Vai al contenuto

NataLibera

Membri
  • Numero di messaggi

    18
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Profile Information

  • Gender
    Female
  • Location
    Italia

NataLibera's Achievements

Newbie

Newbie (1/14)

0

Reputazione comunità

  1. Cara Chelo71, Sei in una situazione delicata in cui ci sono la felicità tua e di altre persono in gioco. Credo tu abbia fatto bene a vivere questa situazione senza fretta e accanimento. Ma ora, dopo un un anno che tu e lui vi frequentate (se ho capito bene), la vostra relazione e sopratutto quella di lui con sua moglie dovrebbero essere più chiare e definite. So che situazioni come queste non sono affatto semplici da risolvere. Ma a volte accade che per non far soffrire chi si lascia (vuoi per affetto, vuoi per senso di colpa verso il/la consorte e i figli) si finisce col creare dei veri pasticci e far soffrire tutti! A volte poi, e mi auguro non sia questo il tuo caso, si tende ad abbracciare una situazione di comondo, una sorte di interminabile periodo di "stand-by", dove nulla accade e si spera che intanto le cose cambino. Se invece il tuo compagno non decide di terminare la vecchia relazione per iniziare una vera relazione chiara e ben definita con te per non turbare la felicita delle figlie, beh io su questo ho una mia opinione: è vero che i figli vengono sempre prima di tutto, ma i genitori hanno bisogno di avere una vita anche loro! guai se si "annientassero" per il Bene loro! Ahimè che genitori tristi e smorti diventerebbero; finirebbere col proiettare tutti i desideri e speranze sui poveri figli costretti a seguire il volere dei genitori per l'inevitabile ed ingiusto senso di colpa. E poi sono convinta che genitori e figli hanno entrambi dei ruoli ben preciso nelle dinamiche famigliari. Il figlio non deve ricevere il diritto di decidere della vita privata del padre o della madre, cosi come il genitore deve assolutamente fare l'impossibile per dare le giuste e dovute cure, amore e attenzioni che necessitano i figli per crescere bene e diventare adulti. E bellissimo ed importantissimo il fatto che tu sia stata pronta a farti da parte pur di permettere alle sue figlie di vivere più serenamente possibile la separazione dei loro genitori. Credo però che ora sia arrivato il momento d occuparvi delle vostre necessità, che se rimanessero insoddisfatte per lungo tempo vi porterebbero senz'altro a grandi dolori e rimpianti. Dovete, a parer mio, far capire ai figli che imamma e papà gli vorranno sempre bene, anzi di più visto le difficoltà che stanno incontrando già così piccine, ma che mamma e papà non sono cameriera e maggiordomo, nè bambinaia e quant'altro, ma sono una donna e un uomo con dei i bisogni e i doveri di tutti gli adulti e genitori, tra cui quello di amare ed essere amati. Io non so se ti sono stata d'aiuto. Non sono certo una psicologa, ma solo una donna di 37 anni con una strana relazione (vedi il mio profilo se vuoi) e sono anche stata figlia si genitori separati e ritornati e separati..... Spero di esserti stata d'aiuto o se non altro di conforto. Ti faccio tanti auguri dal profondo del cuore, Ciao Nata Libera
  2. NataLibera

    Mi presento

    Ciao Datango! Scusa se ho tardato così tanto nel risponderti Il piccolo principe di cui tu mi chiedi informazioni è il delizioso personaggio del libro "Le Petit Prince" scritto dal famoso scrittore francese Antoine de Saint Exupery (ma credo tu già lo sappia in quanto l'hai identificato subito come "piccolo principe" e non come bambino qualunque). Mi ha sempre affascinato quel piccolo esserino venuto da un piccolo pianeta che lo scrittore incontra nel deserto. Un bambino e un adulto a confronto: due mondi così diversi, due modi di percepire la vita, le cose importanti. E' un libro da leggere e rileggere all'infinito. Anche a mio figlio piace molto e lo rilegge volentieri. Ed è stato lui a farmi notare che quando mi parla di un suo nuovo amico, la prima cosa che gli chiedo, da brava "adulta", e "quanti anni ha?" e cose di questo genere. Mentre lui, come il Piccolo Principe, trovano molto più importante descrivere l'amico parlando del suo bel tono di voce e di altre caratteristiche che esulino dai dati strettamente numerici o logici. Ogni volta che rileggo questo libro trovo qualcosa di nuovo su cui riflettere. Buone Feste! Ciao.
  3. NataLibera

    Mi presento

    Si Digi, è vero tutto quello che dici. Lo so. E credo pure che accettare il dolore sia un modo per superarlo, e che rifiutarlo non serva altro che ad aumentarlo. Forse io chiamo "dolore" tutta una serie di emozioni che ancora non ho ben identificato. Come ho scritto nei primi messaggi, ho dovuto e voluto "mettere da parte" gli aspetti emotivi per concentrarmi sugli aspetti pratici e drammatici della realtà che stavo vivendo. Ora che la situazione è rientrata dall'emergenza comincio a lasciar di nuovo trapelare i miei bisogni e necessità affettivi e relazionali. E quindi sento di nuovo tutto il male che si sente quando un Amore muore e di quando riconosci nel tuo compagno un uomo nuovo , diverso che non avevi mai visto prima. E ti senti così tradita, ferita, umiliata, derisa (da chi sapeva e non ti ha detto nulla.....). E sul fatto di vivere diversamente da come credevo possibile, beh lì ho un problema: razionalmente so di potercela fare, a rifarmi una vita ( e difatti, prima che lui rientrasse, vivevo da sola, lavoravo come e dove potevo, facevo bene la mamma ai miei due tesori, ed ero positiva verso un'idea di una nuova relazione). Ora, razionalmente sono ancora di quest'idea, ma la voce dentro di me mi rimanda di continuo che per una come me...ma va! sei finita, si come donna, sei finita. Ho 37 anni, un po' triste dirmi queste cose. E poi, non è solo questo. ma mi dico che se poi da sola non ce la faccio a tirare su bene i miei figli. insomma ho mille paure. e questa lotta tra razionale ed emotivo dentro di me mi distrugge. ultima cosa, ho preso antidepressivi fino ad alcuni mesi fa. poi ho voluto provare a farne a meno. ci sono riuscita. ho molta ansia e cerco di gestirla. ma non sto bene. Mi capita un giorno ogni tanto di sentirmi meglio, un po' più forte, ma poi il giorno dopo sto malissimo, sprofondo in un dispiacere acuto e sordo contemporaneamente, mi sento disperata, non vedo una fine. Mi dico che è come un'onda, prima scendo, poi salgo, poi scendo di nuovo.... ma ogni volta che vado giù, si sembra che sia sempre pi giù della volta precedente. e mi chiedo quale sarà il limite sopportabile. un abbraccio e grazie digi per avermi ascoltato.
  4. NataLibera

    Mi presento

    Grazie S@ra e Luna!
  5. Grazie Lizard. Si, è una situazione difficile. Soprattutto perché è impossibile prevedere quali effetti, reazioni e conseguenze possano avere le mie parole su di loro. Comunque credo sempre più che, come tu scrivi, i bambini abbiano bisogno di un ambiente sano e chiaro in cui vivere. Ambiguità ed incoerenze, secondo me, aiutano a costruire una personalità contortà e complessa. Mentre io desidero che loro siano un giorno capaci di vedersi dentro con chiarezza, riconoscere i propri bisogni e le proprie emozioni. Ricambio l'abbraccio, ciao!
  6. Hai ragione Arley, che centrano i piccolini in tutto sto casino! Ma è proprio per preservarli dal buttargli addosso rabbia, rancore e sentimenti che, come dici tu, non gli riguardano affatti, mi preoccupo di fare e dire la cosa giusta. E anche a me dispiace pi per loro che per me. E voglio aggiungere meno danno possibile alla loro vita. Grazie per essere intervenuto per noi. ciao.
  7. CIAO NATALIBERA! Com'è tenero il piccolo principe!!!

  8. NataLibera

    Mi presento

    Gazie per interessarti a me! Carini i tuoi smileys! Come è andata oggi? Ho cercato di far finta che va tutto bene. Ho impegnato le mie energie nei lavori domestici e ho tentato di dare il massimo come mamma. Il mio compagno è stato impegnato quasi tutto il giorno fuori casa (il non vederlo mi aiuta a dominare meglio le mie emozioni). Ci sono giorni che riesco a sopportare meglio questo mio dolore, ed altri invece dove non riesco a far nient'altro che...soffrire. In quei momenti non c'è modo che io riesca a trovare per reagire, per smettere di piangere, per smettere di "starci dentro". E dire che io non sono mai stata una che si piange addosso. Infatti tutto questo è nuovo per me. Fino a pochi mesi fa ho combattuto contro tutto e tutti! Contro la mia rabbia e il mio dolore. Mi sono cercata le soluzioni, mi sono attivata. Ora invece non ne ho più la forza ne la volontà.
  9. NataLibera

    Mi presento

    Grazie Sirena e Viola Blu! Un benvenuto così caloroso non può che scaldarmi il cuore! E rispondendo al Fauno, no oggi non potrei proprio guardare il dolore che ho dentro, il rischio sarebbe troppo alto. Posso solo cercare di sopportarlo. Sono solo preoccupata perchè ogni giorno sto un po' peggio di quello precedente. Mi domando quale sarà il mio punto d'arrivo. Mi rispondo che sono io a darmi un punto d'arrivo. Ma in questi giorni non sono più tanto sicura di avere la situazione sotto controllo.
  10. NataLibera

    Mi presento

    Grazie Fauno per il tuo grazioso benvenuto. Una carezza che lenisce un poco il dolore, che oggi mi attanaglia più del solito.
  11. Si comincio a credere che conoscere la verità sia la cosa migliore per loro. Se non altro, non si sentiranno traditi e forse, dico forse, non entreranno nei nostri giochi di adulti. Per quanto riguarda il progettare una vita lontano da lui, si, lo sto già facendo. Anzi non si tratta più di un progetto, benzì della sua attuazione. Non sarà un percorso facile e veloce, ma immagino non lo sarebbe per nessuno, quindi non mi piango addosso. Spero solo di riuscire ad essere presto autonoma perchè questa convivenza, questi compromessi mi stanno togliendo energia. Sempre più mi sento mancare la forza per reagire, per andare avanti. Anzi ci sono giorni che sprofondo, sai della serie come va, va, io non ce lafaccio più. E questo non mi piace.
  12. Lorella, forse non hai letto bene.... P.S.: "Nata" libera, non "sono"libera....
  13. Nello, tu critichi Leftfield di credere che la parola verità sia per lui un dogma ideologico, ma a me sembra che anche tu abbia un dogma ideologico: l'amore. Per quanto riguarda la responsabilità educativa che hanno i genitori verso i figli, l'amore non basta!
  14. Sono d'accordo in parte con Nello, riguardo al fatto che il bisogno di dire la verità sia legato ad una spinta di matrice egoistica, vuoi per coinvolgere l'altro nei propri sentimenti, vuoi per "scaricare" un senso di colpa. D'altra parte, però, avendo ben chiaro dentro di me il motivo per cui medito tanto sul fatto se sia positivo (per loro) far crescere i miei figli in una situazione famigliare confusa, dove c'é effettivamente il rischio di scambiare motivazioni razionali con motivazioni legate a sentimenti ed emozioni, penso che a lungo andare questa chiarezza di pensiero e sentimento valga bene il dolore provocato al momento della scoperta (che poi scoperta non é, perchè come dice Leftfield, i figli non sono scemi). E' nell'immediato che non so proprio come possano metabolizzare queste "motivazioni" così tipiche del mondo adulto. Non vorrei che la "verità" venga poi percepità come una altra realtà tutta loro, vista la loro giovane età.
  15. NataLibera

    Mi presento

    Ciao a tutti! Mi sono iscritta solo ieri e dopo aver letto alcuni interventi del forum ho deciso di provare anch'io a scrivere e chiedervi consiglio, con la speranza magari di trovare qualcuno che mi aiuti a scoprire nuovi modi di vedere le cose. In questo momento non ho tempo, ma più tardi completerò il mio profilo così da farmi conoscere un po'. Grazie per l'accoglienza a Mio ed Antius. A presto!
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.