Non sono qui per etichettare le persone.
Semplicemente dal modo in cui hai risposto ho dedotto una provocazione che in effetti c'era, ma le motivazioni che hai dato sono ragionevoli.
In secondo luogo concordo nel fatto che il benestare materiale sia solamente un modo per non pensare più che una soluzione, e personalmente disprezzo 100 volte di più chi vive ignorando il problema che chi ha il coraggio di guardare l'abisso in faccia.
Tuttavia un pò per esperienza e un pò per testimonianza ho trovato 1 fattor comune in tutti questi casi, ed è la mancanza di autorealizzazione, mi spiego meglio.
Quando tutti i bisogno della scala di Maslow sono soddisfatti in cima c'è l'autorealizzazione, nel caso per differenti fattori questa non venga soddisfatta ho notato che si innesca un circolo vizioso che porta a isolarsi per il senso di inferiorità e pertanto buttare al vento i bisogni già soddisfatti.
Essendo che da persona pratica preferisco pensare alla soluzione più che lamentarmi del problema credo che una via d'uscita possa essere trasformare lentamente il dolore in odio e voglia di rivalsa. Certo, non è una cosa immediata, tuttavia se questo odio ti porterà a riuscire in qualcosa magicamente il senso di inferiorità scomparirebbe portando via il resto.
Esempio concreto potrebbe essere Isayama, l'autore di Evangelion, che da persona sull'orlo del baratro ha trasformato il proprio dolore in un'opera che ha rivoluzionato l'industria dell'animazione non solo Giapponese ma Internazionale.
Mi sarebbe utile sapere cosa ne pensi e se tu stesso, scavando tra le tue esperienze, puoi confermare questa ricorrenza comune nei casi di depressione.