importante sottolineare, tiene conto dei sintomi o dei loro effetti somatici mettendo da parte tutto ciò che riguarda la struttura di personalità e le dinamiche inconsce dei soggetti.
Dott.ssa Monica Caliaro - Psicologa - Padova
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