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Wallaby

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  1. forse avete ragione... do troppo per scontato il mio esserci come amica, cosa che forse non lo è
  2. no figurati,non direi mai una cosa del genere! quando mi parla della sua agitazione al max cerco di capire con lei il perchè sente ansia e cerco di farle vedere le cose in modo più tranquillo. @ransie di certo non mi allontano, anzi, voglio fare di tutto per farla stare bene ed è per questo che ho scritto il post: per cercare di capire le possibili cause di questo suo malessere ed il modo migliore per aiutarla, magari grazie anche a persone che ci sono già passate.
  3. ciao ransie, sì, è più che maggiorenne. il "stanno pensando di mandarla" m'è uscito male, intendevo che lo psicologo le ha parlato di questa possibilità e lei alla fine ha accettato. chiaramente mica tento di analizzare tutto quello che dice dato che non ho nè il ruolo nè le conoscenze per farlo.. semplicemente, negli ultimi giorni ho fatto caso a questa tendenza ad andare sull'argomento e mi chiedevo se fosse magari anche questo un modo per esprimere l'ansia o altro.. è che è un argomento "curioso" da tirare sempre fuori quasi ogni volta che ci vediamo o sentiamo
  4. se posso darti un parere personale, non mi sembra si sia comportato in modo molto professionale.. io cambierei subito psic: Con il suo comportamento ha rovinato il rapporto di fiducia necessario e fondamentale.
  5. anche secondo me è curioso.. nel senso, se ne può parlare tranquillamente ma è strano che ogni volta venga fuori con "ma sai che secondo me tizia è lesbica?" "ma sai che caia mi ha detto che sono carina, forse ci prova?" a livello psicologico cosa può voler dire questa specie di "fissazione" ?
  6. ok, quindi alla fine per quanto mi riguarda potrebbe bastare il mio "esserci".. giusto? Comunque, ora che ci faccio più caso, ho notato che molto spesso quando parliamo tende a dirigere l'argomento sui gay o comunque su persone che secondo lei sono gay/lesbiche... non è omofoba come non lo sono io, sia chiaro, ne parliamo tranquillamente e anzi, eppure ho notato che spesso è uno degli argomenti più gettonati per lei.. può essere che l'ansia che ha sia anche collegata a questo discorso ricorrente? p.s. daiii per favore non litigateee ;)
  7. eddai, non litigate fra voi :)
  8. e questo conflitto con se stessi solitamente che natura ha? sono totalmente ignorante in materia e anche a chiederlo direttamente a lei non mi sa rispondere...
  9. è lo psicologo che l'ha in cura da un anno che l'ha consigliata di andare da uno psichiatra dato che non ha visto miglioramenti.. non nascondo che appena l'ho saputo un po' di agitazione m'è venuta.. non per altro, ma perchè mi sono preoccupata molto per lei ed innegabilmente sapere che non sta bene non mi rende felice.. naturalmente cerco di non farglielo vedere troppo per non aggiungere problemi ai problemi, eppure la mia voglia di farla stare bene "subito" credo sia normale essendo una delle persone a cui voglio più bene.. Con questo, non è che la mia vita è annullata in sua funzione.. volevo solo avere un parere sul come comportarmi al meglio per cercare di farla stare bene..
  10. no non soffocante... intendevo che mi mostro presente, mi faccio sentire etc quando ci vediamo/sentiamo parliamo amichevolmente.. di dritte purtroppo non ne posso dare non avendo mai sofferto d'ansia, sicuramente do i miei pareri e, quando ha voglia di parlarmene, la ascolto per tutto il tempo che vuole..
  11. Difatti già è seguita da un professionista..ed a breve comincerà le sedute con uno psichiatra. ma io cosa posso fare nel mio piccolo per farla stare bene? quello che faccio non mi sembra mai abbastanza..
  12. Salve a tutti, vi scrivo per chiedere il vostro aiuto. ho una mia carissima amica (ci siamo conosciute 10 anni fa, sui banchi di scuola)che ormai da qualche anno soffre di crisi d'ansia. da poco più di un anno è in cura da uno psicologo ma ora stanno pensando di mandarla da uno psichiatra visto che durante l'anno di sedute non ci sono stati miglioramenti. io sono molto preoccupata perchè non so in che modo poterla aiutare, ne abbiamo parlato e lei mi ha detto che non ci posso fare niente se non starle vicina sempre perchè ha bisogno di me... eppure, a me non sembra abbastanza. Ci vediamo, parliamo, cerco di farla divertire.. quando stiamo insieme sembra stia bene, dice di stare bene con me ma poi tornano le crisi.. cosa posso fare? qual è il modo migliore per rapportarmi a lei per aiutarla? il mio ragazzo dice che ad essere troppo presente potrebbe farla attaccare a me troppo ed alla fine non la aiuta nel suo problema.. voi che dite? grazie a chi vorrà darmi un consiglio
  13. Wallaby

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    A leggere la tua risposta mi viene da sorridere... è esattamente come l'avevamo descritta noi all'inizio quando non sapevamo cosa ci stesse capitando..."affinità elettiva"... :)
  14. Wallaby

    Storia

    Anzitutto vi ringrazio tutti per avermi risposto. Tex- hai assolutamente ragione, per questo ho bisogno di capire.. @Impa <Una domanda: per i vostri fidanzati (e l'altro sesso in generale) provate la stessa attrazione che provate l'una per l'altra, di più o di meno?> Posso risponderti per me, e per quanto mi riguarda l'attrazione per lei è più intensa. Penso però sia anche perchè con lui non c'è nulla che mi freni, non ho "remore" diciamo.. se ho voglia di dargli un bacio glielo do, ecco. <Non conosci persone gay con cui parlarne?> Purtroppo no.. @viola.blù <Questa forte attrazione reciproca è però "esclusiva"? Nel senso, nella vita di tutti i giorni senti attrazione in genere per altre donne, o solo verso di lei?> Questa domanda me l'ero posta ad un certo punto e sono arrivata alla conclusione che per me -ma da quello che so lo è anche per lei- è esclusiva. Nel senso, vedo le belle ragazze e ci sono anche altre ragazze che "mi piacciono" ma tutto rimane sempre nell'ambito dell'amicizia pura: non mi spingerei mai oltre con loro e, di certo, per loro non sento questo tipo di attrazione nonostante il legame sia comunque forte.
  15. Wallaby

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    Salve a tutti, scusate ma ho bisogno di capire e spero che voi riusciate ad indirizzarmi. Sono una ragazza di 23 anni e sono felicemente fidanzata da 2. Ho un'amica con cui sono cresciuta e con cui da quasi subito ho avuto un rapporto particolare, molto intimo. Da adolescenti il nostro rapporto aveva preso una piega diciamo "oltre" alla normale amicizia, tanto da spingerci a dire di amarci con tutte le conseguenze del caso (incontri, baci etc tutto insomma). Il tutto era ovviamente nascosto per paura del giudizio di amici e mondo. Dopo il liceo ci eravamo un pochino "perse" nel tempo, senza un reale motivo, semplicemente per gli ambienti diversi, nuovi amici etc. Poi, dopo questo anno "sabbatico", piano piano abbiamo ricominciato a frequentarci normalmente fino ad oggi. Entrambe siamo fidanzate, felicemente nonostante i normali alti e bassi della coppia, eppure sentiamo che il nostro legame, nonostante gli anni, sia rimasto quello di un tempo: la nostra vita scorre normale (se così si può dire) e serena fino al momento in cui usciamo insieme. Quando ci vediamo è innegabile la reciproca attrazione (ci riesce a volte difficile trattenersi), sentiamo la mancanza dell'altra e aspettiamo il "giorno di uscita" con impazienza. Leggendo qua e là dicono sia normale in adolescenza avere di queste esperienze ma che poi, crescendo, tutto si ridimensiona e torna al livello di "stretta amicizia", allora come mai questa cosa tra noi persiste negli anni? Non siamo più adoloscenti, abbiamo passato i 19 da un po'.. eppure tutto si ripropone allo stesso modo nonostante siamo cresciute, nonostante abbiamo persone accanto con cui stiamo bene, nonostante ci sentiamo normalmente soddisfatte della nostra vita. Spero possiate indicarmi una via per capire e vi ringrazio anticipatamente. -Wall-
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