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Alix

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  1. Sì, l'anno scorso avevo sentito parlare di una psicologa a scuola, mi informerò. Grazie dei consigli, ti farò sapere
  2. Molto chiaro. Se la psicoterapia è la situazione migliore, proverò a parlarne con i miei. Nel caso in cui non potessi intraprenderla, cosa mi consigli di fare?
  3. Ti spiacerebbe rispiegarmi questo punto? Riguardo alla psicoterapia, quanto tempo credi ci voglia per risolvere questa cosa? E nel caso in cui non potessi intraprenderla, non ci sarebbe nessun altro modo?
  4. Cioè intendi cambiare il mio modo di vedere quell'etichetta? E come si potrebbe fare?
  5. Non so bene come ho fatto, forse prendendo consapevolezza che le etichette in quel caso non c'erano più. Credo sia dato proprio da questo che in situazioni con persone che non conosco o conosco da poco riesco a sentire meno questo disagio. Potrebbe essere questo "peso" dell'essere etichettato ad impedirmi di cambiare?
  6. Casomai "libero" da cosa. Credo, essendo soltanto in due, libero dall'etichetta di gruppo (ovvero "quello che non parla").
  7. Niente di che, parlavamo(lui più che altro). Mi sentivo un pò più "libero".
  8. Quando tutti gli altri andavano a casa e rimanevamo noi due, anche se non per molto tempo.
  9. No, non credo che potremmo fare qualcosa in due. In questo gruppo non è mai successo che due soltanto siano andati a fare qualcosa, c'è sempre stato il gregge. E poi non credo che ci verrebbe soltanto con me.
  10. Sì, mi convince. Però per cominciare dall'unità dovrei aspettare il momento in cui siamo soli(chissà quando verrà) oppure chiamarlo da parte, e in questo caso, con che scusa?
  11. Potrebbe essere utile. In verità l'unico metodo per farlo riaccadere sarebbe chiamare questa persona da parte. Ma sei sicuro che parlarne con lui migliorerebbe le cose? E in che modo le migliorerebbe?
  12. Sì, a volte ci sono state. Quindi può darsi che riaccada.
  13. No, qui dentro non ci sono argomenti che mi imbarazzano. Quando sono con loro invece per esempio mi può mettere in imbarazzo parlare del mio problema, tante volte mi è stato chiesto "Perchè non parli?" e la mia risposta è sempre stata "Non lo so"(d'altronde è la verità). E' una persona abbastanza tranquilla,parla senza problemi e forse c'è un rapporto un pò più stretto perchè magari è un pò più aperta di mentalità.
  14. Quando aspetto di essere sollecitato è quando ho qualcosa da dire e l'argomento mi interessa, invece aspetto per ritardare il meno possibile quando ci sono di mezzo argomenti che mi potrebbero mettere in imbarazzo. "Stretto" nel mio caso è una parola un pò grossa, comunque sì, ci sono un paio di persone. Sono persone normali, non hanno molti interessi in comune con i miei a parte il calcio, forse c'è un rapporto un pò più stretto perchè si dimostrano più interessate rispetto agli altri.
  15. Dipende...a volte li aspetto per intervenire...altre volte invece è come nella seconda... Le situazioni in cui mi rivolgono la parola variano, più spesso quando siamo in pochi mentre invece quando siamo tutti accade più raramente. La domanda che mi viene rivolta più spesso è "Che ore sono?". A parte questo i motivi per cui me la rivolgono non li so, su questo non saprei rispondere.
  16. Eh appunto, mi sembrava strano. Di diverso dagli altri credo ci sia un rapporto un pò più stretto(per quanto possano essere stretti i rapporti che ho con loro), forse perchè ogni tanto mi rivolgono la parola.
  17. In che senso quali? Dovrei dire i loro nomi? Perchè così a primo impatto mi era sembrata peggio, ma invece alla fine non è cambiato nulla Intendi il motivo per cui sono stato escluso o il motivo per cui sono silenzioso? Davvero? E come ne sei uscito?
  18. Ah scusa non avevo capito...diciamo che magari mi verrebbe più facile con determinate persone Beh vivendo insieme alla fine queste cose vengono fuori. Pensandoci bene credo che questa cosa non cambi niente nel rapporto che abbiamo, o almeno così mi è sembrato.
  19. Un altro sarebbe quando siamo in gruppo, cioè la situazione che ho espresso nella storia. Più che venuti a conoscenza lo hanno capito, non mi hanno detto niente in particolare, più che altro io temo che non riescando a comprendere questo disagio.
  20. Credo in una situazione in cui siamo solo io e un altro, già con due o tre persone comincio a vederla difficile. Nel frattempo i miei genitori sono venuti a conoscenza del fatto che sono solo, se prima se lo potevano immaginare adesso ne hanno proprio la certezza. Non so più come rapportarmi con loro, cosa devo fare?
  21. Sicuramente quello sul calcio.
  22. Allora, in questo mondo parallelo mi immagino che faremmo le stesse cose che facciamo ora: ovvero pomeriggi al bar, partite a calcio balilla, biliardo, chiacchierate ai tavolini. Soltanto che io parlo e sono coinvolto nelle discussioni. Ad esempio, siamo ad un tavolino,si parla di musica: "io ho ascoltato questo cd" e gli altri "Davvero? e com'è?merita?" Poi si passa a parlare di film, io magari dico "gli horror sono belli", e poi parte una discussione "Qual'è l'ultimo che hai visto?", "Potremmo andare al cinema uno di questi giorni". Dopodichè arriva l'ora di partire con le macchine, andiamo in un pub. Naturalmente vengo portato e durante il viaggio ascoltiamo un pò di radio e parliamo. Arriviamo al locale e c'è un gruppo che suona, ci mettiamo ad ascoltare. Magari commentando "Sono bravi". Seguiamo il concerto, dopodichè ci mettiamo a un tavolo e parliamo. Mettiamo calcio: "Domani gioca la fiorentina" e loro " Chi viene a vederla?(al bar)", io "io vengo", poi seguono gli altri. Dopodichè ci alziamo, andiamo alle macchine per tornare in paese, e successivamente ci dirigiamo verso casa. Spero di essere stato esaustivo
  23. Ma questo racconto sarebbe astratto(cioè io che parlo e per questo l'attenzione si concentra su di me) oppure qualcosa che è accaduto o che potrebbe accadere?
  24. Potrebbe essere. Alla fine quelle cose che ho tralasciato sono altri episodi in cui si è verificato l'equivoco dell'uno in più in macchina e, più che altro la solita persona dell'episodio che ho menzionato nel post iniziale, insisteva che fossi io ad essere scartato. Poi a volte si è verificato il fatto di essere completamente ignorato, ad esempio, dovevamo andare via in macchina, eravamo in 9, me compreso. Qualcuno mentre contava diceva "siamo 8" oppure "siamo tizio,caio"(elencava i nomi delle persone)e il mio non è mai stato fatto. Questo non avevo aggiunto.
  25. Sì ma diciamo che le parti essenziali della vicenda sono quelle, ho tralasciato altre cose che mi sembravano piuttosto irrilevanti, per cui alla fine la storia è quella.
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