Ciao a tutti, inizio questa discussione nell'impossibilità di leggere una mia vecchia discussione in questo forum, ma che grazie ai moderatori è stata cancellata. mancanza di spazio eh? avvisare prima no? scrivere un messaggio in rilievo "verranno cancellati i messaggi vecchi bla bla.." no eh?
Il problema è lo stesso, per questo volevo vedere cosa ero riuscito a cavarne fuori mesi prima, con che mentalità vedevo il fatto. ho 17 anni, vado al liceo scientifico tecnologico. E' iniziato tutto all'inizio del secondo quadrimestre del terzo anno cioè lo scorso anno scolastico. sono sempre stato bravissimo a scuola, ricordo le medie, ero uscito con ottimo e vabbè, poi in prima superiore dopo i primi problemi (piangevo pure i primi mesi per i voti..) ho ingranato benissimo, ho finito la prima superiore con voti da secchione..
sono timido, o meglio, balbetto. e qui mi vien da pensare, ma son timido perchè balbetto o balbetto perchè sono timido? del resto io balbetto solo in certe situazioni in cui mi sento a disagio, non dappertutto. però una mia prof in 1a superiore notando le balbuzie ha pensato bene di mandarmi dalla psicologa della scuola. io ero contrario, ma i miei volevano quindi diciamo che ci sono andato un po per obbligo. considerate che poi venivo anche un po preso per il culo dai miei compagni che associano "psicologa = sei pazzo". quando, dopo esser andato dalla psicologa 3-4 volte, questa ha pensato bene di suggerire ai miei, in mia presenza, di farmi continuare in privato. lì ho pianto, boh la vedevo una cosa stranissima, ci soffrivo. ci sono comunque andato, e nonostante i primi anni (!) è stata un po una cosa apatica.. ora ho finalmente capito che può davvero aiutarmi. la psicologa infatti, dopo aver visto che nell'ultimo anno mi sono sbloccato parecchio quando sto con lei, ha detto che finalmente son riuscito ad aprire la porta delle emozioni. già, perchè sembrava che i primi anni di liceo io non avessi emozioni, cioè tenevo tutto dentro. questo accumularsi di emozioni non era proprio il massimo, e ora che tutte stanno uscendo non riesco a controllarle, cioè non riesco a far funzionare la parte "logica" e razionale del cervello, quella in contrapposizione a quella emozionale. devo dire che è un discorso che all'inizio non mi ha tanto convinto, poi mi ha convinto fin troppo e ci ho ragionato su, ho paura che qualsiasi cosa mi dica la psicologa si avveri, tipo problemi che non sono mai esistiti..
cosa facevo prima di sbloccare le emozioni? pensavo alla scuola, quasi esclusivamente alla scuola. il mio hobby era l'informatica, e alle medie (13-14 anni) ero già bravissimo, un piccolo genio, studiavo e mi applicavo nel mio hobby. inoltre lo star solo ha contribuito moltissimo nello sviluppare la mia area del pensiero, infatti credo di pensare molto, se voglio so parlare come un adulto, due miei insegnanti se ne sono accorti subito dopo 2 minuti nei quali ho parlato individualmente con loro.
io non ho idea del motivo per il quale studiavo, se studiavo per me stesso, per i miei genitori operchè non avevo molto altro da fare.. e non so nemmeno se c'è tanto da starci a pensare su: i miei genitori non hanno mai fatto pressioni sui voti a scuola, però magari proprio per questo mi son messo a studiare tanto.. chi lo sa, è strano come funziona la mente.
in ogni caso, nel periodo in cui ho iniziato maggiormente a sbloccarmi, sono crollato a scuola. non riesco più a studiare il pomeriggio, e per i sensi di colpa non vado a letto finchè non apro libro. Rimango su quindi anche fino alle due di notte, sono arrivato a giugno a dormire mezz'ora a notte. E non è che comunque studiavo, accumulavo debiti di sonno pazzeschi, che mi facevano sembrare un morto vivente. speravo che con l'estate la situazione migliorasse, ma a settembre è ricominciato l'incubo. in questo mese sto vivendo malissimo, mi son pure tolto il computer dalla camera (sul quale passavo le notti fino a pochi giorni fa) ma non cambia niente.. ora uso il computer di mia sorella!! :-(
e sto perdendo giorni di scuola, resto a casa perchè il giorno prima non riesco a studiare. fare assenze mi rende idiota davanti ai miei compagni che (giustamente) non capiscono che diavolo ho intenzione di fare, e davanti ai professori che son riusciti a capire, ma io sto troppo approfittando della loro bontà.
non so più che fare, il mondo mi crolla addosso e io non so che fare, a volte vorrei tanto arrivare a un piccolo gesto estremo (no niente suicidio) per far capire ai miei genitori che ho bisogno di aiuto. richiesta che ho anche espresso verbalmente, ma giustamente loro più di tanto che possono fare? forse il problema è che tutti mi considerano adulto (mentalmente) tranne loro, non so.
la mia psicologa recentemente ha detto che ho lasciato la strada vecchia ma non so quale sia quella nuova. insomma son sicuro di non voler diventare come i miei genitori, come le loro famiglie ecc, però non so che diavolo voglio essere, diventare. e dice pure che sto sfidando qualcuno, perchè una mia parte vuole essere bocciata.
ho pure comprato un libro, "studiare bene senza averne voglia", che spiega come superare l'alibi della mancanza di volontà: dice infatti che è come se nel cervello ci fossero due omini che spingono una macchina in panne, il problema è che spingono in due versi opposti e quindi non se ne viene a capo. uno degli omini è la parte di me che vuole studiare, l'altro è quella che non vuole far niente.
ho ripreso il computer perchè volevo sfogarmi qui, sperando di venirne fuori intero, felice, e senza essere bocciato. aiutatemi :(
scusate se è tutto scritto un po disordinato, andavo un po di fretta, se c'è qualche dubbio su qualche pezzo chiedete